Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2009 - Volume XII - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Sindrome
di Noonan, associata a celiachia e a cardiomiopatia
II
Divisione Pediatrica, Ospedale SS. Annunziata, Napoli
Indirizzo
per corrispondenza: borrelliaurelia@libero.it
Noonan
Syndrome associated with celiac disease and hypertrophic cardiopathy
Key
words: Noonan syndrome, hypertophic cardiomiopathy, celiac
disease
Summary
A
4-year-old girl has been hospitalized with abdominal pain and weight
and height loss. The patient presented with dysmorphic features and
an unusual congenital cardiopathy that had been diagnosed with Noonan
syndrome. Lab tests, which were positive for anti-tTg antibodies and
anti-endomysium, suggest a second diagnosis: the association of the
Noonan syndrome with the celiac disease, both potentially responsible
for the late growth. Actually, the exclusion of gluten from the diet
will help to improve her growth and to eliminate the abdominal pain.
There is, actually, another diagnosis of hypertrophic cardiopathy:
the association with celiac disease has been descrive in this case as
well. It is possible that the association with the celiac disease is
due to the fact that a patient with Noonan syndrome is more
susceptible to celiac disease.
IL
CASO
F.,
secondogenita, nata a termine da parto eutocico, con peso alla
nascita di 3,350 g (50° centile), h=50 cm (50° centile),
cc=34 cm (circa 50° centile). Fenomeni neonatali normoevoluti.
Allattamento materno per 9 mesi. Divezzamento al 4 mese. Diagnosi
neonatale di difetto del setto interventricolare (DIV), stenosi
valvolare polmonare e cercine sottovalvolare aortico.
La
piccola cresce bene fino all’età di tre anni. A tre
anni: peso=15 kg (75° centile), h=94,5 cm (50° centile),
cc=49 cm (50° centile).
All’età
di quattro anni viene visitata presso il nostro reparto per dolori
addominali e scarsa crescita. Peso=14 kg (10° centile), altezza
97 cm (10° centile).
Dismorfismo
facciale: fronte ampia, macrocania relativa, attaccatura bassa di
capelli, ipertelorismo, impianto basso e retroangolare delle
orecchie, collo corto con pterigio, ugola bifida. Torace excavatum.
Cuore: itto in sede, soffio olosistolico 2/6 al mesocardio.
Clinodattilia del quinto dito alle mani. Sviluppo psicomotorio
adeguato all’età. Nulla agli altri organi e apparati.

La
piccola viene sottoposta agli esami di routine che risultano normali.
La sideremia è bassa (35 mg/dl).
Il
cariogramma è normale.
In
considerazione del ritardo di crescita, viene effettuato anche un
dosaggio degli ormoni tiroidei (normali), un dosaggio degli anticorpi
anti-transglutaminasi umana (130 U/ml) e anti-endomisio (presenti) e
un esame culturale e parassitologico delle feci (negativo).
L’ecografia
dell’addome non mette in evidenza cause di dolore, e più
in generale non mostra alterazioni rispetto alla norma.
La
biopsia intestinale evidenzia una atrofia moderata-severa dei villi,
con presenza di linfociti intraepiteliali in numero di due per cinque
cellule epiteliali. La lamina propria appare edematosa e interessata
da elementi della flogosi cronica, linfoplasmacellule, granulociti
eosinofili. Sono presenti aspetti microscopici coerenti con la
diagnosi clinica di celiachia.
Lo studio
della cardiopatia mette in evidenza un soffio olosistolico 2/6 al
mesocardio; l’ECG mostra un ritmo sinusale con frequenza
120/m’; ritardo della conduzione intraventricolare destra.
L’ecocardiografia mostra una ipertrofia ventricolare sinistra
di tipo asimmetrico; un cercine sottovalvolare aortico; una
insufficienza aortica lieve su valvola tricuspidale; un piccolo
difetto interventricolare DIV muscolare apicale con shunt Sn-Dx di
minima entità. La valvola polmonare appare normale. Pattern
mitralico da alterato rilasciamento.
Si
conclude per una cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva su di un
minimo difetto di formazione (DIV muscolare apicale).
L’insieme
del quadro dismorfico ci fa porre la diagnosi di sindrome di Noonan
(definita un tempo “sindrome di Turner maschio”, anche se
presente in entrambi i sessi), caratterizzata da ipostaturalità,
cardiopatia, dimorfismi, pterigio, anomalie dello sterno.
La
piccola viene dimessa a dieta senza glutine, la sintomatologia
dolorosa intestinale regredisce e la curva di crescita si normalizza.
A
distanza di un anno il peso è tornato al cinquantesimo centile
(17,5 kg), mentre la statura resta tra il 10° e il 25°
centile (104 cm).
IL
PROBLEMA DIAGNOSTICO
La
sindrome di Noonan è stata descritta nel 1968 su 19
osservazioni, di cui 17 con stenosi aortica e 2 con dotto arterioso
pervio. Il quadro clinico assomiglia a quello della sindrome di
Turner per la facies, la bassa statura, l’occasionale pterigio,
le possibili deformità dello sterno, il difetto cardiaco, e se
ne distingue per la normalità del cariotipo. È
caratterizzata da bassa statura (50-60% dei casi), difetti cardiaci
(stenosi della polmonare, 50-60%; cardiomiopatia ipertrofica, 10-20%
dei casi). L’espressione fenotipica è variabile e può
includere il criptorchidismo nel maschio, deformità toraciche
(75-90%) e diatesi emorragica (10-20% dei casi).
L’incidenza
è stimata in 1 caso su 2500. Può avere una trasmissione
autosomica dominante, sebbene nel 60% dei casi è sporadica. Le
osservazioni più recenti intendono a individuarne la causa in
mutazioni a carico di un gene collocato sul cromosoma 12 (12q-22, tra
i marker D12S84 e D12S366).
Nel
nostro caso ci troviamo con due diagnosi: la diagnosi di celiachia e
quella di s. di Noonan; anzi con tre diagnosi, perché c’è
anche quella di cardiomiopatia ipertrofica.
La
celiachia, come si sa, ha una componente ereditaria importante,
avendo come presupposto obbligato la presenza degli aplotipi DQ2 o
DQ8, ma è sostanzialmente una malattia autoimmune acquisita a
carico dell’intestino ed eventualmente di altri organi.
Quanto
alla cardiomiopatia ipertrofica, questa è dovuta usualmente a
una patologia ostruttiva degli osti, può essere ereditata
secondo un modello autosomico dominante a penetranza variabile, per
mutazioni a carico del gene per la catena pesante della beta-miosina
sul cromosoma 14 o del gene della troponina T sul cromosoma 1q3, o
del gene della alfa tropomiosina sul cromosoma 15q2 o infine della
proteina C legante la miosina sul cromosoma 11q11. Anche per la
cardiomiopatia ipetrofica è dimostrata una associazione
significativa con la celiachia.
In realtà
è ovvio che la diagnosi “utile” è quella di
celiachia, sia nel senso che si tratta dell’unica condizione
curabile, sia nel senso che effettivamente l’eliminazione del
glutine -comunque indispensabile- ha prodotto una correzione dei
sintomi per i quali la bambina era stata portata alla nostra
osservazione: i dolori addominali e la flessione ponderale. Quanto
alla sindrome di Noonan, possiamo solo dire che l’associazione
tra questa condizione sindromica rara e la celiachia è stata
descritta e potrebbe essere non casuale. In effetti la sindrome di
Noonan è associata significativamente a malattia autoimmune
(tireopatia, lupus, celiachia), così come non lo sono quella
tra celiachia e sindrome di Down, tra celiachia e sindrome di Turner
e tra celiachia e difetto di IgA. Più concretamente dobbiamo
ricordare che alcuni polimorfismi a carico dei geni PTPN11, KRA1,
SOS1 sono coinvolti nella sindrome. Questi geni, in particolare il
PTPN11 (presente in circa il 50% dei soggetti con s. di Noonan),
inducono la produzione di proteine regolatorie non solo per alcuni
fattori di crescita, ma anche per recettori per interleuchine e altre
molecole coinvolte nella regolazione delle funzioni dei linfociti B.
La mutazione di questi geni modifica strutture e funzioni delle
proteine a cui viene a mancare questa azione regolatoria, con
conseguente iperattività delle cellule del sistema
immunologico. La presenza di polimorfismi a carico dei geni PTPN11 è
più frequente nei pazienti con sindrome di Noonan e stenosi
della polmonare e/o cardiomiopatia ipertrofica.
Nel caso
specifico, il difetto di crescita somatica, il disturbo della
crescita delle miocellule cardiache e la patologia autoimmune della
celiachia potrebbero trovare una comune causa genetica. Questa
ipotesi potrebbe spiegare anche la più rara associazione tra
cardiomiopatia ipertrofica e celiachia, sempre come l’espressione
di un errore genetico comune, che stimola (e distorce) sia lo
sviluppo del miocardio (che è alla base della cardiopatia) sia
la patologica risposta immune (che è alla base della
celiachia).
In
realtà, se ci fossimo fermati alla diagnosi di sindrome di
Noonan, avremmo potuto in qualche modo accontentarci: essa è
da sola responsabile di difetto staturale, peraltro moderato, mentre
il difetto ponderale era in sostanza moderato, anche se era stato il
motivo dell’allarme della famiglia. L’abitudine, che ci
sembra corretta, ad affrontare il problema clinico in maniera
“allargata”, d’emblée, considerando assieme
tutte le cause principali dell’arresto di crescita, a partire,
appunto, dalla celiachia, ha permesso di porre quell’unica
diagnosi “utile”.
Questo
potrebbe essere l’insegnamento di questa nostra osservazione,
interessante per le due associazioni morbose rilevate: considerare,
al momento dell’approccio diagnostico, se non tutte, certo le
principali possibili cause di un disturbo; non fermarsi al primo
riscontro positivo; e al contrario cercare le principali associazioni
possibili (in questo caso tutte e tre le malattie prese in
considerazione), al fine di conoscere al meglio il paziente portato
alle nostre cure.
Bibliografia di riferimento
- Jongmans M, Sistermans EA, Rikken A, et al. Genotypic and phenotypic characterization of Noonan syndrome: new data and review of the literature. Am J Med Genet A 2005;134:165-70.
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- van der Burgt I, Berends E, Lommen E, van Beersum S, Hamel, B, Mariman E. Clinical and molecular studies in a large Dutch family with Noonan syndrome. Am J Med Genet 1994;53:187-91. doi: 10.1002/ajmg.1320530213.
- van der Burgt I. Noonan syndrome. Orphanet J Rare Dis 2007;2:4. http://www.ojrd.com/content/2/1/4
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