Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Novembre 2001 - Volume IV - numero 9
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Una
crescita che passa attraverso un sondino
Dipartimento
di Scienze dello Sviluppo. UCO Clinica pediatrica, IRCCS
Burlo-Garofolo. Trieste
Enteral
feeding in malnourished boy with epyleptic encephalopathy and swallow
incohordination
A
severe malnutrition in an epyletic encephalopathic boy, cured by
enteral feeding
Keywords:
Swallow incohordination, malnutrition , epilepsy
Il
caso
La storia
di Gianmarco é quella di un bambino affetto da cerebropatia
epilettogena, con ritardo psicomotorio, che al momento della presa in
carico all'età di 6 anni pesava 12.5 Kg (<<3 centile).
Le masse muscolari erano molto povere e il tessuto sottucutaneo quasi
assente.
La sua
crescita era stata buona nel primo anno di vita nonostante le
difficoltà di suzione, l'ipotonia e la scarsa reattività.
Raggiunto ad 1 anno un peso di 11-12 Kg il bambino non era più
cresciuto ( a 8 anni il peso era di 13,8 Kg) . Anche l'altezza si era
arrestata passando progressivamente dal 50 al 3 centile. Erano
presenti segni indiretti di difficoltà nella deglutizione
(eccesso di bava, occasionali crisi di tosse durante i pasti, con un
episodio di cianosi severa) cui erano verosimilmente correlati i
ripetuti episodi di bronchite che caratterizzavano la sua storia. I
tentativi di alimentarlo assumendo una postura corretta durante i
pasti (spalle abbassate, collo centrato e leggermente flesso in
avanti) erano falliti a causa dell'ipotonia del bambino che
coinvolgeva anche i muscoli orofacciali e condizionava la fuoriuscita
del cibo dalla bocca. La radiologia e la pH metria escludevano un
reflusso; le feci non presentavano steatorrea, il tets dello xilosio
era normale, EMA negativi.
Dagli
elementi raccolti, la scarsa crescita di Gianmarco sembrava legata
alle sue difficoltà di deglutizione, con conseguente apporto
calorico insufficiente. E' stata quindi avviata una nutrizione
enterale notturna. Dopo pochi giorni di "addestramento", la
sua famiglia era in grado di gestire la nutrizione enterale a
domicilio, senza problemi Lacrescita al controllo successivo era
decisamente buona (5 Kg in 3 mesi).
Il
contributo
La storia
di Gianmarco esemplifica l'utilità di fare ricorso
all'alimentazione enterale nei bambini cerebropatici, che quasi
sempre sono affetti anche da severi disturbi della crescita,
determinati proprio dalla loro incapacità di nutrirsi
adeguatamente e/o dalla compresenza di disturbi gastroenterologici
(soprattutto il reflusso gastro-esofageo).
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