Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Novembre 1999 - Volume II - numero 9
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- Tubercolosi in diminuzione in USA
La reinfezione esogena nella tubercolosi
L'Helicobacter pylori sempre più alle corde
I casi d'invaginazione intestinale dopo vaccinazione contro i rotavirus aumentano
I figli di madri vaccinate contro il morbillo più facilmente si ammalano di morbillo
Successo dello screening clinico della lussazione congenita delle anche
Comportamenti ossessivo-compulsivi e tic trattati con plasma sostituzione e con immunoglobuline per via venosa
Quale è la causa dell'eosinofilia idiopatica ?&url=https://www.medicoebambino.com/index.php?id=AV9909_10.html&hashtags=Medico e Bambino,Pagine Elettroniche' target='_blank'>Condividi su Twitter
- Tubercolosi in diminuzione in USA
La reinfezione esogena nella tubercolosi
L'Helicobacter pylori sempre più alle corde
I casi d'invaginazione intestinale dopo vaccinazione contro i rotavirus aumentano
I figli di madri vaccinate contro il morbillo più facilmente si ammalano di morbillo
Successo dello screening clinico della lussazione congenita delle anche
Comportamenti ossessivo-compulsivi e tic trattati con plasma sostituzione e con immunoglobuline per via venosa
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Novembre 1999 - Volume II - numero 9
M&B Pagine Elettroniche
Avanzi
Novità,
riflessioni, contributi e proposte,
Una
nuova arma contro l'influenza
La
vaccinazione rimane la migliore arma preventiva per combattere
l'influenza; da qualche decennio al vaccino si erano affiancati due
farmaci, utili per la prevenzione e il trattamento: l'amantadina e
la rimantadina, che hanno riscosso scarsi successi in Italia perchè
gravati da discreti effetti collaterali e perchè attivi solo
contro l'influenza A. Già un anno fa era entrato in
commercio in USA lo zanamivir, un inibitore della neuraminidasi, da
usare per via nasale per la prevenzione dell'influenza A e B; oggi
è la volta di un nuovo antinfluenzale, l'oseltamivir (O),
anch'esso inibitore della neuraminidasi virale, ma somministrabile
per bocca (N Engl J Med 341, 1336,43 e 1387-8, 1999). L'O è
stato usato come profilattico in 780 soggetti adulti sani, alla dose
di 75 mg una o due volte al giorno per 6 settimane durante un periodo
di attività influenzale nell'inverno 1997-98; altri 780
soggetti sono stati considerati come placebo. L'O si è
dimostrato sicuro ed efficace: il rischio d'influenza si è
abbassato a 1,2-1,3 % a seconda del dosaggio, contro il 4,8% nel
gruppo placebo (P <0,001).
Tubercolosi
in diminuzione in USA
Nella
prima metà degli anni '90 è stato tutto un parlare di
un ripresa della tubercolosi nel mondo, Italia compresa: le misure
sono state rinforzate in ogni Paese e oggi dagli USA giungono notizie
confortanti (MMWR 48, 732-6, 1999). Nel 1998 si è
verificata una diminuzione di casi dell'8% sul 1997 e del 31% sul
1992. L'incidenza di nuovi casi nel 1998 fu di 6,8 casi su 100.000
abitanti: l'obiettivo, che le Autorità sanitarie americane
si sono poste, è di 3,5 casi su 100.000 nel 2000 e di meno di
1 caso su 1.000.000 di popolazione nel 2010. I dati nel nostro Paese
(ISTAT) parlano invece ancora di un aumento nel numero di casi, per
cui dai 3.500 pazienti per anno con nuova tubercolosi polmonare,
siamo passati agli oltre 4.000 del 1996.
La
reinfezione esogena nella tubercolosi
I vecchi
libri sulla tubercolosi ci hanno insegnato che una reinfezione
esogena non ha alcuna ripercussione sul decorso di una vecchia
tubercolosi; tutto quello che può accadere, dopo decine di
anni dalla tubercolosi primaria, dipende, si diceva, dalla
reviviscenza della vecchia tubercolosi. Oggi questa sicurezza è
caduta, grazie all'applicazione delle moderne tecniche di studio
del DNA del bacillo di Koch. 12 di 16 pazienti con tubercolosi
polmonare attiva hanno mostrato di albergare bacilli differenti da
quelli che erano stati isolati al momento della tubercolosi iniziale
(N Engl J Med 341, 1174-9 e 1226-7, 1999).
Questo reperto indica che una reinfezione esogena può essere
la causa di una ripresa della tubercolosi, dopo che questa aveva
ricevuto nel passato un trattamento curativo. Il riconoscimento
dell'importanza della reinfezione esogena sottolinea la necessità
di prevenire la tubercolosi nella popolazione, per non esporre altri
alla malattia.
L'Helicobacter
pylori sempre più alle corde
Il
vecchio termine “dispepsia” è tornato di moda in
gastroenterologia: esso significa dolore o semplicemente uno stato di
lieve sofferenza in sede epigastrica. Di rado viene collegata con
l'ulcera peptica, più spesso viene riconosciuta come
“dispepsia” non ulcerosa (DNU). L'impiego di un trattamento
contro l'Helicobacter pylori, nel sospetto che esso possa
essere all'origine della DNU è stato, solo poco tempo fa,
sostenuto da molti. Per chiarire l'opportunità o meno di
questa terapia, sono stati trattati 170 soggetti adulti,Helicobacter pylori positivi, con omeprazolo, amoxicillina e
claritromicina per 14 giorni; i pazienti sono stati poi seguiti per
un anno (N Engl J Med 341, 1106-11 e 1141-3, 1999). I
risultati sono sconfortanti: non è stata riscontrata nessuna
prova che la guarigione dell'infezione da Helicobacter
pylori migliorasse i sintomi della DNU. Da questo a dire che
l'Helicobacter pylori non debba essere mai ricercato, se non
si sospetti una malattia ulcerosa, il passo è breve.
I casi
d'invaginazione intestinale dopo vaccinazione contro i rotavirus
aumentano
Da quanto
riportato sulla pagina gialla del settembre 1999, c'è
stata un'ulteriore evoluzione. Su ProMED del 15
ottobre vengono riportate ulteriori notizie: il vaccino viene
ritirato dal mercato dalla stessa Azienda produttrice, i medici che
hanno il vaccino nei loro ambulatori sono invitati a rimandarlo
immediatamente all'Azienda produttrice e infine, fatto più
importante, il numero dei casi d'invaginazione ha raggiunto i 100
dai 15 del mese scorso. I dubbi si sono fatti certezza e, per la
fortuna dei nostri bambini, questa nuova triste esperienza ci è
stata risparmiata.
I
figli di madri vaccinate contro il morbillo più facilmente si
ammalano di morbillo
Già
si sapeva che donne nate dopo l'introduzione, nella pratica, della
vaccinazione antimorbillosa (1963) trasferivano minori concentrazioni
di anticorpi specifici ai loro figli, in confronto a madri nate prima
del 1963 e quindi non vaccinate. Per determinare l'effetto
dell'anno di nascita della madre sul rischio del figlio di
contrarre morbillo, è stata condotta una ricerca su 128
lattanti non vaccinati, di età inferiore ai 15 mesi, che erano
stati esposti al morbillo fra il 1990 e il 1992 (Pediatrics
104, p.e 59, 1999). I figli di madri nate dopo il 1993 hannoavuto
una percentuale di attacchi di morbillo del 33%, contro il 12% dei
figli nati da madri nate negli anni precedenti. Viene concluso che i
figli di madri vaccinate debbono ricevere la vaccinazione contro il
morbillo al 12° mese di età. A conclusioni analoghe erano
giunti altri ricercatori.
Successo
dello screening clinico della lussazione congenita delle anche
Nel sud
dell'Australia è stato condotto un completo screening
clinico a vari livelli di età nei primi mesi di vita del
bambino, in base al quale è stato possibile identificare dal
96 al 98% delle lussazioni congenite delle anche (LCA); solo il 2-4%
dei casi conosciuti di LCA è stato riconosciuto tardivamente e
ha richiesto l'intervento chirurgico (Lancet 354, 1514-7,
1999). L'esame ecografico non è stato attuato di
routine, come parte del programma di screening, ma è stato
usato quando siano sorti dei dubbi sulla diagnosi clinica.
Comportamenti
ossessivo-compulsivi e tic trattati con plasma sostituzione e con
immunoglobuline per via venosa
I
comportamenti ossessivo-compulsivi e i tic sono evenienze tutt'altro
che rare nel bambino. Si parla di ossessioni quando siano in gioco
pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e si parla di manifestazioni
compulsive quando si tratti di azioni ripetitive e ritualistiche. I
tic, compresa la sindrome di Tourette, hanno un decorso più
variabile e oscillante. Fenomeni del genere non è raro che
appaiano dopo un'infezione da streptococco beta-emolitoco gruppo A
(SBEGA), per cui si è sospettato che le manifestazioni possano
rappresentare spesso una conseguenza di un movimento autoimmunitario,
che potrebbe risentire beneficamente della plasma–sostituzione o
della somministrazione di Ig per via venosa. Questo tipo di
trattamento è stato instaurato in 29 bambini: 10 hanno
ricevuto plasma-sostituzione, 9 Ig per via venosa e 10 sono serviti
come controlli e hanno ricevuto un placebo (Lancet 354, 1153-8,
1999). Sia la plasma-sostituzione che le Ig per via venosa sono
state efficaci nel ridurre la gravità dei sintomi per bambini
che avevano presentato le manifestazioni dopo un'infezione da
SBEGA. Nonostante il successo riscontrato, gli autori (
National Institutes of Health, Bethesda, USA) ritengono necessarie
altre esperienze, anche con altri tipi di trattamento
immunomodulante.
Quale
è la causa dell'eosinofilia idiopatica ?
E'
ormai sicuro che l'eosinofilia secondaria alla malattie allergiche
e alle infestazioni da parassisiti è dovuta alla produzione di
citochine da parte delle cellule T attivate. Ma esistono alcuni casi
d'ipereosinofilia idiopatica, dei quali ci sfuggiva la causa. Dallo
studio di 60 pazienti con questa sindrome è stato accertato
che in molti di essi esiste una popolazione di cellule T anormali,
che producono interleuchina 5, responsabile diretta dell'eosinofilia.
I sintomi presentati da questi soggetti erano: eritroderma purpurico,
papule di colorito rosso, diffuse a tutto il corpo, placche
orticarioidi e poichiloderma.
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