Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Novembre 2003 - Volume VI - numero 9

M&B Pagine Elettroniche

Appunti di viaggio

Madagascar
a cura diE. Michelin

Madagascar, 27 Giugno – 19 Luglio 2003
Il mio viaggio, la realizzazione di un sogno!
Quando un sogno si concretizza e diventa vita vera, è come se una parte del cuore si facesse più grande, si riempisse di energia e luce che poi illumina e riscalda tutto il resto.
È riduttivo etichettare questa avventura con la parola “esperienza”: mi rendo perfettamente conto che la durata è stata davvero breve, ma così totalizzante e avvolgente che ne sono uscita (o forse sono proprio entrata…) davvero e profondamente cambiata…illuminata.
Cosicché comprendi i tanti giri che la vita ti porta a vivere, le strade percorse e le deviazioni intraprese, le salite e le discese, gli incontri e gli addii, le persone conosciute e poi lasciate…tutto cambia, la prospettiva, i punti di vista, e ti rendi conto che tutto è relativo: anche il cielo è diverso!!! (in Madagascar è davvero più grande, alla faccia di chi dice il contrario!).
La Eva, che quel mitico 27 Giugno è partita tutta sola (con nel cuore tanta eccitazione, ma anche un po' di paura) per realizzare il suo grande sogno, quello idealizzato e progettato tante e tante volte nel cuore, quello che il suo cervello non osava immaginare perché troppo lontano, quello racchiuso in 11 lunghi anni di lettere con Padre Italo, è una persona a 360°, che ha deciso di giocarsi tutto (anche il moroso!!!) e di rischiare.
Sono partita sapendo che qualcosa sarebbe cambiato in me, qualcosa si sarebbe rotto per sempre, o forse si sarebbe unito…(dipende dai punti di vista…): ero conscia che partivo per egoismo. E la realtà mi ha dato ragione: chi parte credendo di portare qualcosa in quei posti si sbaglia, perché nonostante manchi tutto (o tanto), la ricchezza è molto profonda. Non è la nostra ricchezza, quella che ti permette di comprare, di viaggiare, di avere un tetto o un tozzo di pane, di non morire per una malattia, bensì è una ricchezza interiore, quella che noi, per certi versi, abbiamo perso. Così ti ritrovi in un mondo dove le parole più comuni hanno un significato diverso:
dove chi è ricco è chi ha un cuore grande, dove amare significa donare a tutti (non solo ad una cerchia ristretta di persone), dove un sorriso non viene negato a nessuno, neanche ad una “vazà” dai capelli biondi che non parla la loro lingua, ma che si sforza di salutarli con un “manaoanne” storpiato, ma scaturito dal cuore… dove la vita gira intorno alla persona, non al tempo, che inesorabilmente scorre, dove esiste solo l'oggi, mentre il domani è un'entità sconosciuta, dove anche la medicina è diversa, o forse è solo il medico, in quanto tale, a rivestire un ruolo più importante e determinante, visto che è solo, con a disposizione soltanto i suoi occhi, le sue mani, le sue orecchie… (È per questo che dico che ho fatto finta di fare il medico… mi mancavano l'esperienza, la pratica che suppliscono la carenza di strumenti diagnostici).
Dicevo che è stato totalizzante…sì, perché questo viaggio ha investito e avvolto tutta me stessa: il medico, la persona, l'animatrice, la bambina, il cuore, l'anima…tutta Eva! Ogni piccolo angolo di me ha ricevuto qualcosa: luce, affetto, calore,…da quelle persone che noi vorremmo tanto aiutare!!!
E ora sono qui, più carica, ricca ed egoista di prima,perché mi manca l'affetto che ho ricevuto in Africa, mi manca il loro punto di vista, che ascolta sempre e per primo il cuore, mi manca il loro cielo, con le sue innumerevoli stelle, con le sue nuvole che potevo toccare con un dito, mi mancano i “miei” bambini cioccolatino, sporchi e con il moccolo al naso, quelli che volevano che Padre Italo mi regalasse loro,…
E così ora ho un altro grande sogno: tornare a riprendermi il cuore che ho smarrito probabilmente in mezzo alla foresta, sicura che qualcuno lo ha raccolto e lo sta curando…
Tornare in quei posti e fare il dottore (come, d'altro canto, lo farei qui in Italia), stare con quei bambini che hanno bisogno di tanto, ma ti danno tutto e dividere con qualcuno di importante questa mia grande aspirazione…
e farla diventare vita!
E a chi mi dice che sono stata brava a partire, io rispondo:
“No, sono stata brava a tornare!!!”.

Vuoi citare questo contributo?

E. Michelin. Madagascar. Medico e Bambino pagine elettroniche 2003;6(9) https://www.medicoebambino.com/?id=APTV0309_10.html