Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Febbraio 2012 - Volume XV - numero 2

M&B Pagine Elettroniche

Appunti di Terapia

Trattamento della febbre combinato (paracetamolo e ibuprofene): nessun vantaggio
Vitalia Murgia
Pediatra di famiglia, Mogliano Veneto (Treviso)
Indirizzo per corrispondenza: vitalia.murgia@tin.it


La febbre è un sintomo comune che scatena ansia e paure infondate nei genitori e talvolta anche nei pediatri e un diffuso e talvolta ingiustificato consumo di antipiretici. Forse è per lenire l'ansia dei genitori, e la propria, che molti pediatri hanno preso l'abitudine di prescrivere in maniera combinata paracetamolo e ibuprofene, nonostante questi due farmaci antipiretici siano efficaci anche usati singolarmente. Le linee guida più recenti raccomandano di non combinare i 2 farmaci né in caso di febbre alta né per la febbre che non risponde bene ad uno solo dei due farmaci. E segnalano anche un rischio di maggiore tossicità renale per il possibile effetto additivo sinergico dei metaboliti dei due farmaci nei bambini disidratati.
Le linee guida dell'American Academy of Pediatrics pubblicate nel 20111 e le raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria2, sostengono che non ci sono evidenze a sostegno dell'uso combinato di paracetamolo e ibuprofene, cosa peraltro già affermata in un esaustivo e ancora attualissimo articolo sul trattamento della febbre e del dolore pubblicato nel 2005 su Medico e Bambino3. AAP, SIP, linee guida NICE4 concordano inoltre sul fatto che l'antipiretico va usato quando il bambino è sofferente e disturbato per lenire i fastidi della febbre e non con il solo obiettivo di abbassare la temperatura corporea.

Una recente revisione sistematica della letteratura5 aggiunge forza a queste autorevoli raccomandazioni. In maggio 2011 gli autori hanno condotto una ricerca sistematica di tutti gli studi che confrontavano l'efficacia di qualunque dosaggio di paracetamolo e ibuprofene, in combinazione o separati, nei confronti di ciascuno dei due farmaci assunto singolarmente. Sono stati inclusi solo RCT con le seguenti misure di outcome: l'effetto del farmaco sulla temperatura, il miglioramento del disagio del bambino e la comparsa di un qualunque effetto collaterale. I sette studi rintracciati e valutati con il metodo CONSORT sono stati inseriti tutti, almeno in parte, nell'analisi dei dati. Gli Autori riferiscono che gli studi usavano dosaggi vari (paracetamolo 12.5 a 15 mg/kg e ibuprofene 5-10 mg/kg) e che in caso di trattamento combinato non venivano fatti aggiustamenti del dosaggio. Nessuno degli studi che aveva lo sfebbramento come outcome primario ha riportato differenze di efficacia a 3 ore, mentre in due studi (1 riguardante paracetamolo e 1 ibuprofene) a 4 ore è stata rilevata una differenza di 0,6 °C tra il trattamento combinato e i due farmaci assunti singolarmente. Differenza che pur se statisticamente significativa non ha certamente alcuna rilevanza dal punto di vista clinico e del possibile benessere del bambino. Risultati altrettanto poco significativi sono stati riscontrati anche a proposito del miglioramento del disagio del bambino. Sono stati riportati pochi eventi avversi ma gli autori fanno notare che gli studi avevano campioni piccoli, una durata insufficiente a far emergere i problemi di tossicità ed inoltre avevano escluso i bambini a maggior rischio di tossicità, cioè quelli sofferenti di disidratazione e comorbidità.
Gli autori concludono che viste le limitazioni ed i risultati osservati si può affermare che non ci sono evidenze sufficienti a favore della combinazione dei due farmaci (usandoli alternativamente o contemporaneamente) rispetto all'uso del singolo farmaco.

Questa revisione supporta quanto raccomandato da autorevoli istituzioni scientifiche e cioè che l'abitudine di combinare paracetamolo e ibuprofene va abbandonata. I pediatri devono essere consapevoli, e devono trasmettere questa consapevolezza ai genitori, del fatto che combinare i due farmaci non ha alcun effetto positivo dal punto di vista clinico e che non possono essere esclusi maggiori effetti collaterali, sopratutto nei bambini con patologie più serie e in quelli disidratati. L'abitudine di usare più di un farmaco per un sintomo che è la guida per diagnosticare e poter trattare appropriatamente la patologia sottostante, non aiuta né il bambino né il pediatra e può contribuire a far aumentare la “fobia per la febbre” dei genitori.


Bibliografia
  1. Section on Clinical Pharmacology and Therapeutics; Committee on Drugs, Sullivan JE, Farrar HC. Fever and antipyretic use in children. Pediatrics 2011;127:580-7. Epub 2011 Feb 28. Review.
  2. Chiappini E, et al. Writi ng Committee of the Italian Pediatric Society Panel for the Management of Fever in Children. Clin Ther 2009;31:1826-43. Guidelines.
  3. Marchetti F, Bua J, Maschio M, E. Barbi. Il trattamento sintomatico della febbre e del dolore nella pratica ambulatoriale Medico e Bambino 2005;24:47-54.
  4. Richardson M, Lakhanpaul M. Guideline Development Group and the Technical Team. Assessment and initial management of feverish illness in children younger than 5 years: summary of NICE guidance. BMJ 2007;334:1163-4. Review.
  5. Purssell E. Systematic review of studies comparing combined treatment with paracetamol and ibuprofen, with either drug alone. Arch Dis Child 2011;96:1175-9. Epub 2011 Aug 24.

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V. Murgia. Trattamento della febbre combinato (paracetamolo e ibuprofene): nessun vantaggio. Medico e Bambino pagine elettroniche 2012;15(2) https://www.medicoebambino.com/?id=AP1202_10.html