Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
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Appunti di Terapia
Costo
della nascita pretermine in Inghilterra e Galles
Membro
della Commissione Nazionale Vaccini
Indirizzo
per corrispondenza: bartolozzi@unifi.it
Nei Paesi
sviluppati, l’incidenza della nascita pretermine (nascita prima
della 37° settimana di gestazione) si situa fra il 5 e il 12%: in
Inghilterra la nascita del pretermine, nel 2006, è stata del
7,2% sul totale delle nascite.
I nati
pretermine hanno un rischio aumentato di cattiva prognosi neonatale:
- Displasia broncopolmonare
- Emorragia intraventricolare
- Retinopatia del prematuro
- Sepsi neonatale
- Altro
Tutto
questo porta a una permanenza nei reparti di neonatologia con
interventi di maggior intensità e di più lunga durata.
In particolare i neonati pretermine sono a maggior rischio di
problemi respiratori, alterazioni di moto e di senso, difficoltà
di apprendimento, problemi sociali e comportamentali.
Sebbene
le conseguenze psicofisiche della nascita pretermine siano ormai ben
conosciute e ben documentate, relativamente poco si sa sulle
conseguenze economiche. Ci sono in effetti molti studi sul costo
delle nascite pretermine durante il periodo neonatale, ma poche sono
le pubblicazioni sulle spese a distanza dalla nascita. Poche sono
state le sorveglianze che si sono interessate del carico effettivo
per l’istruzione particolare e i servizi sociali, per le
famiglie e per i responsabili generali e, in senso più largo,
per la società (Petrou S, et al. 2001; Institute of Medicine,
2007). Negli Stati Uniti il carico economico annuale per la società,
legato alle nascite pretermine è stato calcolato in almeno $
26,2 miliardi, ossia $ 51.600 per ogni nato pretermine.
È
stato fatto di recente un nuovo studio riguardane l’Inghilterra
e il Galles (Mangham LJ, Petrou S, Doyle LW et al. The cost of
preterm birth throughout childhood in England and Wales. Pediatrics
2009;123:e312-27).
Questo
studio stima il costo, a carico della Sanità pubblica, dei
primi 18 anni dopo la nascita, a seconda dell’età
gestazionale, settimana dopo settimana. I costi sono riferiti
all’anno 2006.
Il costo
è stato calcolato su una coorte ipotetica di 669.601 bambini,
sulla base dei pretermine nati in Inghilterra e nel Galles nel 2006.
Il
calcolo è stato eseguito, mediante il modello di Marcov (vedi
Tabella 1).
Il costo
totale del nato pretermine è stato calcolato in 2946 miliardi
di sterline (corrispondenti a $ 4567 miliardi): è stato notato
un costo inversamente proporzionale fra età gestazionale e
costo al pubblico per bambino sopravvissuto. Il costo in più
di un nato pretermine (< 37° settimana), sopravvissuto fino a
18 anni, in confronto a costo di un nato a termine, sempre
sopravvissuto fino a 18 anni, è di £ 22.885
(corrispondenti a $ 35.471). Il costo per un pretermine < 33°
settimana e per un nato pretermine < 28° settimana di
gestazione è stato rispettivamente di £ 61.781 ($
95.760) e di £ 94,740 ($ 146.847).
Da queste
cifre si ricava, secondo gli Autori, che il maggior contributo
economico della nascita pretermine è quello legato all’evento
nascita e alle spese ospedaliere immediatamente successive,
corrispondente a circa il 92% del costo totale di un nato prematuro.
Figura
1. Modello di Marcov per la stima del costo economico a distanza
del nato pretermine.
Nessun
esito |
Esiti
lievi |
Esiti
moderati |
Esiti
gravi | |
Capacità
motorie, compresa
la
paralisi cerebrale |
Nessuna
invalidità |
Lieve
paralisi cerebrale (cammina a
2
anni di età) |
Moderata
paralisi cerebrale (non cammina a 2 anni, ma si pensa che
camminerà) |
Grave
paralisi cerebrale (è difficile che possa camminare) |
Capacità
visiva |
Nessun
esito |
- |
- |
Cecità
(acutezza visiva < 20/200 nell’occhio migliore |
Capacità
auditiva |
Nessun
esito |
- |
Profonda
perdita di udito (richiesta di apparecchio acustico) |
- |
Ritardo
di sviluppo/capacità cognitiva |
Rapporto
DQ/QI
≥ 1
DS |
Rapporto
DQ/QI da –2 DS a > 1 DS |
Rapporto
DQ/QI da –3 DS a - 2 DS |
Rapporto
DQ/QI meno di -3 DS |
Conclusioni
degli Autori
I
risultati di questo studio dovrebbero facilitare l’effettiva
pianificazione dei servizi perinatali e pediatrici e informare quanti
s’interessano della futura valutazione economica, nell’intento
di prevenire le nascite pretermine o di alleviarne gli effetti.
Considerazioni
personali
Penso sia
inutile sottolineare l’importanza di ricerche economiche del
genere, specialmente in un periodo come l’attuale, nel quale i
fondi per la Sanità pubblica vengono erogati con il
contagocce.
Una
valutazione simile anche per l’Italia sarebbe quindi
auspicabile. Ovviamente in un’opera generale di prevenzione
delle nascite premature e di prevenzione nel pretermine di situazioni
di handicap permanenti, sono interessati in prima persona ostetrici,
neonatologi e pediatri. Un contenimento delle nascite multiple, che
comportano, al di là di due neonati, un’elevata
probabilità di nati a forte o ad estrema prematurità, è
indubbiamente il primo problema da risolvere: esso va dal numero di
embrioni da impiantare all’intensità e la durata delle
cure ormonali per facilitare l’inizio della gravidanza.
Altrettanto
essenziale l’impegno che neonatologi e pediatri debbono mettere
nella loro opera quotidiana, per permettere lo sviluppo e
l’accrescimento di neonati, lattanti e bambini nati pretermine.
Provvedimenti
legislativi a favore del lavoro nelle donne in stato di gravidanza
(che già oggi pongono il nostro Paese in una situazione fra le
migliori in Europa) e una precisa informazione alle coppie sui rischi
di un parto pretermine e di gravidanze multiple, rappresentano
elementi essenziali per avviarci alla riduzione dell’incidenza
delle nascite pretermine.
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