Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Febbraio 2007 - Volume X - numero 2
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
Il
nuovo calendario USA per le vaccinazioni nel 2007
Membro
della Commissione Nazionale Vaccini
Indirizzo
per corrispondenza: bartolozzi@unifi.it
Nel
fascicolo di gennaio 2007 del Pediatrics (119:207-11) e
nell'ultimo fascicolo dell'MMWR del 2006 (55:Q1-Q4) è
apparsa la schedula per le vaccinazioni del bambino e
dell'adolescente, raccomandata per il 2007 dall'ACIP (Advisory
Commettee on Immunization Practices).
Essa si
differenzia in molti punti sia dalla schedula USA del 2006, che dal
calendario delle vaccinazioni, comparso nell'aprile 2005,
all'interno del nostro Piano Nazionale Vaccini 2005-2007, preparato
dalla Commissione Nazionale Vaccini.
La novità
principale, in confronto alla schedula USA 2006, è
rappresentata dalla suddivisione del grafico in due schedule diverse
(vedi Figura 1 e 2):
- Quella per i bambini da 0 a 6 anni e
- Quella dei soggetti da 7 a 18 anni.
Figura
1. Schedula raccomandata per la vaccinazione dei bambini da 0 a 6
anni. Stati Uniti 2007
Esistono
inoltre altre 4 importanti novità (evidenziate in rosso):
- È stato inserita nella schedula, riportata nella figura 1, la vaccinazione contro i rotavirus, da eseguire a tutti i lattanti, per bocca, all'età di 2, 4 e 6 mesi;
- È stata inserita una seconda dose del vaccino contro la varicella, all'età di 4-6 anni
- E' stato aggiunto, nella schedula riportata nella figura 2, il vaccino contro i papillomavirus umani per le ragazze dagli 11 ai 12 anni di età. Il vaccino viene somministrato con tre dosi al tempo 0 e dopo 2 e 6 mesi, allo scopo di prevenire il cancro del collo dell'utero e, adoperando la preparazione con 4 tipi (16/18/6/11), i condilomi genitali.
- Le età alle quali somministrare la vaccinazione antinfluenzale sono state allargate ai bambini dai 6 mesi ai 59 mesi. Ugualmente il vaccino viene raccomandato per le persone che siano in stretto contatto con bambini di queste età.
Considerazioni
personali
Confrontando
queste nuove schedule per gli Stati Uniti con la schedula italiana,
comparsa nell'aprile 2005, le differenze sono ormai così
profonde da far pensare che esse non si riferiscano a individui della
stessa specie e con le stesse caratteristiche anatomo-funzionali.
La prima
fondamentale differenza risiede nel fatto che negli Stati Uniti ogni
anno, regolarmente, alla fine dell'anno (MMWR) o ai primi del nuovo
anno (Pediatrics) viene pubblicato il nuovo calendario, valido
per l'anno in corso. Al giorno d'oggi le novità nel campo
della vaccinazione sono tali e tante che, al limite, potrebbe andar
bene anche una nuova schedula ogni sei mesi. Ricordo che la schedula
italiana, precedente quella dell'aprile 2005, risaliva al 7 aprile
1999 (cioè a 6 anni prima): siccome il mese di aprile sembra
portare bene per la comparsa di un nuovo calendario, speriamo che il
prossimo aprile ci porti la nuova schedula nazionale.
Figura
2. Schedula raccomandata per la vaccinazione dei bambini da 7 a
18 anni. Stati Uniti 2007
Delle 4
novità sopra riportate, quella che mi sembra di rilevante
importanza riguarda la vaccinazione contro la varicella, che,
finalmente, dice una parola definitiva sul numero delle dosi da
somministrare di sotto dei 13 anni di età. Da decine di
pubblicazioni, tutte statunitensi, è risultato evidente che
una sola dose di vaccino contro la varicella, all'età di
13-15 mesi, non è sufficiente per conferire difese
immunitarie, tali da impedire la malattia quando siano passati 3-4
anni dalla prima dose e quando l'inoculum virale sia elevato e
ripetuto, come avviene in caso di varicella in comunità o in
famiglia. Il passaggio da una dose a due dosi è d'altra
parte facilitato dalla preparazione dei vaccini quadrivalenti contro
morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPRV), che, ovviamente,
richiedono due dosi; l'intervallo fra la prima e la seconda dose è
stato mantenuto uguale a quello, stabilito da anni per il vaccino MPR
(cioè prima dose a 13-15 mesi e seconda dose a 4-6 anni),
anche se risulta evidente che non conviene lasciare aperta una
finestra così grande fra l'una e l'altra dose, per cui da
più parti è stato richiesto di avvicinare le due dosi
l'una all'altra, limitando l'intervallo a un paio di anni.
Sull'adozione
anche in Italia della vaccinazione universale contro i papillomavirus
è in atto una discussione a tutti i livelli, nelle diverse
Regioni ed è da sperare che al più presto venga presa
una decisione in proposito: di grande interesse sarà lo
stabilire l'età alla quale iniziare la vaccinazione. Come si
vede nella figura 2, negli Stati Uniti è stata indicata l'età
da 11 a 12 anni, cioè un'età strettamente pediatrica.
Pur ritenendo necessario che l'indicazione per questa vaccinazione
preveda un ampio ventaglio di età (da 9 anni a 24 anni),
ritengo opportuno che venga previsto anche in Italia che la
vaccinazione contro i papillomavirus interessi le classi di età
da 10 a 13 anni, anche per la fortissima preparazione, sia teorica
che pratica, che i pediatri hanno nell'uso dei vaccini. Sarebbe
pericoloso che questa vaccinazione, così piena di significati
preventivi fondamentali, venga affidata a categorie sanitarie che si
affacciano ora a considerare l'area delle vaccinazioni.
Per la
vaccinazione universale contro l'influenza nei bambini da 6 mesi a
5 anni e per la vaccinazione contro i rotavirus, le discussioni e i
pareri, spesso assolutamente divergenti, non fanno prevedere rapide
soluzioni, di tipo universale, nel nostro Paese.
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