Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Ottobre 2003 - Volume VI - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
Effetti
dei farmaci antiepilettici sulla funzione cognitiva in individui con
epilessia: un confronto fra i nuovi e i vecchi farmaci.
I nuovi
farmaci antiepilettici (AED), cioè l'oxcarbazepina (Tolep),
la vigabatrina (Sabrl), la lamotrigina (Lamictal), la zonisamide (non
in commercio in Italia) , il gamapentin (non in commercio in Italia),
la tiagabina (Gabitril), il tipiramato (non in commercio in Italia) e
il levetiracetam (Keppra)sono stati introdotti nella pratica clinica
negli ultimi 10 anni. La maggior parte di essi sono efficaci almeno
come i vecchi antiepilettici (fenitoina (dintoina), fenobarbital,
acido valproico (valproato di sodio) e carbamazepina) e in generale
sembrano essere meglio tollerati dei vecchi farmaci.
I nuovi AED possono avere meno influenza sulle funzioni cognitive, ma questo aspetto non è stato sistemativamente studiato. Più spesso sono stati usati metodi neuropsicologici per studiare la funzione cognitiva, ma numerosi problemi metodologici rendono di difficile interpretazione questi risultati.
L'alterazione dei processi cognitivi riflette l'effetto cronico degli AED, ma gli effetti negativi del farmaco sono soltanto uno dei molti fattori che possono influenzare i processi cognitivi. Inoltre il rilievo soggettivo dei deficit cognitivi (per esempio sulla memoria e sull'attenzione) può essere il riflesso di altri aspetti degli effetti indesiderati dei farmaci, quali quelli concernenti specifiche funzioni cognitive (per esempio l'umore e l'ansietà).
In questa pubblicazione (Brunbech L., Sabers A. – Effect of antiepilectic grugs on cognitive function innindividuals with epilepsy: a comparative review of never versus older agents – Drugs 2002, 62:593-604) sono stati affrontati questi problemi: in generale i nuovi AED non sembrano mostrare alcun effetto cognitivo negativo o comunque esso è di grado minore in confronto a quelli osservati con i vecchi AED. In alcuni studi viene rilevata una tendenza in favore dei nuovi AED.
I nuovi AED possono avere meno influenza sulle funzioni cognitive, ma questo aspetto non è stato sistemativamente studiato. Più spesso sono stati usati metodi neuropsicologici per studiare la funzione cognitiva, ma numerosi problemi metodologici rendono di difficile interpretazione questi risultati.
L'alterazione dei processi cognitivi riflette l'effetto cronico degli AED, ma gli effetti negativi del farmaco sono soltanto uno dei molti fattori che possono influenzare i processi cognitivi. Inoltre il rilievo soggettivo dei deficit cognitivi (per esempio sulla memoria e sull'attenzione) può essere il riflesso di altri aspetti degli effetti indesiderati dei farmaci, quali quelli concernenti specifiche funzioni cognitive (per esempio l'umore e l'ansietà).
In questa pubblicazione (Brunbech L., Sabers A. – Effect of antiepilectic grugs on cognitive function innindividuals with epilepsy: a comparative review of never versus older agents – Drugs 2002, 62:593-604) sono stati affrontati questi problemi: in generale i nuovi AED non sembrano mostrare alcun effetto cognitivo negativo o comunque esso è di grado minore in confronto a quelli osservati con i vecchi AED. In alcuni studi viene rilevata una tendenza in favore dei nuovi AED.
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