Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
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Appunti di Terapia
Un
nuovo inibitore selettivo della ciclo-ossigenasi 2 (COX-2): il
valdecoxib
Già
sulle pagine elettroniche nel 1999 è stato pubblicato nella
rubrica Il punto su…, un articolo sulle "Nuove
aspirine"(gli inibitori della COX-2). In questa occasione viene
presentato un nuovo inibitore selettivo della ciclo-ossigenasi 2
(COX-2): il valdecoxib.
Il dolore
cronico da leggero a moderato, causato da osteo-artrite o da artrite
reumatoide, è molto spesso trattato con FANS (farmaci
anti-infiammatori non steroidei); analogamente i FANS, associati ad
oppioidi o ad anestetici locali sono usati nella prevenzione o nel
trattamento del dolore acuto dopo chirurgia. I FANS hanno un comune
modo di azione: essi inibiscono la cicloossigenasi (COX), un enzima
che è interessato nella sintesi delle prostaglandine.
Si
conoscono però due enzimi cicloossigenasi isoformi: la COX-1 e
la COX-2.
La COX-1
è interessata alla sintesi delle prostaglandine a livello
della mucosa gastrica, delle piastrine e del rene: la sua inibizione
da parte di FANS non selettivi si pensa sia la responsabile del danno
alla mucosa gastrica e dell'inibizione dell'attività
antipiastrinica. D'altra parte l'inibizione di questa attività
sulle piastrine, prodotta dai FANS, aumenta il rischio di
sanguinamento nelle fasi perioperatorie.
La COX-2
invece si pensa agisca principalmente sulla sintesi delle
prostaglandine interessate all'infiammazione.
Pertanto
i farmaci che selettivamente inibiscono le COX-2 sopprimono
l'infiammazione senza causare effetti dannosi a livello gastrico,
associati all'uso di FANS non selettivi, e senza aumentare il rischio
di sanguinamento, in mancanza del loro effetto sulla funzione delle
piastrine.
Il lancio
degli inibitori delle COX-2 nel 1999 fornì ai clinici farmaci
utili per attenuare il dolore lieve o moderato, senza correre il
rischio di danno alla mucosa dello stomaco o d'inibizione
dell'attività piastrinica.
Ai primi
anti-COX-2 (il celecoxib e il rofecoxib) si è aggiunto un
nuovo inibitore COX-2, il valdecoxib, che è stato approvato
negli Stati Uniti di recente. Un profarmaco del valdecoxib, il
parecoxib, è utilizzabile per via parenterale. Questi farmaci
però non sono ancora in commercio in Italia.
In 10
prove cliniche, ampie, ben controllate, randomizzate, con un numero
di pazienti da 203 a 1089 per ciascuna, il valdecoxib è
risultato più efficace del placebo nel trattamento
dell'osteoartrite, dell'artrite reumatoide, del dolore associato a
dismenorree e nell'analgesia postchirurgica. Dosaggi di 5 mg due
volte al giorno sono stati più efficaci nell'attenuazione del
dolore in corso di osteoartrite, compresa quella dell'anca, del
naproxene alla dose di 500 mg, due volte al giorno (Ormrod D.,
Wellington K., Wagstaff A.J., Valdecoxib, Drugs 62:2059-71,
2002).
Il
valdecoxib in pazienti con artrite reumatoide, alla dose di 10, 20 o
40 mg/die è stato significativamente più efficace del
placebo e ha dimostrato un'efficacia simile a quella del naproxene,
alla dose di 500 mg, due volte al giorno; non sono state dimostrate
significative differenze fra le 3 dosi impiegate: 10, 20 o 40 mg/die.
A
differenza di altri 3 farmaci anti-infiammatori non selettivi non
steroidei, il valdecoxib, somministrato due volte al giorno alla dose
di 40 mg, non determina modificazioni significative nella
funzionalità delle piastrine e sul tempo di sanguinamento.
I
pazienti, trattati cronicamente con FANS, che sono passati a
valdecoxib alla dose di 10-20 mg/die per 12 settimane, hanno
presentato significativamente meno erosioni o ulcere gastroduodenali,
in confronto a pazienti che hanno ricevuto ibuprofene (2400 mg/die) o
diclofenac (150 mg/die) per 12 settimane.
Il
valdecoxib è stato generalmente ben tollerato nelle prove
cliniche, con un'incidenza di effetti collaterali simili a quelli
presentati dal placebo.
Quindi il
valdecoxib è indicato nel trattamento del dolore cronico,
associato all'osteoartrite e all'artrite reumatoide, del dolore
associato alla dismenorrea e infine per la prevenzione e il
trattamento del dolore acuto postchirurgico.
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