Dicembre 2024 - Volume XLIII - numero 10
L'esperienza che insegna
1UOC di Pneumologia e Allergologia Pediatrica, Ospedale dei Bambini “Di Cristina”, Palermo
2Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Palermo
3Clinica Pediatrica, IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Trieste
Indirizzo per corrispondenza: giorgio.longo@burlo.trieste.it
Key words: Solar urticaria, UV rays, Diagnosis, Treatment
Solar urticaria is a rare type of chronic inducible physical urticaria characterised by the immediate (within 1-3 minutes) appearance of erythematous, strongly itchy wheals, following the exposure to sunlight. The pathogenesis is unclear but it is hypothesized that IgE activation and mast cell degranulation are triggered by an endogenous chromophore modified after sun exposure. Its diagnosis is clinical and is correlated with the exposure to sunlight and its treatment might be a difficult challenge that includes behavioural strategies such as sun exposure avoidance, broad-spectrum sunscreens and dark clothing photoprotection. Moreover, second-generation antihistamines are the first-line pharmacological treatment, but they may not be sufficient and may compromise children and their families’ quality of life. Sometimes a spontaneous regression of the symptoms occurs. So, omalizumab is used in refractory cases, but this treatment is currently reserved for the population aged 12 years or older.
L’orticaria solare è una rara forma di orticaria cronica inducibile. Si caratterizza per episodi di orticaria che insorgono dopo pochi minuti nelle aree di pelle esposte ai raggi solari. Anche se può sembrare una condizione veniale può risultare estremamente invalidante alterando gravemente la qualità della vita dei soggetti interessati. La patogenesi non è del tutto chiara; verosimilmente si tratta di una reazione IgE mediata a partire da un fotoallergene (cromoforo) endogeno attivato dalla luce solare. Il più delle volte interessa adulti nella terza decade di vita, mentre è molto più rara in età pediatrica. La diagnosi è semplice per lo stretto rapporto tra esposizione alla luce solare ed eruzione orticariode. Il trattamento è problematico, perché, oltre ad evitare l’esposizione alla luce solare, le varie terapie tentate, come gli antistaminici ad alte dosi, si dimostrano il più delle volte insufficienti. La storia naturale può essere pesante con una remissione attesa a 5 anni dall’esordio in meno della metà dei casi. Più di recente l’omalizumab è stato utilizzato nei pazienti refrattari con promettenti risultati.
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