Giugno 2024 - Volume XLIII - numero 6

Medico e Bambino


Appunti di Neuropsichiatria

Il ritiro sociale in adolescenza: un nuovo modo di esprimere la sofferenza

Elena Rainò, Antonio Ciccolella, Eleonora Romagnolo, Cristina Carbonara, Antonella Anichini, Vittoria Vendrametto, Benedetto Vitiello

SC di Neuropsichiatria Infantile, Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino “Regina Margherita”, Università di Torino

Indirizzo per corrispondenza: elena.raino@unito.it

Social withdrawal in adolescence: a new way to express distress

Key words: Social withdrawal, Adolescence, Gaming, Prevention

Social withdrawal has recently been recognized by the Istituto Superiore di Sanità (the Italian National Institute of Health) as one of the most common problems among adolescents in the post pandemic world, with an onset estimated between 11 and 13 years of age. Both the paediatrician’s office and the school are a primary observation point for the early identification of the problem. This article describes the possible manifestations of social withdrawal in adolescence, underlying risk factors and comorbidities (i.e. psychological vulnerability, difficulties in the relationship within and outside the family, internet addiction, anxious somatizations and neurodivergent condition), focusing on the role that the paediatrician can play in the early detection of risk factors and on the importance of a careful and informed approach to youth at risk. For the paediatrician, it is essential to establish a collaborative relationship with the parents and to be aware of the resources locally available to address the problem.

Il ritiro sociale è stato recentemente riconosciuto dall’Istituto Superiore di Sanità come una delle problematiche più frequenti che affliggono i nostri ragazzi nella realtà post-pandemia, con un’età di esordio stimata tra 11 e 13 anni. L’ambulatorio del pediatra di base, come la scuola, si configura quindi come “luogo sentinella” rispetto a questa condizione. L’articolo descrive il fenomeno del ritiro sociale in adolescenza, con particolare attenzione a fattori predisponenti e possibili comorbidità (fragilità temperamentali, difficoltà relazionali intra o extrafamiliari, sintomi ansiosi o depressivi, somatizzazioni, neurodivergenza...), concentrandosi in particolare sul ruolo che il pediatra può avere nel riconoscimento precoce dei casi a rischio e di quanto sia importante utilizzare modalità accoglienti, ma operative, nel caso di sospetto. La conoscenza dei percorsi specialistici esistenti sul territorio a cui avviare il minore e la famiglia si rivela fondamentale, quanto il lavoro integrato tra i servizi ed i vari operatori coinvolti.

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Rainò E, Ciccolella A, Romagnolo E, Carbonara C, Anichini A, Vendrametto V, Vitiello B.
Il ritiro sociale in adolescenza: un nuovo modo di esprimere la sofferenza
Medico e Bambino 2024;43(6):377-382 DOI: https://doi.org/10.53126/MEB43377


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