Settembre 2023 - Volume XLII - numero 7

Medico e Bambino


Pagine elettroniche

Dermatofitosi diffusa con kerion

Marco Scaglione1,2, Agnese Repetto1,2, Mohamad Maghnie1,2, Michele Di Vito3, Marco Aicardi3, Nadia Fratangeli3

1Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili (DINOGMI), Università di Genova
2IRCCS Istituto “Giannina Gaslini”, Genova
3SC di Pediatria, Ospedale “San Giacomo”, Novi Ligure (Alessandria)

Indirizzo per corrispondenza: marco.scaglio95@gmail.com

An obstinate case of diffuse dermatophytosis with kerion

Key words: Dermatophytosis, Tinea capitis, Kerion, Treatment, Systemic antifungal therapy

Tinea capitis is the most common scalp dermatophytosis and is, along with tinea corporis, one of the major skin mycoses in paediatric age. This condition is usually noninvasive and treatable with oral antifungal therapy combined with topical remedies. The paper reports the case of a 7-year-old immunocompetent boy who developed scalp kerion (an inflammatory complication of tinea capitis) and tinea corporis, despite home antifungal therapy. The purpose of this work is to provide guidance for treating cutaneous fungal infections that are resistant to standard therapies prescribed in outpatient clinics. Due to the lack of response to oral therapy, the patient was hospitalized to perform intravenous therapy. Intravenous fluconazole therapy in combination with oral amoxicillin/clavulanic acid was administered. Culture test for mycetes, performed on skin swab, resulted negative. Due to the progressive improvement of the skin lesions, a switch to oral fluconazole was made after 1 week; after 10 days, antibiotic therapy was discontinued. At the end of 14 total days of antifungal therapy, due to the almost complete resolution of kerion with normalization of inflammatory markers, the patient was discharged. After further 3 weeks of treatment with oral fluconazole, the skin lesions completely resolved. The case suggests that a switch from oral to intravenous therapy may be useful in cases of dermatophytoses resistant to empirical therapy. In these cases, the administration of higher dosages of systemic antifungals than those normally used for skin infections, reaching the dosage normally used for Candidiasis and other invasive fungal infections, may be effective. The therapy should be prolonged for several weeks (at least one month) and the early combination with antibiotic therapy is essential in cases of bacterial overinfection.

La tinea capitis è la più frequente dermatofitosi del cuoio capelluto e rappresenta, insieme a tinea corporis, una delle principali micosi cutanee dell’età pediatrica; è normalmente non invasiva e trattabile con una terapia antifungina per via orale, associata a rimedi topici. Riportiamo il caso di un bambino di 7 anni immunocompetente che ha sviluppato kerion del cuoio capelluto (complicanza infiammatoria della tinea capitis) nonostante la terapia antimicotica domiciliare. Lo scopo di questo lavoro è quello di fornire una guida per il trattamento delle infezioni fungine cutanee resistenti alle terapie standard prescritte in regime ambulatoriale. Alla luce della mancata risposta alla terapia per os, il paziente è stato ricoverato presso la nostra struttura ed è stata avviata una terapia con fluconazolo per via endovenosa, in associazione ad amoxicillina più acido clavulanico per via orale. Sono stati eseguiti esami ematici completi e tamponi cutanei per la ricerca di miceti. In considerazione del progressivo miglioramento delle lesioni cutanee, dopo una settimana è stato effettuato il passaggio al fluconazolo per via orale; dopo 10 giorni la terapia antibiotica è stata sospesa. Al termine di 14 giorni totali di terapia antimicotica, vista la quasi completa risoluzione del kerion con normalizzazione degli indici di flogosi, il paziente è stato dimesso. Dopo altre 3 settimane di fluconazolo per os, le lesioni cutanee si sono completamente risolte. Il caso suggerisce come il passaggio dalla terapia orale a quella per via endovenosa possa essere utile nei casi di dermatofitosi resistenti alla terapia empirica. In questi casi, può essere efficace somministrare dosaggi più elevati di antimicotici sistemici rispetto a quelli normalmente utilizzati per le infezioni cutanee, raggiungendo un dosaggio di norma prescritto per la candidosi o le altre infezioni fungine invasive. La terapia deve essere prolungata per diverse settimane (almeno un mese) e l’associazione precoce con la terapia antibiotica è essenziale nei casi di sovrainfezione batterica.

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Pagine elettroniche

Ci stavano dentro fino al collo, i linfonodi...

Matteo Di Toro Mammarella

Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma

Indirizzo per corrispondenza: m.ditorom@gmail.com

A child with neck pain

Key words: Retropharyngeal abscess, Neck pain

The author describes the case of an 8-year-old child presenting with neck pain and vomiting without fever. A diagnosis of retropharyngeal abscess was eventually made.

L'Autore descrive il caso di un bambino di 8 anni che si presentava con dolore al collo e vomito senza febbre. È stato diagnosticato un ascesso retrofaringeo.

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Pagine elettroniche

Allarme rosso: il sanguinamento rettale

Daniele Fracas1,2, Grazia Di Leo1

1IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Trieste
2Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste

Indirizzo per corrispondenza: grazia.dileo@burlo.trieste.it

Red alarm

Key words: Food protein-induced allergic proctocolitis, FPIAP

A 6-week-old, exclusively breastfed and well-appearing infant presented with blood in her stools. A diagnosis of food protein-induced allergic proctocolitis was promptly made by the presence of the high number of eosinophils in her blood and the prompt clinical response to the elimination of cow milk proteins from her mother's diet.

Una bambina di 6 settimane, allattata esclusivamente al seno e di bell'aspetto, presentava sangue nelle feci. La diagnosi di proctocolite allergica indotta da proteine alimentari è stata tempestivamente formulata per la presenza dell'elevato numero di eosinofili nel sangue e per la pronta risposta clinica all'eliminazione delle proteine del latte vaccino dalla dieta della madre.

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