Giugno 2023 - Volume XLII - numero 6

Medico e Bambino


Problemi correnti

Faringotonsillite da streptococco, tempi di risposta all’antibiotico e implicazioni per la pratica corrente

Alessandra Iacono1, Lorenzo Mambelli1, Laura De Nardi2, Federico Marchetti1

1UOC di Pediatria e Neonatologia, Ospedale di Ravenna, AUSL della Romagna
2IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Università di Trieste

Indirizzo per corrispondenza: alessandra.iacono@auslromagna.it

Streptococcus pharyngotonsillitis, antibiotic response times and implications for current practice

Key words: Group A β-hemolytic streptococcus, Pharyngotonsillitis, Antibiotic therapy, Return to community

An increase in Group A Streptococcal (GAS) infections higher than seasonally expected levels has been recently reported. Since GAS infections and correlated bacterial diffusion always start from an index case, adopting public health strategies based on ready isolation and treatment of GAS cases has become a relevant problem in the disease management. A systematic review recently published in Eurosurveillance aimed to estimate the pooled proportion of individuals who remained GAS throat culture-positive at set intervals after initiation of antibiotics. It was shown that antibiotic therapy acts on GAS leading to both clinical and microbiological recovery within 24 hours. This was confirmed for all the proven antibiotics, with amoxicillin remaining the drug of choice. Consequently, the child can return to school as early as the day after the beginning of the antibiotic therapy, without risks of infection for the community. About the 10% of children can maintain a positive swab after the start of antibiotic therapy: they are the asymptomatic GAS carriers and they are not to be chased. Furthermore, to avoid mistakes, asymptomatic children should not undergo GAS throat swab so as not to receive further and useless antibiotic therapies.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un’epidemia di infezioni da Streptococco beta emolitico di gruppo A (SBEA) con incremento dei casi di malattie invasive. Agli inizi del 2023 sulla rivista Eurosurveillance è stata pubblicata una revisione sistematica della letteratura che aveva come obiettivo quello di valutare i tempi di negativizzazione dell’esame colturale dello SBEA dopo l’inizio della terapia antibiotica. Il risultato è che la sbatterizzazione dello SBEA a livello faringeo si ottiene in più del 90% dei casi 24 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica, fornendo prove a sostegno delle linee guida di sanità pubblica che raccomandano l’isolamento dei bambini con faringotonsillite da SBEA o scarlattina per almeno 24 ore dopo l’inizio del trattamento; il bambino può pertanto essere riammesso in comunità il giorno successivo all’inizio della terapia antibiotica. Inoltre, non sono state evidenziate differenza di efficacia tra i vari gruppi di antibiotici testati; pertanto, la penicillina (amoxicillina) rimane il farmaco di scelta. Relativamente alta è la percentuale di resistenza dello SBEA nei confronti dei macrolidi. Il 10% dei pazienti può continuare ad essere positivo dopo il trattamento, prevalentemente con il ceppo originale, ma si tratta di uno stato di portatore; in questi pazienti o in quelli asintomatici non bisogna eseguire controlli del tampone onde evitare frequenti errori di valutazione, talvolta con il ricorso (inutile) ad ulteriori antibioticoterapie a più ampio spettro.

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Iacono A, Mambelli L, De Nardi L, Marchetti F.
Faringotonsillite da streptococco, tempi di risposta all’antibiotico e implicazioni per la pratica corrente
Medico e Bambino 2023;42(6):363-367 DOI: https://doi.org/10.53126/MEB42363


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