Novembre 2022 - Volume XLI - numero 9

Medico e Bambino


Pagine elettroniche

Non toccarmi! Un caso di lesione ossea “don’t touch”

Marianna Casertano1, Angela Maria Caprio1, Giuseppe Longobardi2

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, Dipartimento della Donna, del Bambino e di Chirurgia generale e specialistica, AOU-Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli
2Pediatra di famiglia, ASL di Caserta

Indirizzo per corrispondenza: marianna.casertano@studenti.unicampania.it

A case of “don’t touch bone lesions”

Key words: Bone lesions, Aneurysmal bone cyst, Bone erosion

Bone lesions in children are common yet difficult to manage, both for the concern that they arouse in the patient’s family and for their heterogeneous nature. Although most cases are benign, the distinction between benign and malignant bone tumours is not straightforward. A careful clinical and radiological evaluation is always necessary and sometimes helps to identify those lesions that in case of typical characteristics and unequivocal radiological evolution, absence of increased bone fragility and absence of associated general signs and symptoms (pain, fever) should only be monitored and do not require a more aggressive approach. Currently, these lesions are radiologically defined as “don’t touch lesions”. In the presented clinical case, close clinical and radiological follow-up led to the diagnosis of an aneurysmal bone cyst, therefore biopsy or surgical procedure stress to the patient and her family were avoided.

Il riscontro di lesioni ossee nel bambino, nella maggior parte dei casi occasionale, è un evento non raro e di difficile gestione medica, sia per lo stato di preoccupazione che suscita nella famiglia sia per l’eterogeneità della natura delle lesioni. Sebbene nella maggior parte dei casi si tratti di lesioni benigne, la distinzione tra tumori ossei benigni e maligni non è semplice. Una valutazione clinica e radiologica attenta è sempre necessaria e permette talvolta di identificare quelle lesioni che, in caso di caratteristiche tipiche ed evoluzione radiologica inequivocabile, di assenza di aumentata fragilità ossea e di assenza di segni e sintomi generali associati (dolore, febbre), vanno solo seguite nel tempo e in cui non è necessario utilizzare un approccio più aggressivo. Attualmente queste lesioni sono definite dal punto di vista radiologico don’t touch lesion.
Nel caso presentato, uno stretto follow-up clinico pediatrico, ortopedico e radiologico ha condotto alla diagnosi di cisti ossea aneurismatica, evitando lo stress di una procedura bioptica o chirurgica alla nostra paziente e alla sua famiglia.

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Una tumefazione della parete addominale

Francesca Bizzoco1, Ruggiero Francavilla1, Fernanda Cristofori1, Stefano Palladino2, Vincenzo Genchi3

1UO di Pediatria Universitaria Generale e Specialistica, UOS di Gastroenterologia Pediatrica, 2UO di Radiodiagnostica, AUO Policlinico di Bari, Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII”, Università di Bari
3Radiologo pediatra, Apulia Imaging, Bari

Indirizzo per corrispondenza: dr.francescabizzoco@gmail.com

An intramuscular arteriovenous abdominal malformation

Key words: Abdominal lump, Arteriovenous malformation

A 12-year-old girl complained of a painless, slightly pulsatile abdominal lump for two months. Radiological imaging showed a fusiform lesion within the abdominal wall, between the external and internal oblique muscle, with nonhomogeneous echo-structure and high vascular density at the colour-power-Doppler analysis. The findings suggested an intramuscular arteriovenous malformation. The patient underwent a two-step treatment, namely a preoperative transarterial angioembolization of the nourishing vessels through the right femoral artery that was followed by a surgical resection of the lesion. Recovery was uneventful and during the follow-up no relapses were reported.

Giunge alla nostra attenzione una ragazzina di 12 anni per riscontro e lentamente progressivo incremento dimensionale di una tumefazione addominale non dolente. Le indagini radiologiche di primo e secondo livello mostrano una lesione fusiforme nel contesto della parete addominale, con architettura di tipo vascolare. Tale reperto orienta la diagnosi per una malformazione arterovenosa, per la quale è stata sottoposta a trattamento in due tempi.

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Ossa rotte e diagnosi difficili

Irene Malni

Scuola di Specializzazione in Pediatria, IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Università di Trieste

Brittle bones

Key words: Osteogenesis imperfecta, Recurrent bone fractures

The Author describes the case of a 5-year-old boy with recurrent bone fractures without blue sclera eventually diagnosed as osteogenesis imperfecta due to a mutation in BMP1 gene.

L'Autrice descrive il caso di un bambino di 5 anni con fratture ossee ricorrenti senza sclera blu alla fine diagnosticate come osteogenesi imperfetta a causa di una mutazione nel gene BMP1.

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