Luglio 2021 - Volume XL - numero 26
Speciale
Il numero “0”, la prova generale di Medico e Bambino è uscito, quarant’anni fa, nell’autunno del 1981. Stampato in poche centinaia di copie e seguito, a pochi mesi di distanza (febbraio 1982), dal primo numero, proposto all’attenzione dei quasi 14mila pediatri italiani di allora. Quarant’anni coincidono con una intera vita professionale: e ci emoziona non poco pensare che tanti lettori, allora neospecialisti, si sentano ancora parte viva della rivista, continuando ancora oggi ad arricchirla con il contributo della loro esperienza, della loro motivazione, della loro amicizia. La Pediatria di oggi, quella che ancora Medico e Bambino vorrebbe rappresentare, è cambiata (evoluta) più di quanto ci saremmo aspettati: pervasa e caratterizzata com’è (e sempre da protagonista… nel bene e nel male) dai traguardi raggiunti e dai nuovi obiettivi imposti dal progresso scientifico e, forse più ancora, dai trabocchetti e dalle contraddizioni che il modificarsi della società si porta dietro. Sono cambiati i problemi e le priorità cliniche, è cambiato quello che il pediatra deve sapere, emerge sempre più forte la compenetrazione e la difficoltà di far procedere insieme, in maniera equa e rigorosa, la Pediatria delle cure e la Pediatria della salute generale del bambino (Paediatrics and Child Health). In questo senso, della Pediatria e di ogni suo aspetto specialistico, sono cambiate anche le parole: quelle che ne definiscono non solo le novità ma soprattutto quelle che ne rappresentano le priorità, gli ambiti di maggiore importanza e di più tribolato dibattito. È così che per questo “speciale”, celebrativo dei quarant’anni, abbiamo pensato di utilizzare il filo conduttore delle parole. La Pediatria... parola per parola, appunto: per definirne il profilo, per dar voce alle difficoltà e ai successi, per avere un’idea di quello che ci tocca sapere e che, anche, ci toccherebbe saper fare. Agli Autori è stato chiesto di rappresentare i temi salienti, le novità e i problemi aperti della materia di cui sono esperti attraverso l’approfondimento, il più possibile sintetico e incisivo, di quelle che ritengono essere le parole chiave e più attuali del loro ambito specialistico: quelle che ne segnano il ritmo, ne rimarcano i progressi e le contraddizioni e che, alla fine, ne tracciano la smorfia. Siamo sicuri che, nella riflessione suscitata dal commento alle parole, ogni pediatra incrocerà la quotidianità del suo lavoro con i dubbi, le incertezze e il susseguirsi di nuove sfide che lo pervadono. E che, soprattutto, troverà nuovi stimoli a migliorare il suo sapere e a tenere accesa la sua passione professionale. Ci auguriamo che questo speciale vi sia gradito e che sia di lettura facile, utile e in qualche modo divertente così come ci eravamo proposti fosse. Di sicuro, siamo comunque convinti che si tratti proprio di un numero speciale: quello che più si addice a una festa dei quarant’anni.
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