MeB Pagine Elettroniche
a cura della redazione di MeB Pagine Elettroniche
Volume X
Maggio 2007
numero 5
STRISCIA... LA NOTIZIA
a
cura di Irene Bruno
Presidio
Ospedaliero di Monfalcone (Gorizia), Unità Operativa di
Pediatria
UE:
piccoli cuochi d'Europa
Un sito
internet per creare dei mini-chefs, cioè insegnare ai giovani
i segreti della cucina quale forma per combattere l'obesità
infantile e i disturbi dovuti all'alimentazione. L'iniziativa è
stata presentata nei giorni scorsi dalla Commissione europea e da
Euro-Toques International, l'associazione europea dei cuochi.
‘‘L'obesità progredisce in Europa, particolarmente tra i
bambini. Nell'UE, ogni anno, più di 400.000 bambini si
aggiungono alla vittime dell'obesità o del sovrappeso
infantile'', ha detto il commissario europeo alla salute, Markos
Kyprianou.''Vogliamo incitare i bambini, gli insegnanti ed i
genitori a prendere la buona abitudine di un'alimentazione sana''…
Il sito internet, inoltre, annuncia la giornata europea per la salute
alimentare e culinaria che si terrà l'8 novembre prossimo e
avvia una gara di disegno, organizzata nel contesto scolastico, a cui
parteciperanno bambini dai 9 ai 12 anni.
Il sito
inaugura anche un forum dedicato alla salute nell'alimentazione e
in cucina e propone ricette e consigli culinari elaborati da grandi
chef. L'8 novembre, in occasione della giornata per la salute, i
cuochi membri di Euro-toques international, la comunità di
cuochi che sostiene la cultura ed il patrimonio culinari europei, si
recheranno nelle scuole del loro paese per tenere atelier di cucina,
o inviteranno le classi nei loro ristoranti, per illustrare i
benefici di una cucina sana. Questa manifestazione avrà luogo
nei 17 paesi membri dell'associazione (Belgio, Bulgaria, Cipro,
Danimarca,Germania, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia,
Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e San
Marino). L'iniziativa della Commissione coinvolgerà circa
mille scuole e 20.000 allievi.
18 maggio
2007
da:
Bioagricoltura notizie, settimanale online.
Protesi
ai denti: il Rott non fa più danni

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L'invenzione
di un ragioniere svizzero di origine macedone: un copri-zanne blu
in grado di evitare seri guai in caso di morso
A
prima vista sembra un paradenti di quelli che utilizzano i pugili
durante i combattimenti sul ring, una sorta di «copri-zanne»
dall'insolito colore blu. In realtà è qualcosa di
più: una vera e propria polizza di assicurazione sotto
forma di protesi. Applicata ai denti dei cani considerati
pericolosi, infatti, consente di evitare danni irreparabili a
quanti dovessero essere accidentalmente aggrediti.
Mai
più museruola - La protesi, secondo il suo inventore,
ha la stessa funzione della museruola, anche se presenta un
indubbio vantaggio per il cane: gli consente infatti di respirare
e di abbaiare regolarmente e senza traumatizzarlo troppo. Il
dispositivo viene messo in vendita al costo di 150 franchi
svizzeri (circa 94 euro) ed è mutuato dai modelli
realizzati dagli odontotecnici per coloro che hanno l'abitudine di
digrignare i denti durante la notte. |
Veterinari
favorevoli - L'invenzione di Saciri ha raccolto anche il plauso
di alcuni veterinari che collaborano con la Spa, la società
per la protezione degli animali. Secondo il dott. Samuel Debrot «il
cane si abitua in due o tre giorni e in caso di attacco il rischio è
quello di una contusione». …Il materiale sintetico con cui è
realizzata la protesi, bagnato dalla saliva dell'animale, finirebbe
col scivolare sulla pelle evitando punti di affondo e conseguenze
troppo gravi per il malcapitato che dovesse avere un incontro
ravvicinato con le fauci di un rottweiler o di un pitbull.
«ANCHE
FOSFORESCENTE» - Il colore blu non è casuale: è
stato scelto proprio perché balzi subito agli occhi anche da
lontano e faccia capire ai passanti che quel cane che si sta
avvicinando loro è stato già messo «in sicurezza»
dai padroni.
25 aprile
2007
Epidemia
di tumori in Italia
SOS
Cancro di Luca Carra e Daniela Minerva

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Sempre
di più i veleni che si disperdono nell'aria, nell'acqua e
nel terreno: dal traffico all'inquinamento.
«In
Italia la crescita dei casi di tumori è a livelli da
epidemia». Così «L'Espresso», … Basta
guardare i numeri «e confrontare i dati degli anni Ottanta
con le analisi più recenti: tra il 15 e il 20% in più
i casi di linfomi e leucemie; i mesoteliomi che esplodono (più
37% nelle donne e più 10 negli uomini); poi la mammella
(più 27), il cervello (tra l'8 e il 10), il fegato (tra il
14 e il 20)».
Se si
guarda ai bambini, «la statistica diventa angosciante-
aggiunge l'Espresso- il confronto tra la fine degli anni Settanta
e la fine degli anni Novanta mostra risultati spietati».
Usando come campione la Regione Piemonte, «si scopre
un'impennata del 72% del neuroblastoma, del 49% nei tumori del
sistema nervoso centrale, del 23% per le leucemie». |

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Dove
aumentano i casi di cancro? «In tutta Italia- indica
l'articolo- con una concentrazione micidiale in 54 aree che
comprendono 311 comuni». Queste zone di crisi «disegnano
una radiografia della Penisola avvelenata che corre da Pieve
Vergonte, un paese all'ombra della fabbrica Enichem nel profondo
Nord della provincia di Verbania, alla punta inferiore della
Sicilia, con Gela e il suo petrolchimico voluto da Enrico Mattei
per regalare un futuro industriale all'isola». Una «via
Crucis che segna sempre nuove tappe, perchè traffico
automobilistico e impianti di riscaldamento diffondono minacce
crescenti nei centri urbani congestionati, perchè
proliferano ovunque nuovi strumenti tecnologici di cui si ignorano
i danni a lungo termine e perchè la devastazione dei suoli
provocata da discariche clandestine immette nella catena
alimentare sostanze nocive che finiscono sulla tavola degli
italiani».
«Chi
vive in una città inquinata ha un 25% di rischio in più
di avere un tumore al polmone, chi fuma ha un rischio del 900% in
più».
Secondo
le stime di Paolo Crosignani, epidemiologo dell'Istituto dei
tumori di Milano, nel capoluogo lombardo «dei circa 900
tumori al polmone all'anno, più di 200 sono da attribuire
alle polveri generate dal traffico e dai riscaldamenti- riferisce
l'Espresso- ma il rapporto più allarmante è stato
presentato l'anno scorso dall'Ufficio ambientale dell'OMS di
Roma, che nelle 13 città più grandi d'Italia ha
stimato 8 mila morti all'anno per gli effetti cronici
dell'inquinamento atmosferico, di cui una parte non irrilevante
viene giocata dai tumori ai polmoni (750 casi all'anno) e alle vie
respiratorie, leucemie da benzene e linfomi. |
Onde
elettromagnetiche. «L'aumento delle leucemie infantili potrebbe
essere collegato all'esposizione cronica ai campi elettromagnetici,
sia a quelli ad alta frequenza dei ripetitori radiofonici e
televisivi, sia a quelli a 50 Hertz delle linee elettriche- scrive
l'Espresso- il condizionale, in questo caso, è d'obbligo».
Per verificare questa ipotesi P. Comba, direttore del reparto di
Epidemiologia ambientale dell'ISS, «sta conducendo uno studio
su 354 abitanti di Longarina (Ostia Antica) le cui case distano meno
di cento metri da un elettrodotto- riferisce il settimanale- una
prima parte dell'analisi ha riscontrato un piccolo aumento di tumori,
sia leucemie, al pancreas e allo stomaco, nella popolazione più
vicina alla linea elettrica». Fra qualche mese saranno
disponibili anche i dati sugli altri disturbi. E passando ai campi ad
alta frequenza, «qualche sospetto aleggia anche sull'uso
intensivo dei telefonini, sospettati dei tumori al cervello, al nervo
acustico e alle ghiandole salivari, e sui quali è in corso lo
studio Interphone, coordinato dall'Agenzia del cancro di Lione e di
cui si aspettano i risultati per la fine dell'anno».
25 maggio
2007
Pesticidi:
è la frutta la più inquinata dice Legambiente ma la
situazione migliora
Diceva
Albert Einstein che “se l'ape scomparisse dalla faccia della
terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. È
quello che potrebbe succedere se continuasse la moria delle api a
causa della diffusione di alcuni fitofarmaci in agricoltura. La
denuncia arriva da Legambiente e dall'Unaapi, Unione nazionale
associazioni apicoltori italiani, in occasione della presentazione
del rapporto “Pesticidi nel piatto 2007”, dossier sulla presenza
di residui chimici su frutta e verdura, realizzato sulla base dei
dati forniti dai laboratori pubblici regionali e provinciali. In una
lettera ai ministri della salute Turco e dell'agricoltura de Castro
Legambiente e Unaapi chiedono di sospendere l'uso di neonicotinoidi
in agricoltura e di rivedere l'autorizzazione dei principi attivi,
studiandone gli effetti sul medio e lungo periodo. Ma non sono solo
le api a soffrire dell'uso massiccio dei pesticidi. Secondo il
rapporto di Legambiente è la frutta la più inquinata.
Solo la metà dei campioni, infatti, non presenta residui,
mentre i campioni irregolari sono l'1,7%. Sorprendente il caso
delle mele, di cui solo il 39% è esente da pesticidi. Fra i
prodotti derivati risulta contaminato il 20%, un dato che riguarda da
vicino olio e vino, prodotti tipici del made in Italy, e alcuni
alimenti caratteristici dell'alimentazione dei bambini, come succhi
di frutta e omogeneizzati. Risultati migliori per la verdura: oltre
l'84% dei campioni analizzati risulta privo di residui chimici. In
generale la percentuale di prodotti fuori legge rimane invariata
rispetto al 2006 (1,3%), mentre i campioni con più di un
residuo diminuiscono leggermente (-1,7%).
Irlanda:
le negano di abortire un feto anencefalico
Una
diciassettennne Irlandese, incinta di un feto anencefalico, ha
ricevuto il permesso dopo mesi di dibattito, di andare in Inghilterra
ad abortire il piccolo che ha in grembo.
La legge
in Irlanda, infatti, protegge il diritto alla vita del bambini non
ancora nato. Per questo motivo gli aborti sono illegali, a meno che
non sussista un vero rischio per la vita della madre. La ragazza deve
quindi ritenersi fortunata: ha ricevuto l'autorizzazione ad
espatriare per poter abortire il suo bambino anencefalico!
BMJ,
10 maggio 2007
Questa
rubrica si propone di fornire notizie di interesse sanitario
generale e brevi aggiornamenti dalla letteratura pediatrica
“maggiore". Lo scopo è che il lettore abbia la
sensazione di sfogliare un giornale scegliendo i titoli che
più lo interessano: nessuna pretesa pertanto di sistematicità
e di commento che va oltre il breve riassunto di quelli che sono i
principali risultati e le possibili implicazioni pratiche o di
ricerca. Si parla di opinioni di giornalisti, novità dalla
letteratura, e come tali vanno lette: la storia ci insegna che ogni
commento, ogni ultima novità, non va considerata una verità
assoluta né applicata l'indomani, ma va presa come un
aggiornamento da far maturare nel cassetto attendendo le conferme e i
cambiamenti di opinione che solo il tempo e l'esperienza possono
fornire.
Questa
premessa è anche un invito ai lettori a
essere parte attiva della rubrica. Vi chiediamo di suggerirci
articoli/news/pubblicazioni che avete avuto modo di leggere e che
ritenete meritevoli di segnalazione (scrivete a
irene.bruno@tele2.it).
Vuoi citare questo contributo?
a cura Irene Bruno. UE: PICCOLI CUOCHI D'EUROPAPROTESI AI DENTI: IL ROTT NON FA PIù DANNIEPIDEMIA DI TUMORI IN ITALIAPESTICIDI: è LA FRUTTA LA PIù INQUINATA DICE LEGAMBIENTE MA LA SITUAZIONE MIGLIORAIRLANDA: LE NEGANO DI ABORTIRE UN FETO ANENCEFALICO.
Medico e Bambino pagine elettroniche 2007; 10(5)
https://www.medicoebambino.com/_tumori_pesticidi_anencefalico_alimentazione