Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Aprile 2007 - Volume X - numero 4
M&B Pagine Elettroniche
Pediatria per l'ospedale
Il
parto (Parte seconda)
Membro
della Commissione Nazionale Vaccini
Indirizzo
per corrispondenza: bartolozzi@unifi.it
Il
parto e la sua fisio-patologia sono di stretta competenza ostetrica:
ne consegue che i pediatri non ne conoscono che in parte i meccanismi
che lo regolano, mentre i neonatologi, che vivono spalla a spalla con
gli ostetrici, ne conoscono gli aspetti pratici più evidenti.
Eppure anche i pediatri sono direttamente interessati a farsi carico,
sia pure in ritardo di qualche giorno, del frutto umano del parto,
per cui penso sia opportuno che anche essi ne conoscano i meccanismi
più fini, aggiornati al massimo.
Una
recente revisione dell'argomento ne offre l'opportunità:
Roger Smith. Parturition. N Engl J Med 2007;356:271-83.
L'attivazione
del miometrio
Contributo
fetale al parto
Durante
la gravidanza, la crescita dell'utero, sotto l'azione degli
estrogeni, offre al feto lo spazio per la sua crescita, ma la
crescita uterina cessa vicino alla fine della gravidanza e la
conseguente crescente tensione della parte uterina segnala l'inizio
del parto.
In
generale il travaglio inizia più precocemente nelle gravidanze
gemellari, in confronto a quelle con un solo feto e più
precocemente nelle triplette che nei gemelli; d'altra parte anche i
feti con microsomia o poliidramnios nascono spesso da parto
prematuro. Questi comportamenti sono probabilmente in relazione con
l'aumentato stiramento del miometrio, quale si verifica nelle
gravidanze multiple, nei feti macrosomici e nell'eccesso di liquido
amniotico.
Il
fenomeno non si limita all'utero: nella maggior parte degli organi,
formati da muscolatura liscia, lo stiramento porta alla contrazione.
Il
cambiamento, dal comportamento dell'utero, in relazione alla
crescita, durante la maggior parte delle gravidanze, allo stiramento
indotto dalla cessazione della crescita uterina al momento del
travaglio, sembra essere regolato dal progesterone. E' facile che
la mancanza di progesterone aumenti l'attaccamento del miociti alla
matrice intercellulare, attraverso le integrine, e che questo
processo promuova l'attivazione della protein-chinasi, associata ai
mitogeni, e aumenti la contrattilità.
Mentre ci
si avvicina alla fine della gravidanza, aumenta la concentrazione
dell'ormone liberante la corticotropina (CRH), di origine
placentare, e quella della corticotropina (ACTH) da parte
dell'ipofisi del feto, mentre aumenta anche la steroidogenesi nelle
ghiandole surrenali del feto. Il deidroepiandrosterone (DHEA),
prodotto in quantità crescenti nel surrene fetale, è
rapidamente metabolizzato dalla placenta in estrogeni. Generalmente
aumenta anche la produzione di cortisolo (idrocortisone) nella
ghiandola surrenale del feto, fenomeno che induce la maturazione di
molti tessuti fetali e specialmente dei polmoni. La maturazione dei
polmoni fetali aumenta la produzione delle proteine surfattanti e dei
fosfolipidi, essenziali per la funzione del polmone. Le proteine del
surfattante entrano nel liquido amniotico, nel quale attivano i
macrofagi: il surfattante del liquido amniotico può stimolare
anche l'infiammazione che si osserva a carico delle adiacenti
membrane fetali, nella cervice e nel miometrio sottostante, al
momento del travaglio. Vi sono numerose prove che testimoniano che
questi processi infiammatori siano uno degli elementi che determinano
l'inizio del travaglio. Durante le ultime settimane di gravidanza i
livelli di ormone liberante la corticotrofina (CRH) nel liquido
amniotico aumentano: essi sono in diretto contatto con l'amnios
sottostante.
Figura
5. Sistemi endocrini, materno e fetale, interessati all'aumento
dell'ormone liberante la corticotropina.
L'aumentata
sintesi dell'ormone liberante la corticotropina (CRH) porta
all'aumento della corticotropina (ACTH) e di conseguenza del
cortisolo (idrocortisone) sia nella madre che nel feto. L'aumentata
sintesi di cortisolo stimola ulterioremente la produzione di CRH, in
conseguenza di un feed-back positivo. L'aumentata sintesi fetale
del cortisolo porta alla maturazione del polmone del feto, aumenta la
sintesi di surfattante e di fosfolipidi. Il cortisolo e le proteine
surfattanti attivano le vie infiammatorie nell'amnion, in modo tale
da portare a un ammorbidimento della cervice e a un'attivazione del
miometrio. L'attivazione del miometrio è collegata alla
riduzione nella sintesi del progesterone e a un'aumentata
produzione di COX-2, che sintetizzano prostaglandine e promuovono la
contrazione. La crescita fetale
e
il conseguente stiramento delle fibre del miometrio uterino,
combinati con l'ulteriore riduzione del progesterone, promuovono la
contrattilità uterina.

Attivazione
delle membrane fetali
L'amnios
è in diretto contatto con il liquido amniotico in esso
contenuto, per cui i costituenti del liquido amniotico possono
penetrare nell'amnios (Figura
2). La produzione di proteine surfattanti, di fosfolidi e di
citochine infiammatorie aumenta nel liquido amniotico, insieme
all'aumentata attività della cicloossigenasi 2 (COX-2) e
alla produzione di prostaglandina E2 nell'amnios.
Contemporaneamente i livelli di cortisolo e di CRH, capaci ambedue di
stimolare la produzione di COX-2, aumentano nel liquido amniotico.
Questa intensa attività aumenta la sintesi di prostaglandina
E2 e di altri mediatori dell'infiammazione nell'amnios.
Il corion
si trova al di sotto dell'amnios (Figura 2). Esso produce l'enzima
prostaglandina deidrogenasi (PGDH), che è un potente
inattivatore delle prostaglandine. Nell'ultima parte della
gravidanza viene a mancare l'attività della PGDH, esponendo
in tal modo la sottostante decidua, la cervice e il miometrio
all'azione proinfiammatoria della prostaglandina E2. Le
prostaglandine mediano la liberazione di metalloproteine che
indeboliscono le membrane della placenta e facilitano in tal modo la
loro rottura. IL CRH stimola anche la secrezione della
metalloproteinasi-9 della matrice della membrana.
Ammorbidimento
del collo dell'utero
Un
componente essenziale del normale parto è l'ammorbidimento
della cervice. Il parto è associato al presenza di un
infiltrato infiammatorio nella cervice e alla liberazione di
metalloproteinasi, che degradano il collageno, cambiando la struttura
della cervice. Durante questo processo, la giunzione fra le membrane
del feto e la decidua si interrompe e una proteina adesiva, la
fibronectina fetale, entra nei liquidi vaginali. La presenza della
fibrionectina fetale nei liquidi cervicali è clinicamente
utile per predire un parto imminente.
Caduta
di attività del progesterone e suoi recettori (A, B e C)
Il
progesterone gioca un ruolo essenziale nello sviluppo
dell'endometrio, permettendo l'inizio e successivamente il
mantenimento del rilasciamento dell'endometrio. Nella maggioranza
dei mammiferi, una caduta nei livelli di progesterone circolante
precipita il parto; negli umani, l'antagonista del progesterone
RU486 può iniziare il parto in ogni momento durante tutta la
gravidanza. Una caratteristica della gravidanza umana risiede nel
fatto che i livelli di progesterone non cadono all'inizio del
travaglio. Una ricerca sulla riduzione funzionale del progesterone,
ha identificato molte forme di recettori del progesterone: queste
varianti originano dalla trascrizione del singolo gene del recettore
del progesterone in diverse sedi d'inizio. Il recettore B del
progesterone, più spesso trascritto, media la maggior parte
delle azioni del progesterone; ma ci sono altre proteine trascritte,
più corte del recettore B, cioè i recettori A e C del
progesterone. Questi varianti recettoriali, mancano del dominio
attivante N-terminale, e in qualche caso essi funzionano come
repressori dominanti della funzioea del recettore B del progesterone.
Con l'inizio del travaglio, cambia la proporzione di recettori A, B
e C in modo tale che essi possono costituire una modalità di
caduta di attività del progesterone. Inoltre la funzione dei
recettori del progesterone richiede specifici co-attivatori, come la
proteina legante-elementi cAMP-risposta e i recettori di steroidi
coattivatori 2 e 3, che diminuiscono abbondantemente con l'inizio
del travaglio. Inoltre il progesterone può essere
metabolizzato in prodotti che hanno differenti proprietà
biologiche: per esempio al momento del parto, diminuisce il potente
steroide 5β-diidroprogesterone, inducente il rilasciamento, come
cade anche l'espressione e l'azione del 5β-riduttasi. Può
avere importanza anche il fattore nucleare di trascrizione κβ che
blocca l'azione del progesterone a livello recettoriale.
Infiammazione
e inizio del travaglio
Nelle
scimmie rhesus e nei babbuini il parto a termine dura molti giorni.
Contrazioni uterine sincronizzate avvengono ogni notte, ma scompaiono
durante il giorno, fino al parto. Anche gli umani hanno un potenziale
va e vieni di contrazioni attive, che comporta un certo grado di
reversibilità del processo, almeno negli stadi iniziali.
Evidentemente la tendenza alla contrazione è presente ed è
capace di attività prima dell'attivazione fisiologica del
travaglio.
Le
conoscenze sulla progressione del travaglio negli umani hanno
incontrato notevoli difficoltà per la mancanza di un buon
modello sperimentale, anche se di recente sono migliorate dopo l'uso
di nuove tecniche di studio (vedi Figura 5).
Da questi studi è risultato che l'aumento dei fattori
infiammatori, come la COX-2 e l'interleuchina 8 sono eventi precoci
nella progressione dell'attivazione del travaglio. Questi aumenti
precedono i cambiamenti nei recettori del progesterone, che portano
ad alterazioni nei recettori degli estrogeni e, come conseguenza,
alterano l'espressione della connessina 43 e dei recettori
dell'ossitocina.
Una
migliore conoscenza delle vie che portano a una nascita normale,
forniranno le basi per identificare i punti responsabili di processi
patologici che possono portare alla nascita pretermine. Gli effetti
dello stress possono essere mediati dagli aumentati livelli di
cortisolo nei compartimenti materni e fetali, con conseguente aumento
dell'espressione del CRH placentare. D'altra parte le infezioni
attivano l'infiammazione e possono stimolare la sintesi di
prostaglandine nelle membrane fetali. Il distacco di placenta sembra
colpire direttamente il miometrio attraverso la liberazione di
trombina, un potente stimolatore della contrazione del miometrio. In
caso di gestazioni multiple e di poliidramnios, l'aumentato
allungamento uterino attiva la contrattilità del miometrio
(vedi Figura
4).
La strada
per conoscere meglio la nascita negli umani è tortuosa e
stimolante. L'obiettivo è di predire quale gravidanza
comporti un rischio di nascita pretermine e d'intervenire con
misure appropriate. I benefici saranno evidenti se siamo capaci di
ridurre l'incidenza delle paralisi cerebrali e dei deficit
cognitivi, associati alle nascite pretermine.
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