Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Febbraio 2007 - Volume X - numero 2

M&B Pagine Elettroniche

Caso Clinico Interattivo


Un buon motivo per non crescere
Giulia Gortani, Andrea Taddio, Alessandro Amoddeo, Valentina Kiren, Egidio Barbi, Federico Marchetti
Clinica Pediatrica, IRCCS Burlo Garofolo, Trieste
Indirizzo per corrispondenza: marchetti@burlo.trieste.it

POLIDIPSIA E POLIURIA
In presenza di ipercalcemia bisogna sempre sospettare l'eventualità di un diabete insipido nefrogenico, verosimilmente secondario a un difetto del trasporto di NaCl nel tratto distale dell'ansa di Henle e ad una ridotta sensibilità all'ormone antidiuretico (ADH) a livello del dotto collettore.
Tale condizione diventa pericolosa per il possibile insorgere di una grave ipernatremia, condizione che fortunatamente in A. non si era verificata per la spontanea aumentata assunzione di liquidi.
Ad avvalorare la diagnosi di diabete insipido nefrogenico vi erano un basso peso specifico urinario (1002 in seconda giornata, ad escludere l'eventualità di una poliuria su base osmotica), l'assenza di un danno tubulare che potesse giustificare l'aumentata perdita di liquidi (non reperto di glicosuria o di aumentati livelli di β2 microglobulina nelle urine) e il riscontro di elevati livelli di ADH (13,3 ng/L), indice riflesso dell'aumentata resistenza tubulare all'ormone.
Il trattamento del diabete insipido nefrogenico consiste anzitutto nell'eliminazione della causa sottostante, ma può avvalersi anche dell'uso dei diuretici tiazidici che, aumentando la capacità del tubulo di perdere soluti, rendono l'urina più concentrata. Tali farmaci hanno però un effetto ipercalcemizzante, e per tale motivo la nostra scelta è stata quella di monitorare strettamente il bilancio idrico e la natremia e di agire piuttosto abbassando i livelli della calcemia.

... MA NEL FRATTEMPO IL QUADRO PEGGIORA:
Dopo 2 giorni di ricovero la calcemia sale a 14,7 mg/dl, avvicinandosi ai valori dell' ipercalcemia severa (>15 mg/dL): diventa necessario intervenire con urgenza!


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G. Gortani, A. Tado, A. Amaddeo, V. Kiren, E. Barbi, F. Marchetti. Un buon motivo per non crescere. Medico e Bambino pagine elettroniche 2007;10(2) https://www.medicoebambino.com/_