Medico e Bambino - Tutti i commenti
< 2019 >
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Editoriali Gennaio 2019
La magia di vivere il presente, scommettendo sul futuro disponibile
F. Marchetti
Editoriali Dicembre 2018
L’insensata vergogna del Decreto Sicurezza disponibile
G. Tamburlini
Caso contributivo Dicembre 2018
Un “bottone” pericoloso: ulcere esofagee da ingestione di batteria disponibile
S. Agnolin, S. Armari, L. Zerman, A. Paladini, A. Ahmad, L. Lubrano, E. Bortoletti, E. Urso, F. Zaglia
L'angolo degli specializzandi Febbraio 2019
Puntura lombare: una questione di posizione disponibile
S. Della Paolera, A. Galimberti
Neonatologia Giugno 2019
Osservazione nel neonato a rischio di sepsi precoce disponibile
A. Berardi, C. Spada, M. Ciccia, M Capretti, G. Brusa, F. Sandri, E. Balestri, L. Rocca, L. Gambini, M. Azzalli, V. Rizzo, G. Piccinini, E. Vaccina, L. Lucaccioni
Editoriali, Gennaio 2019
Ulisse o Telemaco?
Egregio Prof. Marchetti,
ho letto con estremo interesse il suo editoriale sul numero di gennaio di MeB.
In primo luogo perché, essendo nato nel 1951, appartengo a buon diritto alla generazione del dopoguerra, ma anche perché, da qualche tempo, condivido la sensazione come Lei ben scrive di "…qualcosa che ostacola la speranza".
Forse, essendo ormai in pensione da quattro anni, non avrei il diritto di nutrire questa o altre emozioni pediatriche, ma come accade per i preti e gli artisti credo che i medici restino tali “a vita”. Tanto più i pediatri, nutriti da migliaia di giovinezze passate accanto a loro.
Lei ha portato alcuni esempi di criticità che potrebbero giustificare le sensazioni di sfiducia che viviamo: luci e ombre dei primi 40 anni del Servizio Sanitario Italiano e i cambiamenti climatici.
Ed é vero; due grandi temi. Ma, accanto a questi mi permetto di inserirne un terzo, ancora più strettamente pediatrico: il crollo demografico, che lentamente, ma inesorabilmente, mi pare stia introducendo un velenoso sentore d’inutilità nel nostro bellissimo mestiere.
Come eravamo 20 anni fa, lo ricordo bene e so anche come eravamo 40 anni fa quando iniziai la mia tesi con il Prof. Cao. Ma allora i bambini nascevano; erano il nostro pane, e non solo quello da masticare, lì, pronto per essere colto.
E oggi? Da sette anni mi interesso alla demografia delle mie patrie: quella grande, l’Italia, e quella piccola ma non meno amata, la mia isola. Non voglio tediare con dati che Lei ben conosce, ma Le confesso che da allora il mio senso di angoscia sta aumentando sempre più, anche perché mi rendo conto che, quando affronto in pubblico l’argomento del pauroso crollo delle nascite, i primi a mostrare una certa insofferenza sono proprio i colleghi pediatri. Anche questo non è un cambiamento globale?
E’ vero, nessuno ha il coniglio da togliere dal cilindro. Tuttavia, se noi per primi, non iniziamo ad affrontare questa crisi della nostra società ad alta voce e magari guardando con umiltà a chi ha fatto meglio di noi con lo stesso problema, allora potremo disinteressarci un poco dei cambiamenti climatici, anche perché non avremo figli o nipoti cui possano riguardare.
Forse mi sto "crogiolando nel rimpianto e nel desiderio di qualcosa che non c’è più", ma sono con Lei nell’appello "all’etica di responsabilità per i diritti delle future generazioni" e nella battaglia in cui, come pediatri, credo sia nostro dovere spenderci perché, in primo luogo, queste possano esistere.
Oggi non so se un pediatra debba sentirsi un eterno Ulisse. Preferisco pensare un Telemaco. Letteralmente: “colui che combatte da lontano”.
Buon anno anche a Lei e a MeB.
Buon lavoro e cordiali saluti.
Paolo Masile
paolomasile@tiscali.it


Paolo Masile
paolomasile@tiscali.it
Già Pediatra e Neonatologo Ospedale S. Michele - A.O. Brotzu-Cagliari
lunedì 04/02/2019 13:19
Editoriali, Dicembre 2018
Io li ho visti!
A leggerle sui giornali o a sentirle ai notiziari di radio e tv, a certe notizie non vorresti credere, perché pensi che non può la cattiveria dell’uomo arrivare a tanto. Ma poi ci sbatti il muso e ti accorgi che è tutto vero. Perché io le ho viste: hanno la pelle nera, le chiome nere raccolte in tante treccine. Giovani, a volte giovanissime, donne e mamme che mi portano i loro figli a visita, proprio come le donne e mamme bianche.
Perché io li ho visti: hanno la pelle nera e lucida, la testolina piena di ricciolini neri, e due occhi neri e grandi come due fanali che ti scrutano. E piangono e pisciano, proprio come i bimbi bianchi. E sono i figli di quelle giovani donne nere. Donne che hanno abbandonato le loro terre alla ricerca di una vita migliore e che poi sono state più volte stuprate dai carcerieri dei Centri di detenzione libici. Io li ho visti questi bimbi frutto di una inaudita e bestiale violenza, io le ho viste queste giovani donne brutalmente e sistematicamente violentate da chi faccio fatica a chiamare uomini. Ho visto tutto ciò ma non avrei voluto crederci.


Antonino Baio
rizzibaio@alice.it
Pediatra di famiglia, Dolo (Venezia)
martedì 12/02/2019 17:55
Caso contributivo, Dicembre 2018
Miele: replica
Gentile collega,

la pubblicazione dell'articolo in questione sull'utilizzo del miele a domicilio prima dell'arrivo in pronto soccorso è avvenuto in seguito alla redazione del mio articolo e purtroppo non sono riuscito a inserire questa "novità" sulla gestione dell'ingestione di button battery nel mio articolo di recente pubblicazione su Medico e Bambino. La ringrazio per la puntuale segnalazione.

Cordiali saluti,


Stefano Agnolin
stefano.agnolin91@gmail.com
Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Verona
mercoledì 13/02/2019 09:28
Caso contributivo, Dicembre 2018
MIELE
According to their findings, the investigators concluded that early and frequent ingestion of honey at home and sucralfate in clinical facilities during the critical period between BB ingestion and endoscopic removal may reduce injury severity and improve patient outcomes.
• This strategy should apply to all BBs with the same mechanism of action, including lithium, alkaline, and silver oxide.
• recommended caution against use in cases of delayed diagnosis or late-stage ingestions, particularly when there is already cliniContraindications included severe allergy to honey or sucralfate and age younger than one year because of the small risk for infant botulism associated with honey.
cal suspicion of perforation, mediastinitis, or sepsis.
Although this contradicts preoperative nothing per os (by mouth) (NPO) guidelines for most pediatric surgeries to lower the risk for gastric content aspiration under anesthesia, this risk is very low, particularlywith rapid-sequence intubation techniques used in non–NPO-emergent casesThe investigators believed that the greater risks associated with rapidly progressing BB injury outweigh the lesser risks of aspiration-related anesthetic complications.
• Authors: News Author: Diana Phillips; CME Author: Laurie Barclay, MD


RIZZI ANTONIO ANGELO
ARIZZI49@GMAIL.COM
PEDIATRA
lunedì 17/12/2018 14:05
L'angolo degli specializzandi, Febbraio 2019
Posizione dell'ago in rachicentesi
Il becco di flauto non è forse meglio tenerlo verticale,invece che verso l'alto ,essendo le fibre del legamento spinoso dispute verticalmente?

CALGARO GIORGIO
giorgiocalgaro42@gmail.com
ex pediatra ospedaliero
lunedì 18/03/2019 09:12
Neonatologia, Giugno 2019
Un messaggio prezioso
Il messaggio lanciato dal dott. Berardi sul numero di giugno 2019 di Medico e Bambino è prezioso: nei neonati asintomatici a rischio di sepsi precoce è sufficiente mettere in atto un’osservazione clinica strutturata, piuttosto che eseguire esami di laboratorio per sostenere una diagnosi di sepsi neonatale. A fronte di questa semplificazione operativa, bisogna purtroppo notare come ancora troppo spesso nelle Maternità italiane si accreditano eccessivamente gli esami di laboratorio per avviare nel neonato una terapia antibiotica. È risaputo infatti che la leucocitosi e l’aumento della PCR hanno limitata specificità e sensibilità nell’attestare la presenza di una sepsi neonatale e si rischia quindi di trattare in eccesso.
Se da un lato nel neonato sintomatico la decisione di avviare un’antibioticoterapia andrà saggiamente presa prima ancora e indipendentemente dalla risposta della PCR, d’altro lato dovrebbe essere ormai condivisibile che non vadano più trattati con antibiotici neonati pur a rischio di infezione, ma completamente asintomatici. In quest’ultimo caso la rivalutazione clinica del neonato a tempi prestabiliti nelle prime 48 ore di vita è infatti sufficiente e diremmo pure preminente rispetto alle informazioni giunte dal laboratorio! E dovremmo cominciare a eliminare la potenzialmente fuorviante esecuzione di PCR ed emocromo dai protocolli dei neonati a rischio di sepsi precoce! Del resto dobbiamo trattare il neonato e non la PCR!


Riccardo Davanzo
riccardo.davanzo@gmail.com
Pediatra-neonatologo. Presidente del Tavolo Tecnico sull’Allattamento al Seno (TAS) del Ministero della Salute, Roma Coordinatore della Rete Italiana Formatori in Allattamento (RIFAM), Trieste
lunedì 15/07/2019 11:22

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