Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Settembre 2024 - Volume XXVII - numero 7

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

Anticipare il futuro (di circa otto anni) per provare a cambiarlo

Giulia Di Cataldo1, Maria Cristina Gauci1, Carmela Gammeri1, Federica Dierna1, Giulia Ferrera1, Francesco Gambilonghi1, Concetta Meli2

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Catania
2Centro Screening neonatale esteso, A.O.U. Policlinico “G. Rodolico – San Marco”, Catania

Indirizzo per corrispondenza: giuliadicataldo@gmail.com

L. è un bambino nato a 38 + 4 settimane di gestazione da parto eutocico con il peso di 2.670 g dopo gravidanza normodecorsa. Il piccolo ha pianto subito e non avrebbe presentato asfissia. L’emissione di meconio è avvenuta entro le prime 24 ore. In terza giornata di vita è stato riscontrato ittero con un valore di bilirubina totale pari a 13,5 mg/dl e bilirubina diretta pari a 0,7 mg/dl; in quinta giornata la bilirubina totale era 18,3 mg/dl e quella diretta 0,7 mg/dl; in settima giornata la bilirubina totale era 17,9 mg/dl e quella diretta 0,8 mg/dl. Il cordone ombelicale è caduto a una settimana di vita. Il piccolo si è alimentato fin dalla nascita con latte di formula.
I genitori riferiscono una lontana parentela non ben specificata tra i nonni. Il padre presenta una cardiomiopatia ipertrofica e la madre una trombocitopenia essenziale, per cui ha eseguito terapia con interferone fino a un anno prima della nascita del bambino. Inoltre, in anamnesi la madre riferisce due aborti spontanei.
È stato richiamato dal Centro di screening neonatale esteso per il riscontro di ipermetioninemia. Al primo prelievo il valore di metionina era pari a 74,3 μmol e al secondo era salita a 333.
Giunge pertanto alla nostra osservazione in quattordicesima giornata di vita e durante il colloquio la madre riferisce che il piccolo mostra difficoltà nell’alimentazione in quanto presenta inappetenza (su 60 ml di latte ne prende meno della metà) e coliche gassose. Le condizioni generali sono scadenti, il piccolo presenta colorito grigio e appare irritabile durante la visita; obiettività cardiotoracica nella norma; addome trattabile alla palpazione superficiale e profonda; fegato e milza nei limiti; alvo e diuresi riferiti regolari.
Si esegue un prelievo di controllo con riscontro di metionina 497 μmol e omocisteina 108,4 μmol/l (v.n. 0-16,2) e pertanto il piccolo viene ricoverato presso l’unità di Terapia Intensiva neonatale dove, nel sospetto di omocistinuria classica, inizia una dieta ristretta in metionina associata alla piridossina 50-100 mg/die, all’acido folico 10 mg/die e alla betaina 100 mg/kg/die.
Le condizioni cliniche del bambino migliorano rapidamente e ai prelievi eseguiti successivamente è stata riscontrata una notevole riduzione dei valori di metionina e omocisteina. L’omocistinuria classica è causata da un deficit variabile dell’enzima cistationina β-sintasi, che provoca l’accumulo di omocisteina e un disturbo del collagene. È una malattia progressiva che in genere si manifesta durante l’età scolare con un quadro clinico simil-Marfan, epilessia, ritardo mentale, miopia progressiva, dislocazione del cristallino, osteoporosi e tromboembolia.
Lo screening neonatale esteso, quindi, ha permesso di anticipare la diagnosi di circa otto anni e di iniziare la terapia nel primo mese di vita, anche se in letteratura non sono ancora disponibili dati sull’avvio precoce del trattamento e sui possibili effetti a distanza.

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Di Cataldo G, Gauci MC, Gammeri C, Dierna F, Ferrera G, Gambilonghi F, Meli C. Anticipare il futuro (di circa otto anni) per provare a cambiarlo. Medico e Bambino 2024;27(7):e141 DOI: https://doi.org/10.53126/MEBXXVIIS141