Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Febbraio 2023 - Volume XXVI - numero 2

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

Nuovi mostri allergologici

Francesco Baldo, Prisca Da Lozzo

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, IRCCS Materno-Infantile "Burlo Garofolo", Università di Trieste

Indirizzo per corrispondenza: francescobaldo11@yahoo.it

Un ragazzo di 17 anni viene nell’ambulatorio di Allergologia accompagnato dalla mamma per avere una conferma di esenzione vaccinale. La richiesta della famiglia è chiara: non vuole che il ragazzo sia vaccinato per il SARS-Cov-2, è un soggetto a rischio. L’esenzione originaria è stata redatta, su indicazione del suo pediatra, quando aveva pochi mesi di vita per “dei sintomi gravissimi comparsi nei giorni successivi al vaccino esavalente, chiaramente su base allergica”. Quali? Quelli che dalla descrizione sembrano dermatite seborroica (“pezzi di pelle gialla che si staccavano dalla pelle, dottore, soprattutto dalla testa, sembrava si scollasse”) e coliche del lattante (“di notte non dormiva, aveva mal di pancia, voleva sempre stare in braccio”). Da allora, ovviamente, non ha mai più visto un vaccino nemmeno con il binocolo. Sulla base della storia, diciamo alla mamma che no, non ci sono indicazioni all’esenzione vaccinale. La faccia di madre e figlio è sgomenta. Quando, al momento dei saluti, la mamma esce dall’ambulatorio, e il ragazzo è finalmente solo, gli chiedo: “ma tu ti vuoi vaccinare?”. Lui risponde “No, quella roba è veleno”.

Un bambino di 9 anni viene in ambulatorio per episodi di tosse secca isolata. È certamente allergia, ha detto il pediatra, visto la pelle che si ritrova. Anzi, ha un quadro cutaneo così grave che deve per forza fare i prick test in ambiente protetto. Nel dubbio, comunque, via alcuni alimenti dalla dieta. Che quadro cutaneo presenterà questo bambino? Scopriamo le braccia, e quella che doveva essere una gravissima dermatite atopica (che poi, cosa c’entra con la tosse? e con i prick “protetti”?), altro non è che ittiosi volgare. I prick per gli alimenti tolti, manco a dirlo, sono negativi. Rassicuriamo la mamma e il bambino: la tosse non è un segno di allergia, che comunque non ha, la pelle del bimbo si può curare facilmente e il bambino può mangiare quello che vuole.

Insomma, due storie diverse ma in realtà molto simili, caratterizzate da una tristezza di fondo che non si non può provare per questi due ragazzi, spinti in mezzo a un vortice di preoccupazioni infondate. Ai rispettivi curanti verrebbe voglia di tirare le orecchie. Non tanto per l’inappropriatezza delle visite, quella si può perdonare, ma per aver piantato il germe della paura e del dubbio lì dove proprio non andava messo, generando piccoli mostri moderni di cattiva Medicina. Evidentemente, non sempre dal letame nascono i fiori.

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