Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

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Caso contributivo

Un caso di botulismo infantile. Non è sempre colpa del miele

Umberto Gasperoni1, Federica Acone1, Francesco Morandi2, Alessandra Lazzerotti3

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Milano-Bicocca
2Pediatria, Presidio Ospedaliero di Merate
3Fondazione IRCCS “San Gerardo dei Tintori”, Università di Milano-Bicocca

Indirizzo per corrispondenza: u.gasperoni@campus.unimib.it

Infant Botulism: a case report

Key words: Infant botulism, Floppy infant, Antitoxin therapy, SNARE complex

A 6-month-old infant had been presenting with weak sucking and reduced spontaneous limb movements for a week. He had constipation problems for 4 days followed by hard stool. Upon admission, blood tests including metabolic screening and instrumental investigations were performed. Upon further inquiry into the family history, it was discovered that the father works as a mason. Due to suspicion of infant botulism, the Poison Control Center Unit of Pavia was contacted, and a faecal sample was sent to the Brescia Zooprophylactic Institute, which tested positive for Clostridium bacteria that produce botulinum toxin subtype B. The infant did not require respiratory or nutritional support. Antitoxin therapy was not initiated, and the infant was discharged upon negative test results. Botulism is a neuroparalytic disease characterized by acute symmetric descending flaccid paralysis caused by neurotoxin. The pathogenetic mechanism involves the botulinum toxin inhibiting the formation of the SNARE complex, crucial for the release of neurotransmitters at the neuromuscular junction.

Un lattante di 6 mesi presenta da una settimana suzione ipovalida e ridotta motricità spontanea degli arti. Ha presentato un alvo chiuso a feci per 4 giorni, con successiva abbondante scarica caprina. Viene ricoverato e vengono eseguiti esami ematochimici comprensivi di screening metabolico e indagini strumentali. Indagando meglio l’anamnesi familiare, emerge che il padre fa il muratore. Nel sospetto di botulismo infantile si contatta il Centro Antiveleni (CAV) di Pavia, con cui si concorda di inviare un campione fecale presso l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna “Bruno Ubertini”, sede di Brescia: risulta positivo ai clostridi produttori di tossina botulinica sottotipo B. Il botulismo è una malattia neuro-paralitica caratterizzata da paralisi flaccida acuta simmetrica discendente causata da neurotossine. Il meccanismo patogenetico è mediato dalla tossina botulinica che va a inibire la formazione del complesso SNARE, fondamentale per il rilascio di neurotossine nella giunzione neuromuscolare.

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