Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

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Caso contributivo

Tachiaritmia sopraventricolare in un neonato nato a 32 settimane di età gestazionale

Ian Valencic1, Gabriele Bronzetti2, Francesca Vitali3, Luigi Corvaglia3

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, “Alma Mater Studiorum” Università di Bologna
2Cardiologia Pediatrica e dell'Età Evolutiva, IRCSS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
3Unità di Terapia Intensiva Neonatale, IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna

Indirizzo per corrispondenza: ian.valencic@studio.unibo.it

Supraventricular Tachyarrhythmia in a newborn born at 32 weeks gestational age

Key words: Neonatal arrhythmia, Sopraventricular tachicardia, Atrial flutter

Tachyarrhythmias affect 1-5% of neonates and result from an abnormal conduction of the depolarization wave, which in 80% of cases manifests as paroxysmal supraventricular tachycardia (PSVT). These arrhythmias are generally well tolerated but sometimes may lead to acute heart failure. There is currently no universally rec-ognised therapeutic protocol, whereby treatments are based on studies with few samples. Through the investi-gation of an atypical case of tachyarrhythmia in a prem-ature newborn an attempt is made to develop a pathoge-netic model of the observed clinical events and through the analysis of the interventions carried out actions of good clinical practice are proposed so as to improve the outcome of neonatal tachyarrhythmias. In the case de-scribed, the high number of atrial extrasystoles together with the presence of an accessory pathway favoured the coexistence of supraventricular tachycardia and atrial flutter. The latter, when present in foetal or neonatal age, usually does not recur after restoration of sinus rhythm. The patient’s arrhythmic episode is only the sec-ond case described in the literature of relapsing flutter after effective cardioversion in a preterm newborn. The patient also presented resistant hypotension that required therapy personalised to the peculiarities of the case as there are currently no protocols dedicated to preterm newborns with hypotension during recurrent TPSV de-spite antiarrhythmic prophylaxis. Given the lack of unique guidelines, the knowledge of the pathophysiology of neonatal tachyarrhythmias is essential to optimise the treatment. The described case provides new clinical ele-ments of comparison for the understanding of neonatal arrhythmias and proposes interventions for the resolu-tion of complex arrhythmias in a critical way.

Le tachiaritmie interessano l’1-5% dei neonati e derivano da un difetto di propagazione dell’onda di depolarizzazione che, nell’80% dei casi, si manifesta come tachicardia sopraventricolare parossistica (TPSV). Queste aritmie sono in genere ben tollerate, ma talvolta possono indurre uno scompenso cardiaco acuto. Non vi è un protocollo terapeutico universalmente riconosciuto, per cui i trattamenti si basano su studi con dimensioni campionarie ridotte. Approfondendo un caso di un neonato pretermine con una tachiartimia atipica, caratterizzata da alternanza di TPSV e flutter atriale, si prova a elaborare un modello patogenetico degli eventi clinici osservati. Attraverso l’analisi degli interventi effettuati, si propongono delle azioni di buona pratica clinica atte a migliorare l’outcome delle tachiaritmie neonatali. Nel caso descritto l’alto numero di extrasistoli atriali, unitamente alla presenza di una via accessoria, ha favorito la coesistenza della TPSV e del flutter atriale. Quest’ultimo, quando presente in età fetale o neonatale, solitamente non recidiva dopo ripristino del ritmo sinusale. L’episodio aritmico del nostro caso rappresenta il secondo caso descritto in letteratura di flutter recidivante dopo cardioversione efficace in un neonato pretermine. Attualmente non esistono protocolli dedicati ai neonati pretermine con ipotensione in corso di TPSV recidivante nonostante la profilassi antiaritmica. Vista la mancanza di linee guida univoche, la conoscenza della fisiopatologia delle tachiaritmie neonatali è fondamentale per ottimizzarne il processo di cura. Il nostro caso fornisce nuovi elementi clinici di confronto per la comprensione delle aritmie neonatali e propone in maniera critica interventi per la risoluzione di aritmie complesse.

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Valencic I, Bronzetti G, Vitali F, Corvaglia L. Tachiaritmia sopraventricolare in un neonato nato a 32 settimane di età gestazionale. Medico e Bambino 2025;28(4):e86-e92 DOI: https://doi.org/10.53126/MEBXXVIIIA86

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