Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Settembre 2006 - Volume IX - numero 7
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
Il
vaccino quadrivalente morbillo-parotite-rosolia-varicella è
alle porte
Membro
della Commissione Nazionale Vaccini
Indirizzo
per corrispondenza: bartolozzi@unifi.it
I vaccini
contro il morbillo, la parotite, la rosolia (MPR) e la varicella (V)
hanno fortemente ridotto l'incidenza di queste quattro malattie
dell'infanzia, che nel passato presentavano complessivamente un
notevole carico di morbilità e di letalità nella
popolazione. Negli Stati Uniti ormai da una decina di anni il vaccino
combinato MPR e il vaccino contro la varicella vengono somministrati
contemporaneamente in sedi separate (co-somministrazione). Nel 2004,
l'87,5% dei bambini fra 19 e 35 mesi di età era stato
vaccinato contro la varicella, mentre il vaccino MPR era stato
ricevuto dal 93% dei bambini della stessa età. Ugualmente
questi due vaccini sono usati in co-somministrazione in molti Paesi
del mondo, europei ed extraeuropei.
Siamo
tutti convinti che la disponibilità di un vaccino combinato
quadrivalente (morbillo/parotite/rosolia/varicella), riducendo il
numero delle iniezioni per la somministrazione ai bambini nel secondo
anno di vita, porterebbe di conseguenza a un miglioramento della
compliance e quindi a un innalzamento delle coperture.
Per
studiare la sicurezza e l'immunogenicità delvaccino tetravalente MPRV è stato condotto uno studio
collaborativo fra Stati Uniti e Canada, al quale hanno partecipato
studiosi come H. Shinefeld, S Black ed S Halpering. L'obiettivo
primario di questo studio è stato quello di confermare la
sicurezza e l'immunogenicità di 3 diversi lotti di vaccino
MPRV, in confronto alla somministrazione contemporanea, ma in sedi
diverse (co-somministrazione) del vaccino MPR e del vaccino contro la
varicella. L'altezza e la persistenza degli anticorpi specifici per
le quattro malattie sono state valutate a distanza di un anno dalla
vaccinazione (Liebermann JM, Williams WR, Miller JM e 11 altri. The
safety and immunogenicity of a quadrivalent measles, mumps, ribella
and varicella vaccine in healthy children. Pediatr Infect Dis
J 2006;25:615-22).
I
lotti di vaccino MPRV erano così costituiti (si tratta
di lotti diversi dello stesso vaccino):
- vaccino contro il morbillo da 3,88 a 4,1 log10 TCID50
- vaccino contro la parotite da 4,5 a 4,97 log10 TCID50
- vaccino contro la rosolia da 4,22 a 4,25 log10 TCID50
- vaccino contro la varicella da 4,4 a 4,73 log10 TCID50
è
stato usato il vaccino MMR-II, il vaccino Varivax e il vaccino
Proquad (MMRV) della Merck & Co.
Hanno
partecipato, fra il marzo 2000 e il maggio 2001, 3.928 bambini sani,
in età fra 12 e 23 mesi (età media 12,7 mesi), che
avevano una storia clinica negativa per varicella, zoster, morbillo,
parotite e rosolia. Il 53,3% erano maschi. Essi sono stati suddivisi
in 4 gruppi di circa 1.000 bambini ciascuno:
- 3 gruppi hanno ricevuto uno dei tre lotti di MPRV per via sottocutanea
- 1 gruppo (considerato come controllo) ha ricevuto nella stessa seduta, in sedi separate il vaccino MPR e il vaccino V.
Un
campione di sangue è stato prelevato immediatamente prima
della vaccinazione, dopo circa 6 settimane e dopo un anno dalla
vaccinazione. Sul campione è stato dosato il titolo
anticorpale per ciascuna componente virale. La valutazione statistica
ha tenuto conto della percentuale di risposta e del livello medio dei
titoli geometrici (GMT). Tutti i partecipanti allo studio sono stati
monitorati sia per la temperatura corporea che per gli altri effetti
collaterali per 42 giorni dopo la vaccinazione.
Leriposte immuni al morbillo, parotite, rosolia e varicella
furono simili sia dopo aver ricevuto uno dei tre lotti di MPRV che
dopo aver ricevuto in sedi separate MPR e V (gruppo controllo). La
persistenza degli anticorpi contro MPRV a distanza di un anno dalla
vaccinazione è stata per ciascun virus superiore al 95%, sia
dopo uno dei tre lotti di MPRV che dopo MPR + V.
Tutti i
vaccini furono in generale ben tollerati nei 42 giorni dopo la
vaccinazione e l'incidenza complessiva degli eventi avversi fu
confrontabile fra quelli che avevano ricevuto MPRV e quelli che
avevano ricevuto MPR + V. La percentuale di eventi febbrili tuttavia
(febbre ≥38,9°C) fu superiore fra quelli che avevano ricevuto
MPRV (39,1% contro 33,1% con P = 0,001). Ma in ogni caso la febbre fu
transitoria e non ci furono differenze fra i diversi gruppi per
l'incidenza delle convulsioni febbrili: 8 casi (0,3%) nei soggetti
che avevano ricevuto MPRV e 3 casi (0,3%) fra i bambini che avevano
ricevuto MPR + V. La bassa percentuale di convulsioni febbrili in
questo studio è rassicurante, perché dimostra una volta
di più che il vaccino MPR e il vaccino MPRV non aumentano il
rischio di convulsioni febbrili.
Viene
concluso dagli Autori che le risposte immuni, indotte da i 3 lotti di
MPRV per ognuno dei 4 antigeni virali sono sovrapponibili a quelle
riscontrate nel gruppo controllo che aveva ricevuto MPR e V
separatamente nella stessa seduta vaccinale. D'altra parte la
risposta anticorpale fu confrontabile anche con le risposte storiche
per MPR e V. Con eccezione della febbre, la sicurezza generale e il
profilo di tollerabilità dell'MPRV è uguale a quella
del gruppo controllo. Questo studio suggerisce che una sola dose di
MPRV rappresenta un'accettabile alternativa alle iniezioni separate
MPR e V, per la vaccinazione primaria contro morbillo, rosolia,
parotite e varicella.
Lo
studio, ben condotto in ogni sua parte, è stato sponsorizzato
dalla Azienda Merck &Co.
Il
vaccino ProQuad, già approvato dall'EMEA e dall'AIFA sarà
in commercio in Italia entro la fine di ottobre. Ritengo che la sua
disponibilità rappresenti una componente importante nella
lotta contro le malattie infettive. Esso inoltre permette di dare una
risposta valida a due problemi, che hanno occupato gran parte del
dibattito culturale di questi ultimi anni: quello della necessità
di raggiungere una copertura per il vaccino della varicella superiore
all'80% e quello della necessità per la vaccinazione contro
la varicella di usare due dosi invece che una sola, anche nei
soggetti al di sotto dei 13 anni.
- Il vaccino MPRV permette sicuramente di superare la soglia dell'80% di copertura per il vaccino contro la varicella. E' risultato da studi nazionali e internazionali che, se entro un periodo di tempo ragionevole (che io penso debba essere considerato nell'ordine di uno-due decenni) non si raggiunge una copertura dell'80% o superiore, si corre il rischio di uno spostamento nell'età di comparsa della varicella, con un conseguente aumento del numero e della gravità delle complicazioni. Questo timore dell'”effetto perverso” per il mancato raggiungimento di coperture elevate, è stato talvolta usato impropriamente per limitare la diffusione della vaccinazione contro la varicella nel nostro Paese. Poiché, grazie al Piano per l'eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, ormai è stata superata in tutta l'Italia la soglia del fatidico 80%, poter disporre di un vaccino che nella stessa fiala unisce morbillo e varicella, ci assicura sufficientemente che, se useremo il vaccino MPRV non dovremo avere alcun timore di veder comparire le conseguenze dell'effetto perverso. Cade quindi con l'avvento del vaccino MPRV una delle principali ragioni di contrasto per passare alla vaccinazione universale contro la varicella.
- Con il vaccino MPRV è necessaria la somministrazione del vaccino con due dosi, a varia distanza di tempo l'una dall'altra (per ora di 4-5 anni). Classicamente il vaccino contro la varicella viene consigliato con una sola dose al di sotto dei 13 anni di età e con due dosi (a distanza di un mese l'una dall'altra) al di sopra di questa età. Tuttavia con questa politica vaccinale gli episodi di varicella in vaccinati (varicella breakthrough), soprattutto in occasione di epidemie scolastiche (in cui l'inoculum è abbondante e ripetuto nel tempo), si sono dimostrati abbastanza frequenti. E' recentissimo il suggerimento, pubblicato sull'MMWR (il settimanale di epidemiologia del CDC di Atlanta), di passare a due dosi, qualunque sia l'età del soggetto. Con la comparsa dell'MPRV cade ogni remora al passaggio alle due dosi, perché ormai, per il vaccino MPR le due dosi sono divenute una regola in ogni Paese. Quindi bene le due dosi necessarie per il vaccino MPRV.
A
queste due considerazioni ne voglio aggiungere un'altra, che ha la
sua importanza in caso si voglia passare alla vaccinazione universale
con MPRV: la combinazione di 4 vaccini (MPR e V) in un'unica
fiala non solo non aggrava il carico di lavoro dei servizi di
vaccinazione e dei pediatri, ma addirittura lo riduce. Una ragione di
più per passare alla vaccinazione universale contro la
varicella. A questo punto rimane un unico, grande ostacolo, il prezzo
del vaccino: quanto minore sarà il suo costo e tanto maggiore
sarà l'accoglienza che gli verrà fatta e più
facile il suo inserimento nei calendari delle varie regioni.
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