Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Aprile 2006 - Volume IX - numero 4
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
Un
nuovo vaccino contro lo pneumococco e l'Haemophilus influenzae non
tipizzabile
Membro
della commissione nazionale vaccini
Indirizzo
per corrispondenza:bartolozzi@unifi.it
L'otite
media acuta (OMA) è una frequente infezione del lattante e
del bambino. Negli Stati Uniti vengano eseguite dai pediatri per
questa malattia più di 20 milioni di visite in un anno.
Sebbene l'otite media acuta sia in linea di massima un'affezione
clinicamente lieve, essa riveste grande interesse in pediatria per la
possibilità di complicazioni e la possibile perdita di udito
sia da un punto di vista trasmissivo (otite media con versamento) che
percettivo.
L'otite
media acuta è dovuta principalmente a due tipi di batteri: loStreptococcus pneumoniae e l'Haemophilus influenzae
non tipizzabile; questi due agenti infettivi si sono dimostrati
spesso in gioco anche nelle infezioni delle vie aeree inferiori.
Per
limitare la diffusione delle OMA esistono diversi vaccini, il
più vecchio dei quali è il vaccino polisaccaridico
23-valente, che risulta poco immunogenico in soggetti dai 2 ai 5 anni
e per niente immunogenico nei soggetti al di sotto dei due anni (cioè
proprio in quelle età che più spesso vanno incontro a
otite). Un vaccino più recente, eptavalente coniugato, si è
dimostrato efficace contro le malattie invasive pneumococciche
(meningite e batteriemia) e contro la polmonite e l'otite; si
tratta del vaccino Prevenar, costituito dal polisaccaride dei ceppi
di pneumococco 4, 6B, 9V, 14, 18C, 19F e 27F, coniugati con CRM197
(una tossina della difterite mutante non tossica); questo vaccino
oltre a determinare un notevole effetto diretto, presenta, quando si
raggiungano elevati livelli di copertura, un effetto indiretto (herd
immunity) in un numero di soggetti non vaccinati almeno 3 volte
superiore.
In unrecente
studio (Primula R, Peeters P, Chrobol V, et al. Pneumococcal
capsular polysaccharides conjugated to protein D for prevention of
acute otitis media caused by both Streptococcus pneumoniae and
non-typable Haemophilus influenzae: a randomised double-blind
efficacy study. Lancet 2006 367:740-8) è stata valutata
l'efficacia nelle OMA di un nuovo vaccino, contenente 11 differenti
polisaccaridi dei rispettivi sierotipi, ognuno dei quali coniugato
con una forma di proteina D ricombinante (non lipidica), come
proteina di trasporto (carrier protein). La proteina D è
una lipoproteina 42 kD della superficie cellulare dell'Haemophilus
influenzae (Hi) non tipizzabile che in diverse esperienze ha
indotto protezione verso l'otite media da Hi negli animali da
laboratorio. La proteina è presente in tutti i ceppi di Hi sia
provvisti che non provvisti di capsula e quindi sia di tipo b che non
di tipo b. Essa ha quindi la capacità di fornire protezione
verso tutti i ceppi di Hi, che siano in gioco nell'otite media
acuta.
L'esperienza
è stata condotta presso 27 centri pediatrici nelle Repubblica
Ceca e in 23 centri pediatrici in Slovacchia, in lattanti da 6
settimane a 5 mesi, senza malattie acute e per i quali era stato
ottenuto il consenso informato.
Il
vaccino è stato preparato dalla GlaxoSmithKline: esso
contiene 1 μg di ciascun polisaccaride capsulare dei sierotipi 1, 3,
4, 5, 6B, 7F, 9V, 14, 18C, 19F, 23F, coniugato ciascuno con la
proteina D. In questo vaccino i ceppi nuovi, in confronti al
Prevenar, sono l'1, il 3, il 5 e il 7F.
Sono
stati arruolati 4.968 lattanti che sono stati assegnati a caso a:
- Un gruppo di 2455 bambini, vaccinato con il vaccino pneumococcico, coniugato con la proteina D;
- Un gruppo vaccinato di 2452 bambini contro l'epatite A (gruppo controllo)
La
somministrazione del vaccino è stata eseguita a 3, 4, 5 e
12-15 mesi: i bambini sono stati seguiti fino al compimento del
secondo anno di vita. Nei soggetti che presentavano evidenti
alterazioni delle membrana timpanica o un versamento nell'orecchio
medio o una secreto purulento per la perforazione del timpano venne
eseguita una coltura per le ricerche batteriologice, mediante o meno
timpanocentesi. La determinazione dell'efficacia iniziò fin
dal primo giorno dopo la prima dose di vaccino e proseguì fino
a 24-27 mesi di età. L'immunogenicità fu determinata
immediatamente prima della quarta dose e un mese dopo di questa.
Parallelamente venne studiato lo stato di portatore nasofaringeo diStreptococcus pneumoniae e di Haemophilus influenzae
non tipizzabile.
La
definizione di otite media ricorrente si basò sui seguenti
concetti:
- Almeno tre episodi confermati da uno specialista entro 6 mesi o
- Quattro episodi confermati entro un anno.
La
concentrazione di anticorpi IgG anti-pneumococchi venne valutata con
un metodo ELISA (22F ELISA), diverso da quello usato dall'OMS.
Lo scopo
principale della ricerca fu lo stabilire l'efficacia protettiva nei
confronti del primo episodio di otite media acuta, in seguito alla
somministrazione del vaccino.
Da 2
settimane dopo la terza dose a 24-27 mesi di età, si ebbero
333 episodi clinici di OMA nel gruppo trattato con il vaccino e 499
nel gruppo di controllo, che era stato vaccinato con il vaccino
contro l'epatite A, con una riduzione del 36,6% (intervallo di
confidenza 95% da 20,8 a 44,3) sul complesso delle otiti nei
vaccinati. L'efficacia del vaccino per gli episodi di otite media,
dovuta a sierotipi di pneumococco contenuti nel vaccino, fu del 52,6%
(IC 95% da 35 a 65,5) per il primo episodio e del 57,6% (IC 95% da
41,4 a 69,3) per tutti gli episodi. Se si tiene contro anche dei
sierotipi di pneumococco cross-reattivi, l'efficacia raggiunge il
65,5%. Non è stato notato un cambiamento significativo nel
numero di episodi di OMA, causati da sierotipi non contenuti nel
vaccino.
L'efficacia
del vaccino nei confronti degli episodi di otite media acuta daHaemophilus influenzae non tipizzabile fu del 35,3% (IC 95% da
1,8 a 57,4).
Viene
concluso che questi risultati confermano che l'uso della proteina D
dell'Haemophilus influenzae non tipizzabile, come proteina
di trasporto per i polisaccaridi dello pneumococco non soltanto
fornisce difese per le otiti da pneumococco, ma risulta anche attiva
nelle otiti medie acute dovute a Haemophilus influenzae non
tipizzabile. Viene ipotizzato che l'effetto favorevole si estenda
alle vie aeree inferiori, per il cui studio sono necessarie altre
ricerche.
La
pubblicazione ha una rilevante importanza dal punto di vista
accademico, perché viene dimostrato per la prima volta che la
funzione di trasportatore proteico può essere, per i
polisaccaridi dello pneumococco, non solo esplicata dalla proteina
CRM197 (come nel Prevenar e in altri vaccini) ma anche dalla proteina
D della superficie dell'Haemophilus influenzae. Inoltre
interesse è anche offerto dalla dimostrazione che l'organismo
umano risponde con anticorpi non solo nei confronti dei polisaccaridi
dello pneumococco, ma anche nei confronti della proteina di
trasporto, dimostrando una discreta efficacia, oltre che verso loStreptococcus pneumoniae, anche verso l'Haemophilus
influenzae non tipizzabile. La maggiore efficacia protettiva è
stata dimostrata nei confronti dei sierotipi di pneumococco 6B, 14,
19F e 23 F, mentre il vaccino non determinò inspiegabilmente
alcuna protezione per il tipo 3, nonostante la presenza di una buona
risposta anticorpale. Un'altra discordanza fra concentrazione
anticorpale ed efficacia è stata rilevata per i ceppi 6B e 23F
che hanno dimostrato elevati livelli di efficacia di fronte a molto
bassi livelli anticorpali.
Molto
interessante anche il fatto che non sia stato messo in evidenza il
fenomeno del rimpiazzamento di ceppi non contenuti nel vaccino, come
è stato osservato in misura sia pure ridotta, con altri
vaccini coniugati contro lo pneumococco.
Fra i
punti poco chiari nella pubblicazione vi è la frequenza delle
otiti nella popolazione studiata, che è stata calcolata in
0,123 otiti per bambino per anno (solo il 20% circa dei bambini ha
avuto un'otite nell'intero periodo di osservazione): è
molto probabile che nello studio siano stati considerati soprattutto
i casi con OMA di maggiore rilevanza clinica. Nella pubblicazione non
viene fatto alcun cenno all'effetto di questo vaccino nei confronti
delle malattie invasive da pneumococco (meningite e batteriemie),
mentre vengono auspicati nuovi studi per ricercare l'effetto del
vaccino sulle infezioni delle vie aeree inferiori, dovute agli stessi
agenti infettivi, Streptococcus pneumoniae ed Haemophilus
influenzae non tipizzabile.
È
molto probabile che nelle prossime pubblicazioni con questo vaccino
avremo ulteriori informazioni su questi punti, essenziali per
un'eventuale applicazione pratica di questa preparazione.
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