Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Maggio 2005 - Volume VIII - numero 5
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Ricerca
Sorveglianza
della sindrome influenzale ed accettabilità della vaccinazione
in pediatria di famiglia
1
Pediatra di famiglia, ASL Benevento1;
2
Servizio Epidemiologia e Prevenzione, ASL Benevento 1
3 FIMED
srl;
4
Istituto Superiore di Sanità; Centro Nazionale di
Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute; Reparto
Malattie Infettive
Indirizzo
per corrispondenza: raffaelearigliani@tin.it
SURVEY
ON THE INCIDENCE OF FLU-LIKE ILLNESS AND ACCEPTABILITY OF INFLUENZA
VACCINATION IN THE PEDIATRIC PRIMARY-CARE
Keywords:
flu-like illness, influenza vaccination
Summary
In the
period September 2003-april 2004, we conducted an observational
study, whose aims were: 1) to evaluate the acceptability of influenza
vaccination targeting children from 6 months to 5 years of age; 2) to
estimate the incidence on flu-like illness (FLI) and the frequency of
flu-like syndrome's complications; 3) to collect information on
prescriptions of drugs reimbursed by the national Health System, and
their cost. The study was conducted by primary-care pediatricians,
who collected the data through a medical record software, which
included an ad hoc section devoted to this study. Vaccinations were
administered between 15 September and 15 November 2003, while FLI
surveillance was conducted from 1 January to 16 April 2004 (week 1 to
16 of the year). Seventeen pediatricians took part in the study; they
followed a total of 14,371 children, including 6,975 children from 6
months to 5 years of age. Vaccination was offered to 60% of children
in this age-group; vaccination coverage was 36%, being lowest in
youngest children (6-23 months; 30%), and highest in the 24-35 month
old children (37%). Overall, FLI incidence was estimated at 66/1,000
children, and was highest in children from 6 months to 5 year of age.
The complication rate was 28%, and decreased by age. Either FLI
incidence and complication rate did not differ by vaccination status.
Antibiotics were prescribed in 35% of all FLI cases, and in 63% of
cases with complications. For each case, the mean estimated cost
attributable to drugs reimbursed by the National Health System was 10
euros, while it was 14 euros for each complicated case.
Ogni
anno, l'influenza presenta un'elevata incidenza concentrata in un
breve arco di tempo. In Italia, i mesi di maggior frequenza sono
quelli compresi tra dicembre e marzo; in questo periodo, la
circolazione dei virus influenzali si associa alla circolazione di
altri virus respiratori, come il virus respiratorio sinciziale, che
danno un quadro clinico praticamente indistinguibile (1).
Le malattie acute provocate da tutti questi patogeni, concentrate in
un arco di tempo relativamente breve, creano un importante carico di
lavoro e di spesa per i servizi sanitari (2,
3); anche se l'incidenza della sindrome influenzale (SI)
varia di anno in anno, si stima infatti che ogni anno in Italia si
ammali in media il 20% dei bambini tra 0 e 14 anni (4).
L'attuale
obiettivo dei programmi di vaccinazione contro l'influenza è
la prevenzione della complicanze; per questo in Italia la
vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per tutta la
popolazione ultrasessantraquattrenne e per le persone di tutte le età
con patologie croniche (5).
I dati di efficacia della vaccinazione antinfluenzale nei bambini
piccoli sono limitati, ma suggeriscono che questa sia inferiore a
quanto osservato nei bambini in età scolare e negli adulti(6).
A causa
dell'eccesso di ricoveri causati dall'influenza nei primi due
anni di vita (7),
nel 2002 i Centers for Disease Control Statunitensi hanno
raccomandato la vaccinazione antinfluenzale per tutti i bambini tra 6
mesi e 23 mesi (8).
Nel 2003, è cominciato anche in Italia un ampio dibattito
sull'opportunità di estendere la vaccinazione ai bambini
sani, e più voci hanno sottolineato la necessità di
ottenere anche nel nostro Paese maggiori informazioni sul decorso
dell'influenza in età pediatrica, che includessero dati
sulla frequenza di complicanze e ricoveri, sui costi e sull'efficacia
della vaccinazione (9-12).
Va inoltre considerato che la vaccinazione antinfluenzale su larga
scala in età pediatrica pone particolari problemi
organizzativi, vista la necessità di ripeterla annualmente.
Per
questo, nella stagione 2003-2004 è stato condotto uno studio
osservazionale basato sui pediatri di famiglia (pdf), i cui obiettivi
erano valutare l'accettabilità dell'offerta di
vaccinazione da parte dei pdf e stimare la frequenza di SI e delle
sue complicanze osservate in pediatria ambulatoriale.
Inoltre,
dato che lo studio era basato sulla raccolta di dati registrati in un
software per la gestione informatizzata delle cartelle cliniche, è
stato possibile stimare il costo attribuibile ai farmaci di fascia A
prescritti in caso di SI.
Lo studio
si è svolto nel periodo settembre 2003-aprile 2004, ed è'
stato promosso dal Servizio di Epidemiologia della ASL Benevento 1
della Campania e dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) di
Benevento, con la collaborazione del Reparto di Epidemiologia delle
Malattie Infettive del Centro Nazionale di Epidemiologia
dell'Istituto Superiore di Sanità.
Dei 78
pediatri di famiglia (pdf) operanti nel territorio di Benevento ed
Avellino, 40 utilizzavano il software Fimed-INFANTIA come archivio
elettronico delle cartelle cliniche e delle prescrizioni dei farmaci
rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale. La ditta produttrice
del software ha fornito un modulo collegabile ad INFANTIA per
l'archiviazione su PC dei dati dello studio, e 17 dei 40 pediatri
hanno aderito all'indagine.
Questi 17
pediatri hanno partecipato ai due incontri di 4 ore ciascuno in cui
sono stati illustrati gli obiettivi e i metodi dello studio.
Lo studio
è stato articolato in due fasi:
Offerta
della vaccinazione antinfluenzale:
La
vaccinazione è stata proposta a tutti i genitori dei bambini
tra 6 mesi e 5 anni di età che tra il 15 settembre e il 15
novembre 2003 si sono recati per qualunque motivo in ambulatorio, o
hanno contattato telefonicamente il pediatra.
E'
stata selezionata questa fascia di età perché la SI ha
una elevata incidenza in età prescolare, ed un recente studio
ha dimostrato che la vaccinazione dei bambini < 6 anni è
economicamente vantaggiosa (13).
Ai
genitori sono stati illustrati rischi e benefici del vaccino,
disponibile in commercio ed autorizzato per l'uso a partire dai 6
mesi di età. In caso di accettazione, il vaccino inattivato è
stato fornito gratuitamente dalla ditta produttrice (Chiron), mentre
la somministrazione è stata effettuata dal pediatra in regime
libero professionale, secondo quanto stabilito dall'attuale
convenzione per la pediatria di libera scelta, ad una tariffa
concordata di 15 euro. Le vaccinazioni eseguite sono state registrate
nelle cartelle cliniche informatizzate dei singoli pazienti.
La
vaccinazione antinfluenzale dei bambini di qualunque età che
presentavano fattori di rischio è stata invece effettuata
gratuitamente presso le ASL, come raccomandato a livello nazionale(5),
e non è oggetto di questo studio.
Sorveglianza
della SI: Tra il 1 gennaio ed il 16 aprile 2004 (1°-16°
settimana dell'anno), i 17 pediatri partecipanti hanno effettuato
una sorveglianza della SI e delle sue complicanze, secondo i seguenti
criteri:
Sono
stati definiti casi di SI tutti i bambini che presentavano febbre >
38°C da almeno 24 ore, associata ad almeno uno dei seguenti
sintomi: tosse, raffreddore, mal di gola, raucedine, cefalea,
brividi.
Sono
state definite complicanze di SI i seguenti eventi occorsi durante un
episodio di SI e prima della sua completa risoluzione:
Otite
media: otalgia con membrana timpanica iperemica all'esame otoscopio
e presenza di essudato nell'orecchio medio;
Bronchite
Asmatica: tosse e dispnea espiratoria di grado variabile con reperto
ascultatorio di gemiti e sibili bilaterali;
Bronchiolite:
distress respiratorio di grado variabile associato al reperto
ascultatorio di rantoli crepitanti su tutto l'ambito toracico, in
bambini di età < 12 mesi;
Polmonite:
tachipnea (>60 atti/min. sotto i 2 mesi, >50 tra 2 e11 mesi,
>40 sopra 12 mesi) e/o dispnea, tosse, e reperto ascultatorio di
diminuzione del murmure vescicolare e/o presenza di rantoli fini,
diffusi o localizzati;
Croup:
tosse abbaiante, raucedine, stridore inspiratorio da minimo a severo,
con o senza febbre, con esordio graduale o improvviso.
Convulsione
febbrile: episodio critico generalizzato con perdita di conoscenza in
corso di iperpiressia.
Per ogni
caso di SI venivano registrate le seguenti informazioni:
- Tipo di visita (Ambulatoriale, Domiciliare).
- Codici ICD9 relativi alla diagnosi di influenza (487.1) e ad eventuali complicanze (otite: 382.9; bronchite asmatica: 493.9; bronchiolite: 466.19; broncopolmonite: 485; croup: 464.4; convulsione febbrile: 780.3).
- Nome commerciale dei farmaci di fascia A prescritti sia per la SI che per le complicanze.
Analisi
dei dati.
Il numero
di bambini assistiti dai 17 pediatri di famiglia partecipanti, sia
totale che per fasce di età, è stato utilizzato come
denominatore per il calcolo della copertura vaccinale e
dell'incidenza di SI. Le fasce di età considerate sono
state: < 6 mesi, 6-23 mesi, 24-35 mesi, 3-5 anni, > 6 anni.
Sono
stati quindi calcolati:
- la percentuale di bambini tra 6 mesi e 5 anni invitati alla vaccinazione
- la percentuale di bambini vaccinati per fascia di età
- l'incidenza di SI nel periodo 1 gennaio-15 aprile 2004, sia sul totale degli assistiti che per fascia di età, e stato vaccinale.
- la curva epidemica della SI per settimana di insorgenz
- la frequenza di complicanze di SI, per fascia di età
- i farmaci di fascia A prescritti, ed il loro costo
La
significatività statistica delle differenze osservate tra
gruppi è stata valutata con il test del Chi-quadrato.
I 17
pediatri partecipanti avevano in carico 14.371 pazienti, di cui 6.975
tra 6 mesi e 5 anni. I dati sull'accettabilità sono stati
forniti da 14/17 pediatri, per una popolazione di 6.032 bambini tra 6
mesi e 5 anni. In questa popolazione, la vaccinazione antinfluenzale
è stata offerta al 60% dei pazienti (3.644/6.032), ed è
stata effettuata da 2.387 bambini, pari al 39,6% della popolazione
target ed al 65,5% della popolazione cui la vaccinazione era stata
offerta.
Considerando
invece gli assistiti di tutti i 17 pediatri partecipanti, la
percentuale di bambini tra 6 mesi e 5 anni che sono stati vaccinati
era del 35,6% (2.484/6.975). La copertura vaccinale per fascia di età
è riportata in Tabella
1; come si vede la copertura maggiore è stata osservata
nella fascia di età 24-35 mesi (41%), mentre è stato
vaccinato il 29,6% dei bambini tra 6 e 23 mesi. Va segnalato inoltre
come la vaccinazione sia stata effettuata anche da una modesta
percentuale di bambini dai 6 anni in poi, cui non era stata
attivamente offerta dal pediatra, presumibilmente come effetto di
“trascinamento” dell'offerta ad altre fasce di età.
Per
quanto riguarda la sorveglianza della SI, nel periodo in studio sono
stati osservati in totale 956 episodi, verificatisi in 876 bambini,
pari ad un'incidenza complessiva di 66,5 casi per 1.000 assistiti.
Il numero
di casi segnalati è aumentato rapidamente durante il mese di
gennaio, è rimasto stabilmente elevato nel mese di febbraio,
con un picco durante l'ottava settimana, ed è
progressivamente diminuito nei mesi di marzo e aprile (Figura
1).
La
tabella 2 illustra l'incidenza della SI per stato vaccinale ed
età. I bambini tra 6 mesi e 5 anni hanno avuto incidenze di SI
confrontabili tra loro, e significativamente maggiori di quanto
osservato sia nei bambini di età inferiore ai 6 mesi che in
quelli dai 6 anni in poi (p < 0,01).
Considerando
il totale della popolazione in esame, l'incidenza di SI è
stata significativamente maggiore tra i vaccinati (p < 0,0001),
tuttavia, se si valutano i risultati per età si nota che
l'incidenza nei vaccinati è significativamente più
elevata solo nei bambini tra 3 e 5 anni (p < 0,001), mentre è
sovrapponibile in tutte le altre fasce di età.
Nei 956
casi di SI sono state osservate 270 complicanze (28,2%), senza
differenze significative tra vaccinati e non (tabella
3).
La
frequenza delle complicanze diminuisce all'aumentare dell'età,
indipendentemente dallo stato vaccinale (Chi quadro per il trend: p <
0,0001).
Le
complicanze più frequenti sono state l'otite (149 casi;
15,6% dei casi di SI) e la bronchite asmatica (86 casi; 9%). Sono
state inoltre segnalate 17 polmoniti (1,8%), 12 bronchioliti (1,2%) e
6 episodi di croup (0,6%). Non sono invece state segnalate
convulsioni febbrili.
Le visite
a domicilio sono state 279/686 (40,6%) per i casi di SI senza
complicanze e 168/270 (62,2%) per le SI con complicanze. La spesa
complessiva per farmaci di classe A è stata di circa 9.859
euro, di cui 3.897 per il trattamento delle complicanze. La spesa
media per caso a carico del SSN è stata di 10 euro, mentre
quella del trattamento delle complicanze è stata in media di
14 euro. Per quanto riguarda il tipo di terapia, in 354/956 casi
(35,3%) è stato prescritto un antibiotico. L'amoxicillina,
da sola o combinata con inibitori delle beta-lattamasi, è
stata il principio attivo più prescritto (206/354; 58,2%). In
14 casi sono state prescritte cefalosporine per via iniettiva. Come
atteso, la prescrizione di antibiotici è significativamente
maggiore per i casi con complicanze (183/686, 26,7% verso 171/270,
63,3%; p < 0,0001).
In questo
studio, la sorveglianza della SI è stata effettuata
utilizzando un sistema di rilevazione dei dati completamente
informatizzato e compatibile con la gestione elettronica delle
cartelle cliniche. L'andamento settimanale della SI è
risultato sovrapponibile a quanto osservato a livello nazionale (14),
con il picco di incidenza osservato nei mesi di febbraio e marzo.
Anche la distribuzione per età è sovrapponibile
rispetto al dato nazionale, con l'incidenza più elevata nei
bambini < 6 anni. L'incidenza totale osservata in questo studio,
tuttavia, è inferiore sia al dato nazionale che alla stima per
la regione Campania. Nel periodo tra gennaio e il 15 aprile, infatti,
la stima di incidenza in Campania nella fascia di età 0-14
anni è stata 121 casi per 1.000 abitanti, rispetto a 66/1.000
osservato in questo studio.
Durante
la sorveglianza sono emersi diversi problemi che potrebbero spiegare
queste differenze, e di cui è importante tenere conto nel
realizzare ulteriori studi sulla SI. La differenza principale
rispetto alla sorveglianza sentinella nazionale, consisteva nel fatto
che la raccolta dei dati era basata su schede individuali
informatizzate, invece che sulla segnalazione settimanale del solo
numero di casi. La maggior parte dei dati richiesti per registrare un
caso di SI o di complicanza di SI erano estratti automaticamente dal
software dalla cartella clinica del paziente, ed è attività
routinaria per ciascun pdf partecipante registrare la patologia
diagnosticata e stampare le ricette del SSN per i farmaci di fascia A
tramite il software. La raccolta di dati individuali ha consentito in
effetti di ottenere un numero molto maggiore di informazioni sulle
complicanze e la terapia, ma è possibile che siano sfuggiti
alla registrazione alcuni pazienti, ad esempio quelli in cui non
essendo prescritti farmaci di fascia A non era indispensabile
utilizzare il PC. In tal senso il maggior onere lavorativo che
richiede la compilazione della scheda informatizzata rispetto al
sistema di registrazione Influnet, che raccoglie esclusivamente dati
aggregati (4),
potrebbe essere stata causa di una minore segnalazione.
Al
contrario, entrambi i sistemi prevedevano la segnalazione dei casi
giunti all'osservazione del pdf, ed è quindi possibile che i
pazienti che accedevano direttamente all'ospedale, o si rivolgevano
ad altri medici, non siano stati segnalati.
La
definizione di caso di sindrome influenzale varia molto da Nazione a
Nazione (15);
in accordo con quanto avviene in altri Paesi (16),
la definizione di caso adottata in questo studio era più
sensibile di quella adottata a livello nazionale (4).
Va tuttavia notato come la definizione di Influnet preveda per i
bambini un quadro di sintomi molto ampio (pianto, irritabilità,
inappetenza, vomito e diarrea). In tutti i sistemi di sorveglianza in
cui ci si basa solo sulle diagnosi cliniche, è possibile che
vi sia da parte dei medici una diversa applicazione dei criteri per
la definizione di caso. Appare quindi opportuno che in studi di
questo tipo si adottino griglie da spuntare da parte del pdf al
momento della registrazione dei casi di SI, in cui riportare i
sintomi e i segni clinici che orientano alla diagnosi. Ciò
permetterebbe di conoscere i determinanti della diagnosi da parte dei
diversi pdf e rendere ragione di eventuali differenze nel numero di
segnalazione di casi.
Le
complicanze della SI appaiono essere assai frequenti nel nostro
lavoro, concordemente ai dati della letteratura, con l'otite come
complicanza di maggior impatto, anche se con incidenza inferiore
rispetto ad altre indagini (17).
Dato che lo studio non prevedeva la conferma di laboratorio dei casi,
è presumibile che tale sottostima sia attribuibile alla
inclusione tra i casi di infezioni da virus non influenzali.
Per
quanto riguarda l'uso di farmaci, la prescrizione di antibiotici è
stata frequente anche per la SI non complicata, nonostante i pediatri
partecipanti siano presumibilmente più informati della media
circa le più recenti linee guida sulla gestione della SI, che
ne sconsigliano l'uso (18).
L'eccessivo carico di lavoro, il timore di eventuali complicanze, o
anche, fattori legati alla relazione medico paziente (19),
potrebbero essere alla base di questo eccesso prescrittivo, che va
comunque ulteriormente studiato. Bisogna tuttavia segnalare che i
dati sulla terapia sono riferiti ai farmaci prescritti e non a quelli
realmente utilizzati; infatti non è infrequente che il pdf
prescriva un antibiotico spiegando al genitore di utilizzarlo dopo
24-48 ore in caso di peggioramento dei sintomi, o dopo follow up
telefonico.
Rispetto
ad altri programmi vaccinali su larga scala, l'offerta della
vaccinazione antinfluenzale pone particolari problemi organizzativi,
perché va ripetuta annualmente in un periodo limitato
dell'anno (ottobre-novembre). In un breve arco di tempo, quindi, è
necessario vaccinare un grande numero di individui, con un importante
carico di lavoro per i servizi sanitari. Per questo, molte Regioni
coinvolgono nell'esecuzione delle vaccinazioni contro l'influenza
i medici di famiglia, con oltre il 50% delle vaccinazioni
antinfluenzali degli anziani effettuate dai medici curanti (20).
In età
pediatrica, numerosi studi mostrano l'importanza del pdf come
riferimento delle famiglie in materia di vaccinazioni (21,
22), ed uno degli obiettivi di questo studio era proprio
valutare la fattibilità della vaccinazione antinfluenzale da
parte dei pdf.
I
risultati di questo studio mostrano che nella fascia di età
tra 6 mesi e 5 anni è stata raggiunta una copertura vaccinale
del 35% circa, con una copertura intorno al 30% nella fascia di età
a maggior rischio di complicanze, cioè i bambini tra 6 e 23
mesi di età. Quindi, sebbene la vaccinazione sia stata ben
accetta dalle famiglie cui era stata proposta, con oltre il 60% di
adesioni, l'offerta alle sole famiglie che nell'arco di un
bimestre hanno contattato il pediatra di propria iniziativa, ha
consentito di proporla a poco più della metà degli
assistiti. Questi risultati sottolineano come, qualunque sia il
vaccino considerato, per raggiungere coperture vaccinali elevate non
basta offrire la vaccinazione a chi si presenta spontaneamente, ma è
necessario attuare dei sistemi di chiamata attiva della popolazione
target (23).
In questo
studio, la vaccinazione non sembra aver avuto alcun ruolo protettivo
nei confronti della SI. Questo risultato va interpretato alla luce di
diverse considerazioni. Infatti, i pediatri partecipanti hanno
aderito su base volontaria, non è stata fatta alcuna
randomizzazione della popolazione in vaccinati e non, non sono state
raccolte informazioni anamnestiche dei bambini partecipanti, la
definizione di caso era esclusivamente clinica e non è stato
effettuato un follow up attivo della popolazione in sorveglianza. E'
possibile quindi che si siano vaccinati soprattutto i bambini “che
si ammalano spesso “ o considerati dal pdf “ più a
rischio” (ad esempio, frequentanti asili nido e scuole materne, con
molti fratelli, ecc.). E' altresì probabile che alcuni casi
di SI non siano giunti all'osservazione del pediatra ed è
altrettanto probabile che i casi sfuggiti alla diagnosi del pdf si
siano verificati soprattutto tra i non vaccinati, cioè tra
coloro che ricorrono con minor frequenza al pediatra di famiglia.
Inoltre, non è stata effettuata alcuna conferma di laboratorio
dell'infezione da virus influenzali; pertanto è probabile
che tra i casi siano state incluse numerose infezioni respiratorie
diverse dall'influenza, che non sono prevenibili con la
vaccinazione.
Pur
tenendo conto di tutte queste possibili fonti di distorsione, va
segnalato come la frequenza di SI sia stata del tutto sovrapponibile
tra vaccinati e non, in tutte le fasce di età. Questo dato non
è del tutto sorprendente, visto che altri studi condotti in
età pediatrica hanno trovato risultati analoghi
(24, 25). Inoltre, i risultati di una recente revisione
sistematica della letteratura hanno mostrano che i vaccini
antinfluenzali inattivati hanno una scarsa efficacia nel prevenire la
SI nei bambini, stimata pari al 28% nei bambini > 2 anni, e simile
al placebo nei bambini più piccoli (26).
Alcuni studi condotti nella fascia di età 6-23 mesi hanno
mostrato l'aumentato rischio di ricovero durante i periodi di
circolazione dei virus influenzali (3),
e per questo nel 2002 i CDC hanno raccomandato la vaccinazione per
questa fascia di età.
In
Italia, il vaccino antinfluenzale è attualmente raccomandato,
oltre che per gli anziani, per bambini e adulti con patologie
croniche. I risultati di una recente indagine, tuttavia, mostrano che
meno del 10% dei bambini a rischio nel secondo anno di vita viene
vaccinata (23).
L'obiettivo del nostro studio era valutare l'accettabilità
della vaccinazione antinfluenzale nel contesto della pediatria di
famiglia, e non sono stati raccolti dati sulle vaccinazioni dei
bambini a rischio. Tuttavia, è importante che vengano raccolte
ulteriori informazioni a riguardo, in modo da valutare le azioni che
i pdf possono attuare per promuovere la vaccinazione contro
l'influenza dei bambini con patologie croniche.
Infine,
considerato che il nostro studio conferma l'interesse a studiare
l'impatto della SI in età pediatrica con il supporto di
moderni strumenti software e tecnologici, sistemi analoghi di
monitoraggio potranno essere utilizzati per ulteriori studi che
puntino a valutare anche la frequenza dei ricoveri attribuibili a SI
in età pediatrica. Informazioni più accurate
sull'efficacia del vaccino antinfluenzale nei bambini potranno
inoltre essere ottenute utilizzando procedure di randomizzazione
della popolazione e di follow-up attivo della stessa, unitamente alla
conferma di laboratorio attraverso l'identificazione dei virus
influenzale.
Elenco
dei pediatri partecipanti: Arigliani R., Baldino A., Casani A.,
Caruso V., Cioffi P., D'Amore R., Izzo A., Limongelli A.,
Mascellaro O., Mazzei A., Ranieri G., Ruggiero M., Sasso S., Simeone
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2005, 365 (26): 773-780
Fascia
di età | N.
assistiti | N.
vaccinati | %
vaccinati |
0–5
m | 428 | 0 | 0 |
6-23
m | 1.840 | 545 | 29,6 |
24-35
m | 1.345 | 552 | 41,0 |
3-5
aa | 3.790 | 1.387 | 36,6 |
>
6 aa | 6.968 | 665 | 9,5 |
Totale | 14.371 | 3.149 | 21,9 |
Popolazione
totale | Vaccinati | Non
vaccinati | ||||
Fascia
di età | N.
casi | Incidenza
‰ | N.
casi | Incidenza
‰ | N.
casi | Incidenza
‰ |
0-5 m | 29 | 67,7 | 0 | 0 | 29 | 67,8 |
6-23
m | 214 | 116,3 | 68 | 124,7 | 146 | 112,8 |
24-35
m | 141 | 104,8 | 61 | 110,5 | 80 | 100,9 |
3-5
aa | 334 | 88,1 | 154 | 111,0 | 180 | 74,9 |
>6
aa | 238 | 34,2 | 25 | 37,6 | 213 | 33,8 |
Totale | 956 | 66,5 | 308 | 97,8 | 648 | 57,7 |
- Fascia di etàPop. TotaleBambini vaccinatiBambini non vaccinatin. casi con complicanze%n. casi con complicanze%n. casi con complicanze%0 – 5 m1551,71551,76 – 23 m8238,32638,25638,424 – 35 m3524,81321,32227,53 – 5 aa9428,14227,25228,9> 6 aa4418,5520,03918,3Totale27028,28627,918428,4
Bambini
0-14 anni, Gennaio-Aprile 2004.

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