Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Maggio 2012 - Volume XV - numero 5
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
L'uso
del miele nella tosse acuta
Pediatri
di famiglia, Valdagno (VI)
Indirizzo
per corrispondenza: fuscosam1@gmail.com
La tosse
è un meccanismo fisiologico protettivo, grazie al quale
l’apparato respiratorio elimina le secrezioni e i corpi
estranei. Può riconoscere numerose cause ma solitamente
accompagna le frequenti infezioni delle alte vie respiratorie. Per
questo motivo è una delle cause di maggior ricorso al
pediatra, cui i genitori si rivolgono alla ricerca di un rimedio che
agisca immediatamente.
Spesso al
bambino vengono somministrati farmaci da banco e altri rimedi in
“auto-prescrizione”. Anche se esistono numerosi farmaci
per la tosse (espettoranti e mucolitici, sedativi, antistaminici,
decongestionanti), non c’è alcuna evidenza conclusiva
sulla loro reale efficacia1-3. Le segnalazioni di effetti
collaterali in età pediatrica, connessi con l’utilizzo
di tali farmaci, hanno portato a una forte riduzione o divieto di
utilizzo in alcune fasce di età (due esempi per tutti: i
mucolitici sotto i 2 anni di età, i vasocostrittori nasali
sotto i 12 anni)4,5.
Il miele
è un rimedio che vanta una tradizione di più di 4000
anni e ha una composizione chimica complessa: è formato da
carboidrati, aminoacidi liberi, vitamine, oligoelementi e flavonoidi,
ha proprietà anti-batteriche, anti-ossidanti e
anti-infiammatorie, nonché anti-virali. Il miele non va usato
sotto l’anno di vita perché il Clostridium botulinum
può contaminarlo con le sue spore.
E' uscita
recentemente una revisione sistematica della Cochrane6
(in realtà un update di una precedente revisione del 2010 che
aveva selezionato un solo trial randomizzato) che ha come obiettivo
valutare l’efficacia del miele nel ridurre la tosse acuta,
dovuta a infezioni delle alte vie respiratorie nei bambini, in un
setting ambulatoriale.
Metodi
Gli
Autori hanno effettuato una ricerca sistematica su CENTRAL, Embase,
Medline, CINHAL, AMED, LILACS, senza applicare limitazioni per la
lingua. Sono stati consultati il registro dei clinical trials e i
database della letteratura della medicina alternativa e
complementare.
Criteri
di selezione
RCT che
confrontavano l’uso del miele da solo o in combinazione con
antibiotici, in confronto a nessun trattamento, a placebo o a altri
farmaci da banco, su pazienti di età fra 2 e 18 anni nella
tosse acuta, di durata inferiore alle 3 settimane.
Outcomes
misurati
Primari:
- durata della tosse;
- sollievo dei sintomi.
Secondari:
- miglioramento della qualità del sonno per il bambino e la famiglia;
- miglioramento della qualità di vita, in particolare la frequenza a scuola e il gioco;
- eventuali effetti avversi;
- miglioramento dell’appetito;
- confronto tra il costo del miele e quello degli altri sciroppi per la tosse.
Raccolta
dei dati e analisi
Due
Revisori hanno vagliato indipendentemente i risultati della ricerca
degli studi aventi i requisiti ed estratto i dati in base agli
outcomes.
La
ricerca ha evidenziato 79 studi, ma solo due RCT hanno corrisposto ai
criteri di inclusione, Paul et al. (2007)7 e Shadkam et
al. (2010)8, peraltro con un elevato rischio di bias, per
un totale di 268 partecipanti.
L’RCT
di Paul ha coinvolto 108 bambini tra i 2 ed i 18 anni di cui 105
ammessi all’analisi finale; ha messo a confronto il non
trattamento rispetto al trattamento con destrometorfano aromatizzato
al miele ed al miele di grano saraceno, alla dose di ½
cucchianino da tè fra i 2 ed i 5 anni, 1 cucchiaio da tè
tra i 6 e gli 11 anni e 2 tra i 12 e i 18. Questi volumi sono stati
scelti perché equivalenti al dosaggio dello sciroppo al
destrometorfano somministrato.
La cecità
era osservata solo per i bracci con trattamento con dedestrometorfano
o miele.
Il
secondo RCT, di Shadkam ha selezionato 160 bambini tra i 24 e i 60
mesi, di cui solo 139 sono stati ammessi all’analisi finale.
Nello
studio di Shatkam sono stati messi a confronto il miele naturale di
un villaggio iraniano alla dose di 2,5 ml con con lo sciroppo al
destrometorfano, con quello alla difenidramina e con il trattamento
solo supportivo (lavaggio nasale, vapori, paracetamolo in caso di
febbre). Nessuno di questi gruppi era cieco.
In
entrambi gli studi, i pazienti venivano valutati il giorno successivo
rispetto alla frequenza, alla severità della tosse, nonché
alla qualità del sonno, sottoponendo ai genitori un
questionario con 4 domande chiave sulla frequenza della tosse, la sua
gravità, la qualità del sonno del bambino e della sua
famiglia, utilizzando una scala a 7 punti di Linkert.
Entrambi
gli studi sono comunque ad alto rischio di bias per la non completa
cecità, in particolare rispetto al non trattamento.
Risultati
della revisione
Il miele
è risultato più efficace del non trattamento nel
ridurre la frequenza della tosse (mean difference MD -1,07; con
intervallo di confidenza (IC) al 95% da -1,53 a -0,60), nel
ridurre la gravità della tosse (MD -0,97; IC 95% da -1,47 a
-0,46) e nel migliorare la qualità del sonno dei bambini (MD
-1,02; IC 95% da -1,52 a -0,52) e della famiglia (MD -0,93; IC 95% da
-1,41 a -0,46).
Il miele
e il destrometorfano non differiscono significativamente nella
riduzione della frequenza della tosse (MD -0,07 con IC 95% da -1,07 a
0,94), nel ridurre la gravità della tosse (MD -0,13; IC 95% da
-1,25 a 0,99) e nel migliorare la qualità del sonno dei
bambini (MD -0,03; IC 95% da -1,12 a 1,19) e della famiglia (MD
-0,16; IC 95% da -0,84 a 0,53).
Il miele
può essere più efficace della difenidramina nella
riduzione della frequenza della tosse (MD -0,57 con IC 95% da -0,90 a
-0,24; 1 studio, 80 partecipanti), nel ridurre la gravità
della tosse (MD -0,60; IC 95% da -0,94 a -0,26) e nel
migliorare la qualità del sonno dei bambini (MD -0,55; IC 95%
da -0,87 a -0,23) e della famiglia (MD -0,48; IC 95% da -0,76 a
-0,20).
Non sono
stati registrati effetti collaterali gravi, mentre quelli lievi
(nervosismo, insonnia e iperattività) sono stati 7 nel gruppo
del miele e 2 nel gruppo del destometorfano. La differenza non era
significativa (RR 2,94; IC 95% 0,74-11,71). Tre bambini del gruppo in
difenidramina hanno avuto sonnolenza, mentre nel gruppo del non
trattamento non si sono verificati effetti collaterali.
La
revisione sistematica suggerisce che il miele può risultare
migliore del non trattamento e della difenidramina nel ridurre la
tosse e nel migliorare la qualità del sonno. Il suo effetto è
invece simile a quello del destrometorfano. Certamente i dati
emergono da 2 piccoli studi ad “alto rischio di bias”,
con evidenze di medio o basso grado, per cui sono necessari in futuro
RCT di maggiore qualità, con una durata del trattamento e un
follow up più prolungati.
Commento
Anche se
i due studi hanno non pochi limiti metodologici e comprendono un
piccolo numero di pazienti, emerge comunque per lo meno la non
inferiorità del miele rispetto agli altri trattamenti.
Questi
dati possono essere utili nel cercare di far fare un salto
“culturale” ai nostri pazienti (e ai medici?): a un
sintomo “naturale” come la tosse, il cui ruolo
fisiologico vantaggioso va spiegato ai pazienti, non deve essere data
necessariamente una risposta farmacologica.
Malgrado
le scarse evidenze scientifiche, anche il WHO e l’AAP
suggeriscono l’uso del miele nelle infezioni delle alte vie
respiratorie nei bambini al di sopra dell’anno di età,
vista la sicurezza di impiego ed il basso costo9,10.
Bibliografia
- Smith SM, Schroeder K, Fahey T. Over-the-counter medications for acute cough in children and adults in ambulatory settings. Cochrane Database Syst Rev 2008 2008;(1):CD001831.
- Paul IM, Yoder KE, Crowell KR, Shaffer ML, et al. Effect of dextromethorphan, diphenhydramine, and placebo on nocturnal cough and sleep quality for coughing children and their parents. Pediatrics 2004;114(1):e85-90.
- Taylor JA, Novack AH, Almquist JR, Rogers JE. Efficacy of cough suppressants in children. J Pediatr 1993;122(5 Pt 1):799-802.
- Tartaglia L, Trotta F e il Working group pediatrico dell’AIFA. Sicurezza ed efficacia dei mucolitici in età pediatrica. Le ragioni della controindicazione all’uso nei bambini sotto i due anni. Medico e Bambino 2011;2:110-14.
- Gruppo di lavoro sui farmaci pediatrici (AIFA). Decongestionanti nasali: nei bambini i rischi superano i benefici. Medico e Bambino 2007;5:309-15.
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- Shadkam MN, Mozaffari-Khosravi H, Mozayan MR. A comparison of the effect of honey, dextromethorphan and diphenhydramine on nightrly ciugh and sleep quality in children and their parents. J Altern Complement Med 2010;16(7):787-93.
- World Health Organization (WHO). Cough and cold remedies for the treatment of acute respiratory infections in young children. WHO/FCH/CAH/01.02, 2001.
- American Academy of Pediatrics. Coughs and colds: Medicines or home remedies? http://www.healthychildren.org/English/health-issues/conditions/ear-nose-throat/pages/Coughs-and-Colds-Medicines-or-Home-Remedies.aspx (Accessed on August 23, 2011).
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