Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Ottobre 2006 - Volume IX - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
Striscia... la notizia
Presidio
Ospedaliero di Monfalcone (Gorizia), Unità Operativa di
Pediatria
Indirizzo
per corrispondenza:
irene.bruno@tele2.it
13
Ottobre 2006
L'Agenzia
italiana del farmaco (Aifa) ha disposto il ritiro dal commercio
dei colliri omeopatici Revitorgan Conisan A (lotto n.1200 con
scadenza giugno 2007) e Revitorgan Conisan B (lotto n.1260 con
scadenza settembre 2007). È stata segnalata, infatti,
l'insorgenza di una grave infezione del bulbo oculare dopo l'impiego
di questi prodotti. In via cautelativa è stato disposto anche
l'immediato divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale di
tutte le confezioni. Sono in corso ulteriori indagini per accertarne
la sicurezza e la sterilità.
L'Agenzia italiana del farmaco invita tutti coloro che ne siano in possesso a non utilizzarli o, qualora ne stiano già facendo uso, a sospenderlo e consultare il proprio medico.
A disposizione dei cittadini, un numero verde per fornire tutte le informazioni: 800-571661.
L'Agenzia italiana del farmaco invita tutti coloro che ne siano in possesso a non utilizzarli o, qualora ne stiano già facendo uso, a sospenderlo e consultare il proprio medico.
A disposizione dei cittadini, un numero verde per fornire tutte le informazioni: 800-571661.
Uno
studio infermieristico (con qualche pecca metodologica), evidenzia
come i bambini vaccinati con aghi più lunghi presentano un
numero inferiore di reazioni locali.
Il
confronto è stato fatto tra aghi lunghi 16 mm e di 25 gauge
con quelli di 25 mm e 23 gauge osservando la comparsa di reazioni
locali nei bambini sottoposti a vaccino eptavalente (difterite,
tetano, pertosse, Haemophilus, Meningococco C) dopo tutte e
tre le iniezioni ed eventuali differenze di immunogenicità.
Gli aghi lunghi 25 mm sono risultati i migliori per vaccinare bambini
di 2, 3 e 4 mesi: un numero notevolmente inferiore di bambini ha
presentato reazioni locali.
Sovrapponibile
il grado di immunogenicità del vaccino.
Uno
studio tutto italiano volto a dimostrare se uno screening per
l'attività agonistica potesse permettere di prevenire il
rischio di morte improvvisa negli atleti. Lo screening, obbligatorio
dal 1982 per chi svolge attività fisica agonistica, consiste
in visita medica, storia clinica ed ECG seguito da eventuali
approfondimenti.
E'
stato svolto uno studio di popolazione per valutare l'incidenza di
morte improvvisa per accidenti cardiovascolari in giovani dai 12 ai
35 anni che svolgessero o non svolgessero attività fisica.
Parallelamente sono state analizzate le anomalie cardiovascolari
riscontrate allo screening che non hanno permesso ad alcuni atleti di
svolgere attività sportiva agonistica.
La
ricerca mostra come il rischio di morte improvvisa nei giovani atleti
sia sceso del 44% nei primi 10 anni di adozione dello screening
rispetto al triennio '79-'81, e del 79% tra il '93 e il 2004,
quando lo screening risultava essere ben avviato e collaudato.
Nei non
atleti non screenati l'incidenza di morte improvvisa non è
cambiata significativamente.
La
maggior riduzione della mortalità è dovuta alla
diagnosi precoce di cardiomiopatie: la mortalità infatti per
cardiomiopatia negli screenati è scesa da 1,5 a 0,15/100000
persone.
A 879
atleti (2%) è stata vietata l'attività fisica
agonistica.
The
Journal of Pediatrics (ottobre 2006)
Almeno in Australia e Vietnam, dove è stato svolto questo studio pubblicato suPediatrics, nelle coprocolture dei bambini con invaginazione, è stata riscontrata la presenza dell'Adenovirus e non del Rotavirus.
Almeno in Australia e Vietnam, dove è stato svolto questo studio pubblicato suPediatrics, nelle coprocolture dei bambini con invaginazione, è stata riscontrata la presenza dell'Adenovirus e non del Rotavirus.
Lo studio
si era posto lo scopo di cercare i fattori di rischio per lo sviluppo
di invaginazione intestinale in un paese in via di sviluppo e in uno
industrializzato. Sono stati studiati bambini con meno di 2 anni con
invaginazione idiopatica. Sono state eseguite ricerche
batteriologice, virologiche e parassitologiche nelle feci.
L'incidenza
di invaginazione in Vietnam è stata di 302/100000 nei bambini
con meno di un anno, molto più alta che in Australia dove è
risultata essere di 71/100000. Una forte associazione con l'infezione
da Adenovirus è stata riscontrata in entrambi i luoghi.
Nessuna associazione con infezione da Rotavirus o altri patogeni
enterici, vaccino della polio, alimentazione o modo di vivere…; da
capire allora perché, in due Paesi dove la diversità è
probabilmente proprio nello stato nutrizionale e nelle condizioni
igieniche vi sia una differenza di incidenza di 5 volte!
Sembra
chiaro che la diversa incidenza di invaginazionidebba essere legata a
una diversa epidemiologia dell'infezione intestinale (che ne è
la causa indiretta), e da questa, a sua volta, possa essere legata
sia all'affollamento che allo stato nutrizionale e igienico dei
bambini.
In questo
studio è stata valutata la variabilità tra i diversi
operatori nell'assegnazione del punteggio di Apgar. Sono stati
confrontati i punteggi di Apgar a 5' dati a bambini nati tra la 23
e la 40 settimana di età gestazionale da diversi operatori
(operatore sul campo e operatori che guardavano il momento della
nascita videoregistrato).
La
diversità di punteggio totale è risultata essere
mediamente di 2,4 punti!
La
conclusione dello studio è che si necessita di misure più
precise e confrontabili….
Forse,
almeno per ora, dare l'Apgar segnando punteggio per punteggio i
vari items, facendo poi la somma, potrebbe aiutarci ad essere più
precisi.
Scopo
dello studio è stato di determinare prevalenza e complicanze
della trombosi venosa profonda come complicanza dell'osteomielite
in età pediatrica.
L'analisi
è stata svolta in chi presentava una osteomielite pelvica,
vertebrale o a livello di segmenti prossimali di arti superiori e
inferiori.
Dieci
bambini su 35 (29%) hanno presentato una trombosi venosa profonda.
Otto trombosi erano adiacenti all'infezione, due sono avvenute in
sede di catetere venoso centrale. Sei dei dieci bambini con trombosi
venosa profonda hanno sofferto di una infezione disseminata; soltanto
un bambino su 25 ha avuto una infezione nel gruppo senza trombosi.
Il
messaggio è: ricordiamoci che una osteomielite localizzata
nelle sedi maggiormente a rischio (quelle descritte sopra) ha il 30%
di possibilità di associarsi a trombosi venosa profonda
(pensiamoci!) e che sono questi i bambini in cui fare maggiore
attenzione a eventuali batteriemie e sepsi.
Health
facility births key to reducing maternal mortality
worldwide
Permettere ad ogni donna di essere assistita nel momento del parto (centri di salute) in tutto il mondo,è la migliore strategia per ridurre la mortalità materna.
Permettere ad ogni donna di essere assistita nel momento del parto (centri di salute) in tutto il mondo,è la migliore strategia per ridurre la mortalità materna.
Il 5°
obiettivo di sviluppo per questo millennio (Millennium Development
Goal) è infatti quello di diminuire del 75% la mortalità
materna entro il 2015. L'appello degli autori ai governi è
di dare la priorità a questo intervento piuttosto che ad altri
in modo da salvare la vita di più di mezzo milione di madri
che muoiono in gravidanza o durante il parto.
Il monito
degli autori è che non investire sulla tutela delle madri
tramite strategie semplici e mirate (centri di salute più che
altri progetti) con un impegno vero dei governi impedirà di
raggiungere l'obiettivo che il mondo si è posto, almeno per
i prossimi 10-20 anni.
Questa
rubrica si propone di fornire notizie di interesse sanitario
generale e brevi aggiornamenti dalla letteratura pediatrica
“maggiore". Lo scopo è che il lettore abbia la
sensazione di sfogliare un giornale scegliendo i titoli che
più lo interessano: nessuna pretesa pertanto di sistematicità
e di commento che va oltre il breve riassunto di quelli che sono i
principali risultati e le possibili implicazioni pratiche o di
ricerca. Si parla di opinioni di giornalisti, novità dalla
letteratura, e come tali vanno lette: la storia ci insegna che ogni
commento, ogni ultima novità, non va considerata una verità
assoluta né applicata l'indomani, ma va presa come un
aggiornamento da far maturare nel cassetto attendendo le conferme e i
cambiamenti di opinione che solo il tempo e l'esperienza possono
fornire.
Questa
premessa è anche un invito ai lettori a
essere parte attiva della rubrica. Vi chiediamo di suggerirci
articoli/news/pubblicazioni che avete avuto modo di leggere e che
ritenete meritevoli di segnalazione (scrivete airene.bruno@tele2.it).
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