Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Aprile 2007 - Volume X - numero 4
M&B Pagine Elettroniche
Occhio all'evidenza
Quanto
è efficace l'immunoterapia sublinguale (SLIT)
nell'ambulatorio del medico generico?
U.O
di Pediatria Ospedale San Giacomo Castelfranco Veneto (TV)
Indirizzo
per corrispondenza: dradzik@tiscali.it
Sublingual
immunotherapy with grass pollen is not effective in symptomatic
youngsters in primary care.
Röder
E, Berger MY, Hop WCJ, Bernsen R, de Groot H, van Wijk RG. Article in
press in J Allergy Clin Immunol.
Negli
ultimi anni è stato suggerito che l'immunoterapia
sublinguale (SLIT) potrebbe essere utilizzata nella rinite e
nell'asma su base allergica, con altrettanto efficacia
dell'immunoterapia sottocutanea (SCIT) ed anzi preferita a
quest'ultima per il maggior profilo di sicurezza, maneggevolezza e
facilità d'uso1, ma le evidenze sul suo ruolo in
realtà non sono state ancora ben stabilite2:
infatti recenti meta-analisi sulla SLIT hanno mostrato risultati
contrastanti, legati anche all'eterogeneità degli allergeni
utilizzati, alla diversa durata del trattamento e ai differenti esiti
presi in considerazione3,4. Di particolare interesse è
apparsa la possibilità che questa metodica venga prescritta
direttamente dal medico di famiglia, in prima battuta, perché
in questo modo si avrebbe il vantaggio di introdurre tale terapia in
una fase precoce della malattia. Finora la maggior parte degli studi
sull'immunoterapia sono stati però condotti presso Centri di
riferimento universitari e ospedalieri, per cui è difficile
applicare i risultati da loro raggiunti direttamente al“territorio”.
Il setting del trial di Röder et al.5 è invece
proprio l'ambulatorio del medico di famiglia.
DOMANDA
Qual'è
l'efficacia dell'immunoterapia sublinguale (SLIT), eseguita dai
medici di famiglia nei loro ambulatori, in bambini con
rinocongiuntivite allergica alle graminacee ?
I
RISULTATI DI QUESTO STUDIO SONO VALIDI ?
L'assegnazione
dei pazienti nei gruppi di trattamento è stata effettuata in
modo randomizzato?
Sì,
l'assegnazione dei trattamenti è stata effettuata
utilizzando una lista di numeri generati in modo “casuale” da un
computer, stratificata secondo lo score dei pazienti e il nome del
medico di famiglia che partecipava alla raccolta dei pazienti. Questa
tecnica, se ben eseguita, assicura che ciascun partecipante abbia
effettivamente le stesse probabilità di essere assegnato al
gruppo SLIT o al gruppo placebo; in questo modo le caratteristiche
conosciute (età, sesso, gravità della malattia) e non
conosciute, che possono influenzare gli esiti finali sono ugualmente
distribuite nei due gruppi e qualsiasi differenza riscontrata nei
risultati verrà spiegata solo dal diverso trattamento offerto.
La lista generata è stata anche mantenuta “occulta” ai
partecipanti da un farmacista; questa precauzione (il cosiddetto
allocation concealment) è fondamentale per la buona riuscita
di uno studio e il non osservarla può portare a sovrastimare i
risultati finali anche del 40%6. Che il processo di
randomizzazione abbia avuto buon esito è confermato
dall'osservazione della Tabella 1 dell'articolo originale: i due
gruppi sembrano ben “bilanciati” rispetto a tutti i principali
fattori prognostici conosciuti (età, score dei sintomi totali,
nasali ed oculari, mediana dei livelli di IgE verso i pollini di
graminacee, numero di partecipanti con multisensibilizzazioni, numero
di partecipanti con sintomi delle basse vie aeree, tranne che per
quanto riguarda il sesso (gruppo SLIT, maschi 67%, gruppo placebo,
maschi 44%). Gli Autori hanno comunque tenuto conto di questo
“sbilanciamento” nell'analisi statistica finale (la variabile
sesso è stata considerata una “covariante”).
Lo studio
di Röder et al5 è stato condotto a Rotterdam
(Olanda) da 64 medici di famiglia che hanno arruolato i partecipanti
tra i pazienti che seguivano in ambulatorio. In totale sono stati
inclusi 204 bambini di età 6-18 anni (media 12 anni, 56%
maschi), affetti da rinite allergica alle graminacee (presenza di
livelli serici di IgE verso il polline di queste piante > 0.7
kU/Lle storia clinica di rinocongiuntivite), con uno score totale dei
sintomi ≥ 5 valutato in maniera retrospettiva nella precedente
stagione (maggio-agosto). Un punteggio veniva assegnato a ciascuno di
5 sintomi (starnuti, prurito nasale, rinorrea, ostruzione nasale e
prurito agli occhi), secondo una scala progressiva di gravità
da 0 = nessuno, 1 = lieve, 2 = moderato, 3 = grave, massimo
complessivo = 15). Rappresentavano criteri di esclusione: uso di
steroidi inalatori nei bronchi ≥ 3 mesi nell'anno precedente,
immunoterapia nei 3 anni precedenti, sensibilizzazione verso animali
domestici presenti nell'ambito famigliare (IgE specifiche ≥ 0.7
ku/L), anomalie nasali che richiedevano un intervento chirurgico e
controindicazioni all'immunoterapia specifica.
Nei mesi
di settembre-ottobre i bambini che presentavano questi criteri sono
stati randomizzati a ricevere:
I
gruppo: SLIT (n = 108) un estratto acquoso in gocce costituito da
una miscela di 5 specie di graminacee (Lolium perenne, Phleum
pratense, Dactylis glomeratein, Anthoxantum odoratum e Holeus
lanatus) fornito dalla ditta olandese Artu Biologicals, in soluzione
glicerinata.
II
gruppo: placebo (n =96) identico per aspetto, colore e gusto, ma
contenente principio non attivo.
Iltrattamento attivo iniziava con una singola goccia al giorno
contenente 475 unità biologiche (BU) di allergene e veniva
aumentato di 1 goccia al dì fino a raggiungere dopo 20 giorni
una dose di mantenimento di 20 gocce giornaliere somministrate X 2
volte alla settimana X 2 anni. Le gocce venivano poste sotto la
lingua, tenute in sede per un minimo di 1 minuto, poi deglutite.
Tutti
i pazienti sono stati analizzati nei rispettivi gruppi di
randomizzazione?
L'analisiIntention To Treat (ITT) prevede che si tenga conto
nell'analisi finale di tutti i pazienti originariamente arruolati
nei rispettivi gruppi di trattamento, indipendentemente dall'aver o
meno portato a termine lo studio o assunto la terapia7.
Gli Autori di questo trial hanno adottato una “variante” di
questo metodo (quello dell'ultima osservazione documentata): se un
partecipante abbandonava lo studio prima del II anno o i dati
riportati nel diario del II anno erano incompleti (< 50% dei
giorni con concentrazione rilevante di pollini nell'aria, non
riempiti), veniva analizzato il primo anno, a patto che questo
risultasse sufficientemente completo (≥ 50% dei giorni con
concentrazione rilevante di pollini nell'aria, riempiti). E'
stata anche eseguita un'analisi “per protocollo” escludendo i
partecipanti con diari incompleti o mancanti nel secondo anno e
quelli che erano risultati “non complianti” (intake di medicinali
< 80% di quello prescritto).
Il
follow-up è stato completo?
No, gli
Autori ci informano che ben il 25% dei pazienti non ha portato a
termine il II anno di trattamento. Siamo al di sopra della soglia del
20%, oltre alla quale non si considerano più validi i
risultati di uno studio. Questo limite è puramente
convenzionale, ma gode di un ampio consenso, perché gli esiti
dei trial con una perdita superiore a questa percentuale
difficilmente reggono alla prova dello “scenario peggiore”, in
cui si immagina che i pazienti persi abbiano avuto un destino opposto
a quello dei soggetti realmente osservati8. L'analisi per per
protocollo (PP) è stata eseguita solo sul 56% dei soggetti
(ben il 44% sono stati esclusi o perché erano non complianti o
per incompletezza dei diari durante il II anno di trattamento ),
quella “Intention To Treat (ITT) sull'82%.
A
eccezione dell'intervento sperimentale i gruppi sono stati trattati
in modo uguale?
Sì.
Una valutazione accurata di un intervento richiede che tutti i
pazienti aruolati nel gruppo attivo e in quello placebo vengano
trattati in modo identico, a parte l'intervento in oggetto: Röder
et al5 hanno utilizzato dei metodi uniformi sia per
arruolare i pazienti, sia per eseguire le valutazioni diagnostiche e
quelle cliniche (a tutti è stato consegnato un diario dove
registrare i sintomi di rinite e di congiuntivite durante la stagione
pollinica, dal 1 maggio al 31 agosto). Anche il tipo di farmaci
consentiti era stato definito prima dell'inizio della ricerca:
tutti i pazienti ricevevano medicinali di sollievo da utilizzare al
bisogno (cpr di cetirizina,spray nasale di xylometazolina, gocce di
levocobastina; erano comunque permessi anche spray nasale di steroidi
inalatori, altri spray nasale ed altre gocce oculari).
I
pazienti, i medici e il personale addetto alla sperimentazione, erano
ciechi rispetto al trattamento assegnato ?
Si,
almeno così sostengono gli autori, che affermano come il
trattamento attivo e il placebo non fossero distinguibili fra di
loro, anche se non viene riferito alcun particolare in merito; viene
detto poi che un assistente ricercatore contattava i partecipanti
ogni 6 settimane con visite di controllo nel periodo marzo-ottobre o
mediante telefono.
QUALI
SONO I RISULTATI?
Quanto
grande è stato l'effetto del trattamento?
Non è
stata riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa
fra il gruppo SLIT e quello placebo alla fine di 2 anni di terapia
per quanto riguarda: lo score medio totale giornaliero dei sintomi,
la percentuale dei giorni liberi da sintomi, la percentuale di giorni
in cui non venivano utilizzati medicinali di soccorso, la Qualità
della Vita specifica per la malattia e la valutazione generale
dell'efficacia del trattamento (Tabella 1)
Tabella
1. Risultati in termini di efficacia relativi all'evento
primario e ai principali eventi secondari dopo 2 anni di
immunoterapia
SLIT
(n=91) Placebo (n = 77) Differenzaâ— (IC 95%) p
statistico
Score
dei sintomi totali (media giornaliera) | 3.1 | 3.4 | -0.08
(da -0.66 a 0.50) | 0.398 | NS
|
%
giorni liberi da sintomi | 27.7 | 24.1 | 0.398 | NS | |
%
giorni liberi dall'uso di farmaci di soccorso | 69.3 | 74.2% | 0.674 | NS | |
Valutazione
complessiva di efficacia (da 1 a 6) dei partecipanti | 3.9 | 3.8 | 0.143 | NS | |
Punteggio
Qualità della Vita
(6-11
anni) | 1.7 | 1.4 | 0.799 | NS |
- Corretta per il sesso
Quanto
precisa è stata la stima dell'effetto del trattamento?
La
precisione di risultati ottenuti può essere valutata
esaminando gli Intervalli di Confidenza al 95% intorno al valore
stimato. Gli investigatori ci presentano solo quelli relativi
all'evento primario, che sembrano abbastanza stretti
I
RISULTATI MI SARANNO DI AIUTO NELLA CURA DEI MIEI PAZIENTI?
Sono
state considerate tutte le possibili conseguenze cliniche di rilievo?
Per la
buona riuscita di uno studio è importante specificare gli
esiti che sono clinicamente importanti per quella determinata
condizione, i parametri che li definiscono ed il modo in cui essi
vengono misurati. L'evento che è stato considerato primario
dagli autori è stata lo score medio giornaliero totale dei
sintomi (starnuti, prurito nasale, rinorrea, ostruzione nasale e
prurito agli occhi) registrati in un diario durante il secondo anno
di trattamento, nel periodo 1 maggio-31 agosto; quelli secondari da:
la percentuale dei giorni liberi da sintomi; la percentuale da giorni
in cui non sono stati utilizzati medicinali di “sollievo”; il
tipo di medicinali di soccorso utilizzati; la Qualità della
Vita legata alla malattia (misurata con i questionari validati PRQLQ
e AdolRQLQ); la valutazione soggettiva dei pazienti e dei loro
genitori sull'efficacia del trattamento (misurata su di una scala a
6 punti, 1 = molto peggio, 2 = peggio, 3 = non modificata, 4 =
meglio, 5 = molto meglio, 6 = nessun disturbo del tutto); gli
eventuali effetti avversi (orali, faringei, gastro-intestinali,
rinite, congiuntivite, difficoltà respiratoria/tosse); la
compliance (valutata pesando i farmaci utilizzati e calcolando
l'intake durante il periodo dello studio; i partecipanti venivano
considerati complianti se assumevano ≥ 80% dei farmaci prescritti).
Tutte queste variabili rappresentano i principali marker per
verificare l'avvenuto raggiungimento di un buon controllo sulla
malattia.
Gli
autori hanno definito che fosse il 30%, la Minima Differenza
Clinicamente Importante fra i due gruppi di trattamento riguardo al
principale esito e su questa hanno calcolato la numerosità
campionaria necessaria (70 pazienti per gruppo).
Qual
è il bilancio rischio-beneficio e costo-beneficio del
trattamento sperimentale?
Gli
effetti avversi registrati sono stati lievi e limitati a reazioni in
sede oro-faringea (SLIT 39% vs placebo 17%, p = 0.001). Ciò
nonostante poiché non ci sono stati benefici non è
risultato alcun vantaggio dall'utilizzo di questo tipo di
trattamento.
Questi
risultati possono essere applicati alla mia pratica clinica?
Per
rispondere a questa domanda bisogna verificare se i bambini che siamo
soliti visitare per questi problemi avrebbero potuto essere arruolati
nello studio.
Nonostante
gli Autori forniscono solo una valutazione retrospettiva della
gravità dei sintomi lamentati dai partecipanti possiamo
ritenere che i loro pazienti avessero caratteristiche simili a quelli
che vediamo abitualmente nei nostri ambulatori con problemi di rinite
allergica.
Discussione
Questo
studio non ha dimostrato alcuna efficacia clinica della SLIT
impiegata in ambulatorio nel ridurre lo score dei sintomi e l'uso
di farmaci in bambini con rinocongiuntivite allergica alle
graminacee. Dobbiamo però tener presente che le eccessive
perdite al follow-up rendono queste conclusioni poco accettabili.
Altre perplessità derivano da:
- la Tabella 1 in cui sono riportate le caratteristiche dei partecipanti si basa sulla popolazione ITT e non su quella intera che ha partecipato allo studio;
- il fatto che i pazienti di entrambi i gruppi (SLIT e placebo) siano passati da uno score medio dei sintomi di 8,8-8,9 nella stagione pollinica pre-trattamento a uno score medio di 3,3 alla fine della terapia pone dei dubbi sull'effettiva entità della concentrazione pollinica raggiunta durante questo studio;
- i sintomi lamentati erano molto lievi durante la II stagione di trattamento perchè lo score medio era basso, e pur avendo solo ¼ di giorni complessivi liberi da sintomi i pazienti erano stati costretti ad assumere medicinali “solo” per il 40% dei giorni.
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