Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
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Caso contributivo
L'adolescente non è un "bambino cresciuto": quando il pediatra si dimentica di pensare alle malattie sessualmente trasmesse
1Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Milano-Bicocca, Monza
2Fondazione IRCCS “San Gerardo dei Tintori”, Monza
Indirizzo per corrispondenza: alessandra.lazzerotti@irccs-sangerardo.it
Teenagers, not overgrown children
Key words: Adolescence, Sexually transmitted infection, Global health, STD
Sexually transmitted infections (STI) are an important global public health problem, affecting adolescents and young adults in 50% of the cases. Considering their wide clinical variability, they are often misdiagnosed and, unfortunately, might be responsible for sequelae without adequate treatment. Moreover, in the paediatric setting, collecting anamnestic and clinical information relating to the sexual sphere is difficult and may lead to neglect the STIs in the differential diagnoses.
Le malattie sessualmente trasmesse (MST) rappresentano un’importante problematica di sanità pubblica mondiale e nel 50% dei casi interessano adolescenti e giovani adulti. In considerazione dell’ampia variabilità clinica sono spesso misconosciute, portando, purtroppo, a sequele a lungo termine in assenza di adeguato trattamento. In ambito pediatrico, in aggiunta, risulta difficile raccogliere informazioni anamnestiche e cliniche inerenti alla sfera sessuale e questo può portare ulteriormente a trascurare le MST tra le diagnosi differenziali.
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