Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Febbraio 2006 - Volume IX - numero 2
M&B Pagine Elettroniche
Pillole di statistica
Testa
o croce ? breve viaggio alle origini di uno studio randomizzato
U.O di
Pediatria Ospedale San Giacomo Castelfranco Veneto (TV)
Indirizzo
per corrispondenza:dradzik@tiscali.it
Perché
è così importante la randomizzazione ?
Il metodo
più rigoroso per valutare l'efficacia di un nuovo
trattamento è quello di confrontare un gruppo di pazienti che
riceve il trattamento “sperimentale” con un gruppo trattato con
il placebo o con un trattamento convenzionale. Se l'investigatore
dovesse autonomamente decidere a quale gruppo assegnare un dato
paziente, o se fosse il paziente stesso a scegleiere il trattamento
preferito, insorgerebbero probabilmente delle differenze nelle
caratteristiche cliniche e demografiche dei soggetti arruolati, tali
da comportare una sovrastima o una sottostima nelle differenze fra i
due interventi. Invece, attraverso l'assegnazione “casuale” o
random, si creano due gruppi di pazienti che non differiscono fra
loro in alcun modo se non per il diverso trattamento offerto. Si
tratta in definitiva di un metodo analogo al lancio di una moneta (il
trattamento sperimentale viene assegnato quando esce “testa”,
quello convenzionale, di controllo o placebo, “croce”); ogni
paziente ha dunque le stesse probabilità di un altro di
appartenere ad uno dei due gruppi.
Un metodo
equivalente prevede l'utilizzo di una tavola di numeri random, come
nell'esempio della tabella 1.
Tabella
1
47 | 54 | 87 | 32 | 72 | 56 | 98 | 21 | 21 | 52 | 43 | 34 | 12 | 45 | 98 | 84 | 62 | 28 | 15 | 96 | 74 | 82 | 73 | 48 | 75 | 76 | 98 | 03 | 77 | 81 |
Se
volessimo ad esempio assegnare due trattamenti diversi in modo random
a dei pazienti, potremmo associare i numeri dispari con una terapia e
i numeri pari con l'altra. Poi è necessario decidere da dove
iniziare (e lo possiamo fare con uno spillo e gli occhi “chiusi”)
e in quale direzione leggere la tavola. Supponiamo di partire dal
numero indicato dalla freccia, la sequenza sarà allora 45 98
81 62 28, ecc. Se assegniamo i numeri dispari al trattamento A e i
numeri pari al trattamento B avremo la seguente lista di trattamento:BABAA, ecc.
RANDOMIZZAZIONE
A BLOCCHI
Viene
eseguita quando vogliamo mantenere in qualsiasi momento, strettamente
bilanciato, il numero di partecipanti in ciascun gruppo. Per esempio
se desideriamo mantenere i pazienti in blocchi di 4, ci saranno 6
diversi modi nei quali possiamo assegnare i trattamenti (tabella 2).
Tabella
2
1.AABB
2.ABAB
3.ABBA
4.BBAA
5.BABA
6.BAAB |
Usando la
precedente serie numerica 45 98 81 62 28 (omettendo le cifre che sono
al di fuori del range 1-6), avremo la seguente sequenza:
451622
Da questa
possiamo costruire la nostra lista di assegnazione:
BBAA BABA
AABB BAAB ABAB ABAB
RANDOMIZZAZIONE
STRATIFICATA
Negli
studi con campioni non numerosi è normale, che, anche se siamo
stati rigorosi nell' eseguire la randomizzazione, ci siano degli
sbilanciamenti, che potrebbero complicare l' interpretazione dei
risultati. Per ridurre questo rischio possiamo operare una
randomizzazione stratificata, che permette di raggiungere un
bilanciamento delle caratteristiche importanti; l' età è
per esempio una variabile che può essere utilizzata: in questo
caso possiamo servirci di due liste diverse di numeri random, dalle
quali si possono preparare due pile separate di buste sigillate, una
per bambini di età 2-4 anni e una per bambini di età
5-8 anni. Per ciascuna lista opereremo poi come sopra. Nella tabella
3 sono riassunti i metodi di randomizzazione corretti e quelli non
corretti.
Tabella
3
Metodi
di randomizzazione corretti
1.
Lancio della moneta
2.
Tavola di numeri random | Metodi
di randomizzazione non corretti
1.
Ordine progressivo di arruolamento
2.
Data di nascita
3.
Giorni della settimana |
E'
possibile ottenere due gruppi di trattamento ben assortiti usando una
tecnica differente dalla randomizzazione ?
La
minimizzazione
Si tratta
di un metodo non-random, che può essere utilizzato
efficacemente quando lo studio ha arruolato un numero esiguo di
partecipanti, con lo scopo di “creare” due gruppi ben bilanciati
per caratteristiche dei pazienti. Nel caso di pochi soggetti infatti,
l'assegnazione a blocchi o mediante stratificazione non sarebbe
praticamente attuabile, mentre con la minimizzazione è
possibile ottenere gruppi di trattamento molto simili anche se sono
interessate contemporaneamente numerose variabili: questa tecnica
viene utilizzata ad esempio quando partecipano allo studio molti
centri, con pochi pazienti.
La
tabella 4 mostra la distribuzione delle caratteristiche di base tra i
2 gruppi dopo che 29 pazienti sono già stati arruolati in un
ipotetico studio di confronto fa immunoterapia sublinguale (SLIT) e
iniettiva (SCIT) nel trattamento della rinocongiuntivite allergica.
Tabella
4
SLIT
(n=15) | SCIT
(n=14) | |
Femmine
Maschi | 7
8 | 6
8 |
>10
anni
<10
anni | 11
4 | 11
3 |
Familiarità
per
Atopia
Non
familiarità | 7
8 | 5
9 |
Supponiamo
che il prossimo partecipante da arruolare sia una femmina di 12 anni
con familiarità per atopia; se venisse inclusa (usando la
randomizzazione) nel gruppo che assume la SLIT lo sbilanciamento fra
i due gruppi potrebbe aumentare per quanto riguarda il sesso (7+1 vs
6 femmine), l'età (11+1 vs 11 > 10 anni) e la familiarità
(7+1 vs 5 atopici).
Possiamo
riassumere questa situazione calcolando numericamente lo
sbilanciamento nelle caratteristiche dei pazienti per le varie
variabili in causa (tabella 5):
Tabella
5
SLIT
(n=15) | SCIT
(n=14) | |
Femmine | 7 | 6 |
>10
anni | 11 | 11 |
Familiarità
per
Atopia | 7 | 5 |
Totale | 25 | 22 |
A questo
punto possiamo assegnare il paziente al gruppo che ha ottenuto il
punteggio più basso (SCIT).
Dopo che
il paziente è stato assegnato al trattamento i numeri in
ciascun gruppo vengono aggiornati e il processo viene ripetuto per il
prossimo soggetto.
Continuando
in questo modo otterremo due gruppi che saranno diversi fra di loro
solo per piccole differenze.
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