Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Marzo 2005 - Volume VIII - numero 3
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
Nuovi
vantaggi dall'uso del latte umano
Numerosi
nuovi vantaggi, derivati dall'uso del latte umano, sono stati resi
noti negli ultimi anni; essi prevedono miglioramenti per la salute,
per la nutrizione, per l'immunologia, per lo sviluppo, per la
psicologia, per il sociale, per l'economia e per l'ambiente
(American Academy of Pediatrics, Policy Statement, Section on
Breastfeeding, Breastfeeding and the use of human milk. Pediatrics
2005, 115:496-506).
Benefici
per la salute del bambino
Il latte
umano è specie-specifico: tutti i sostituti differiscono
profondamente da esso, rendendo il latte umano superiore a ogni altro
alimento per il bambino del primo anno di vita. L'allattamento al
seno esclusivo è il modello di riferimento normativo al quale
tutti gli altri metodi alternativi di alimentazione debbono essere
confrontati per la salute, la crescita e lo sviluppo, sia a breve che
a lungo termine. Questo vale anche per i nati da parto prematuro nei
confronti di ogni altra formula, preparata appositamente per loro.
Ricerche
nei paesi sviluppati e in via di sviluppo, incluse le classi medie
dei paesi sviluppati, forniscono numerose prove che l'alimentazione
con il latte umano riduce l'incidenza e/o la gravità di un
ampio raggio di malattie infettive, fra le quali la batteriemia, la
meningite, la diarrea, le infezioni delle vie aeree, l'enterocolite
necrotizzante, l'otite media, le infezioni delle vie urinarie e
infine la sepsi tardiva del pretermine.
Alcuni
studi suggeriscono la diminuzione della SIDS nel primo anno di vita e
una riduzione nell'incidenza del diabete mellito
insulino-dipendente (tipo 1) e non insulino-dipendente (tipo 2), del
linfoma, della leucemia, del morbo di Hodgkin, del soprappeso e
dell'obesità, dell'ipercolesterolemia e dell'asma nei
bambini di età maggiore e negli adulti che sono stati
alimentati al seno materno, in confronto ad altri soggetti non hanno
avuto altri tipi di alimentazione.
L'allattamento
al seno si associa inoltre a un lieve aumento delle prestazioni con
le prove per valutare lo sviluppo cognitivo. D'altra parte
l'allattamento al seno durante una procedura dolorosa, come la
puntura del calcagno del neonato, fornisce analgesia.
Benefici
per la salute della madre
Ma
importanti benefici dell'allattamento al seno e della lattazione
sono stati trovati anche per la madre. Essi includono la diminuzione
del sanguinamento dopo il parto, una più rapida involuzione
dell'utero, attribuibile a un'aumentata concentrazione di
ossitocina, una riduzione delle perdite di sangue con le mestruazioni
e un aumento del periodo di amenorrea attribuibile alla lattazione,
un più precoce ritorno al peso di prima della gravidanza, un
ridotto rischio di cancro del seno, un ridotto rischio di cancro
delle ovaie, una possibile riduzione delle fratture dell'anca e di
osteoporosi nel periodo di vita successivo alla menopausa.
Beneficio
per la società
Oltre
agli specifici vantaggi di salute per il bambino e per la madre,
sopra descritti, sono stati dimostrati benefici economici, familiari
e ambientali. Questi benefici comprendono una riduzione del
potenziale costo per la salute della popolazione, valutato in 3,6
miliardi di dollari negli Stati Uniti, una riduzione dell'assenteismo
dei genitori dal lavoro; un maggiore tempo dedicato all'attenzione
per i figli, insieme a una riduzione delle malattie dei bambini; un
ridotto carico di spesa per l'acquisto del latte in polvere e delle
attrezzature per la sua somministrazione e infine una riduzione
dell'energia richiesta per la produzione e il trasporto dei
prodotti destinati all'alimentazione artificiale. Va tenuto conto
anche della riduzione di spesa per i medici e del tempo impiegato per
le visite del bambino.
Le
vere controindicazioni
Si tratta
di poche, vere controindicazioni:
- Lattanti con la classica galattosemia (deficienza dell'enzima galattosio-1-fosfato uridiltransferasi)
- Madri che hanno una tubercolosi attiva
- Madri positive per il virus linfotropico per le cellule T umane, sia tipo I che tipo II
- Madri che abbiano ricevuto isotopi radioattivi per diagnosi o per cura
- Madri che siano state esposte a materiale radioattivo
- Madri che abbiano ricevuto farmaci antimetaboliti o antiblastici o altri farmaci che passano nel latte
- Madri che usano stupefacenti
- Madri che abbiano lesioni da herpes simplex sul seno (l'allattamento può essere proseguito dopo la guarigione delle lesioni)
- Madri infettate con HIV. Questo vale per le donne che abitino nei paesi sviluppati, ma spesso non vale per le madri dei paesi in via di sviluppo.
Le
false controindicazioni
L'allattamento
al seno non è controindicato in molte condizioni, da alcuni
ritenute vere controindicazioni:
- Madri positive per HBsAg
- Madri positive per il virus dell'epatite C
- Madri con febbre, a meno che la febbre non sia dovuta a una delle condizioni ricordate nel precedente paragrafo
- Madri che siano esposte a bassi livelli di agenti chimici ambientali
- Madri positive per il citomegalovirus; per i bambini nati con peso inferiore a 1.500 grammi va valutato il rapporto fra il rischio di trasmissione del CMV e i benefici dell'allattamento al seno;
- Il fumo di tabacco della madre (si consiglia di non fumare nell'ambiente domestico)
- Piccole quantità di alcol sono permesse, ma la nutrice deve evitare di dare il suo latte nelle due ore successive alla bevuta
- La grande maggioranza dei neonati con ittero e iperbilirubinemia possono continuare ad attaccarsi al seno senza interruzione. Solo in rari casi di grave iperbilirubinemia, l'allattamento va interrotto, per essere ripreso subito dopo.
Tabella
1 Percentuale di allattamento al seno negli USA. Fra parentesi
l'allattamento al seno esclusivo.
2001 | Obiettivo
nel 2010 | |||||
Alla
nascita | a
6 mesi | a
1 anno | Alla
nascita | a
6 mesi | a
1 anno | |
Tutte
le donne | 70%
(46%) | 33%
(17%) | 18% | 75% | 50% | 25% |
Neri | 53%
(27%) | 22%
(11%) | 12% | |||
Ispanici | 73%
(36%) | 33%
(16%) | 18% | |||
Bianchi | 72%
(53%) | 34%
(19%) | 18% |
Gli
ostacoli
Gli
ostacoli all'inizio e alla continuazione dell'allattamento al
seno includono:
- Insufficiente educazione prenatale dell'allattamento al seno
- Attività “distruttive” culturali e pratiche all'interno dell'ospedale
- Interruzione inappropriata dell'allattamento al seno
- Precoce dimissione dall'ospedale
- Mancanza di attenzione post-dimissione e di visite a domicilio dopo il parto
- Lavoro della madre
- Mancanza di una famiglia e di un sostegno da parte della società
- Presenza nei media dell'allattamento artificiale, come regola
- Promozione commerciale delle formule per lattanti attraverso la distribuzione in ospedale di latte in polvere
- Coupons per la donazione o l'acquisto scontato di latte in polvere
- Reclames alla televisione o nei settimanali
- Cattiva informazione
- Mancanza di guida e di incoraggiamento da parte dei professionisti della salute.
Vuoi citare questo contributo?