Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Settembre 2014 - Volume XVII - numero 7
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Semiannegamento: sempre meglio passare qualche ora in più in osservazione
Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste
Indirizzo
per corrispondenza:
veronica288@hotmail.it
M. (4 anni), mentre era in piscina, è rimasto immerso sott’acqua per circa un minuto finché la madre non l’ha soccorso. Ha vomitato subito e non ha mai perso coscienza anche se era sonnolento. All’ingresso in Pronto Soccorso si presenta lucido, orientato, dispnoico con SaO2 85% in aria ambiente e all’auscultazione toracica presenta rumori umidi a destra e addome globoso con stomaco dilatato per la presenza di liquido. Si somministra subito ossigeno-terapia e metilprednisolone. Gli esami ematici mostrano un’acidosi (pH 7,28), una modesta ipernatriemia, un’iperglicemia da stress con emocromo e PCR nella norma. L’Rx torace (Figura 1) evidenzia un addensamento alla base destra. Visto l’addensamento polmonare e la storia di inalazione, è stata avviata terapia antibiotica con ceftriaxone e metronidazolo. In seguito le condizioni cliniche sono progressivamente migliorate, è stata prima ridotta e poi tolta la supplementazione di O2, l’emogasanalisi e la sodiemia si sono normalizzate. Prima della dimissione (a 24 ore dall’arrivo in ospedale) gli è stata somministrata un’ulteriore dose di steroide e al domicilio ha proseguito la terapia antibiotica con amoxicillina-acido clavulanico.
L’annegamento è la seconda causa di morte per incidente prevenibile al mondo, con più di 175 mila morti al di sotto dei 20 anni e un’incidenza massima tra bambini di 0-4 anni (OMS 2004). Nel 10% dei sopravvissuti sono presenti danni neurologici permanenti. Il fattore che incide maggiormente sull’outcome è la tempestività dell’intervento di primo soccorso, con la ripresa della respirazione, della circolazione e degli scambi gassosi.
I pazienti completamente asintomatici (segni vitali normali, esame obiettivo negativo, buona saturazione, Rx negativo) che sono rimasti sott’acqua senza perdita di coscienza, è necessario che restino in osservazione per almeno 6-8 ore, da prolungare ad almeno 24 ore in caso di comparsa di sintomi respiratori. È infatti possibile che la situazione polmonare nelle prime 12 ore possa deteriorarsi rapidamente per la comparsa di edema polmonare che richiederà un trattamento con diuretici e CPAP, fino all’intubazione e alla ventilazione meccanica.
 
L’annegamento è la seconda causa di morte per incidente prevenibile al mondo, con più di 175 mila morti al di sotto dei 20 anni e un’incidenza massima tra bambini di 0-4 anni (OMS 2004). Nel 10% dei sopravvissuti sono presenti danni neurologici permanenti. Il fattore che incide maggiormente sull’outcome è la tempestività dell’intervento di primo soccorso, con la ripresa della respirazione, della circolazione e degli scambi gassosi.
I pazienti completamente asintomatici (segni vitali normali, esame obiettivo negativo, buona saturazione, Rx negativo) che sono rimasti sott’acqua senza perdita di coscienza, è necessario che restino in osservazione per almeno 6-8 ore, da prolungare ad almeno 24 ore in caso di comparsa di sintomi respiratori. È infatti possibile che la situazione polmonare nelle prime 12 ore possa deteriorarsi rapidamente per la comparsa di edema polmonare che richiederà un trattamento con diuretici e CPAP, fino all’intubazione e alla ventilazione meccanica.
 
Figura
1. Rx del torace che evidenzia un addensamento alla base destra.
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