Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2022 - Volume XXV - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Vulvovaginite streptococcica
Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste
Indirizzo per corrispondenza: andreamer91@live.it
Bambina di 4 anni viene ricoverata per la valutazione di episodi di rettorragia con sangue rosso vivo parzialmente coagulato presenti durante la defecazione. Tale episodi, protrattisi per 10 giorni, erano seguiti da 5 giorni di sanguinamento vaginale con ulteriore emorragia nei successivi sei giorni. Dopo l’esclusione di alterazioni dell’emostasi, pubertà precoce (ecografia transaddominale e bassi livelli di estrogeni, LH e FSH), sindrome adrenogenitale (livelli basali normali di DEASH e 17-OH progesterone), erano eseguiti una calprotectina fecale, Ab anti-TTG ed emocromo, risultati tutti nella norma. Nel sospetto di corpo estraneo era eseguita una vaginoscopia - normale - e una colonscopia, la quale documentava ossiuriasi non correlabile alla patologia. La bambina presentava una storia di rettorragia successiva alle evacuazioni, associata a stipsi cronica funzionale.
Visitando la bambina si riporta solo una emorroide esterna parafisiologica al ponzamento, con ragade a ore 6. Per studiare la vascolarizzazione perineale e valutare la lesione, viene eseguito una ecoDoppler perianale a riposo e sotto sforzo, anch’esso senza reperti patologici; medesimo esito documenta la rettoscopia in retroversione.
In considerazione della precedente storia di sanguinamento vaginale, ancorché breve e autolimitantesi, viene ripetuta una seconda vaginoscopia che riporta una mucosa fragile e iperemica con petecchie, aree papillari e congestizie con intensa flogosi. Questo reperto è indicativo di una vulvovaginite batterica e altamente suggestivo di forma correlata a Streptococcus pyogenes, per la quale di ausilio diagnostico sono altresì tampone faringeo, rettale e vaginale (quest’ultimo era infatti positivo). Successivamente all’instaurazione di terapia antibiotica con amoxicillina + acido clavulanico, non seguiva nessun altro episodio emorragico nei 6 mesi successivi.
La vulvovaginite streptococcica è un reperto piuttosto comune durante l’infanzia, soprattutto prima dell’acquisizione del controllo sfinterico, in considerazione dell’igiene scarsa, della prossimità anale e della presenza di labbra appiattite. Numerosi sono i patogeni e i parassiti potenzialmente responsabili di vulvovaginite (Streptococcus pyogenes, Haemophilus influenzae, Enterobius vermicularis, nonché, più raramente, Staphylococcus aureus): nondimeno, in presenza di rossore perianale, perdite giallo-marroni, prurito, e, meno frequentemente, perdite purulenti rossastre, è mandatorio pensare a streptococco. La vaginoscopia dovrebbe essere considerata parte dell’iter diagnostico del sanguinamento vaginale nella diagnostica differenziale di corpo estraneo, prolasso uretrale, lesioni dermatologiche o cause tumorali come il rabdomiosarcoma botrioide. 
Vuoi citare questo contributo?

 Stampa
 Stampa Commenti
 Commenti Condividi via mail
 Condividi via mail Condividi su Twitter
 Condividi su Twitter Condividi su Facebook
 Condividi su Facebook Scarica in formato PDF
 Scarica in formato PDF