Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Novembre 1999 - Volume II - numero 9
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
Rischio
dermatologico dopo trattamento con antiepilettici
Dipartimento
di Pediatria, Università di Firenze
I farmaci
antiepilettici si associano di frequente con gravi reazioni a carico
della cute, sia tipo Sindrome di Stevens-Johnson (SJS) che
tipo Necrolisi epidermica tossica o Sindrome di Lyell (TEN).
Ambedue queste malattie sono caratterizzate da febbre elevata,
condizioni generali gravi, da esantema vescicolo-bolloso,
sviluppantesi rapidamente, e da lesioni bersaglio, soprattutto a
carico delle mucose. Il segno distintivo di queste manifestazioni è
rappresentato da un anello eritematoso, sormontato talvolta da una
vescicola, o da una bolla (quando il diametro sia superiore ai 10
mm). Nella TEN spesso è interessato più del 10% della
superficie cutanea. La guarigione di una singola lesione richiede in
generale una settimana, ma le lesioni cutanee possono continuare a
comparire anche per 2-3 settimane.  
Fortunatamente
si tratta di malattie rare, con una stima approssimativa di 1-2 casi
per milione di abitanti. Fino a oggi nella letteratura vengono
riscontrate pubblicazioni che descrivono casi singoli o un piccolo
numero di casi, per cui rimane difficile la quantificazione del
rischio. 
Il Gruppo
di Studio internazionale (di cui fa parte il dottor L. Naldi e il
dottor F. Locati del Dipartimento di Dermatologia dell'Università
di Milano, Ospedali Riuniti di Bergamo) ha già pubblicato i
risultati ottenuti dallo studio delle reazioni gravi in seguito alla
somministrazione di farmaci diversi, antiepilettici inclusi (N
Engl J Med 333, 1600-7, 1995). Lo stesso Gruppo ha pubblicato del
tutto di recente i rapporti fra gravi manifestazioni cutanee (SIS e
TEN) e somministrazione di farmaci antiepilettici (Lancet 353,
2190-4, 1999).
Su un
totale di 352 SIS + TEN ben 73 (21%) riguardavano soggetti trattati
con farmaci antiepilettici, mentre nei 1.579 controlli solo 28 (2%)
assumevano farmaci di questo tipo. 
Dei 73
soggetti con SIS e TEN: 
- 36
assumevano fenobarbital 
- 14
fenitoina 
- 21
carbamazepina 
- 13
acido valproico (la valutazione è resa confondente dalla
contemporanea somministrazione di altre sostanze) 
- 3
lamotrigina
Il
rischio di presentare reazioni cutanee gravi fu più alto nelle
8 settimane successive all'inizio del trattamento. 
L'età
dei 73 pazienti era così distribuita: 
- 16
(22%) da 0 a 24 anni 
- 29
(39%) da 25 a 49 anni 
- 28
(39%) 50 anni o più.
Viene
concluso che la fenitoina, la carbamazepina, il fenobarbital e la
lamotrigina aumentano il rischio di SUIS e TEM. 
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