Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2017 - Volume XX - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Brucellosi: un raro caso di recidiva
Scuola di Specializzazione di Pediatria, UO Malattie Infettive Pediatriche - ARNAS "G. Di Cristina", Università di Palermo
Indirizzo
per corrispondenza:
cristinacastiglione86@hotmail.it
			
Giulia 5 anni, torna alla nostra osservazione per febbre continua remittente da 4 giorni. La avevamo conosciuta 4 mesi prima quando, ricoverata per febbre, dolori addominali ed epatosplenomegalia, si poneva diagnosi di brucellosi per positività della sierodiagnosi di Wright (1:2560) e del test di agglutinazione rapida per Brucella. Veniva trattata con rifampicina e minociclina per 4 settimane. Al secondo ricovero la piccola è febbrile e presenta lieve epatosplenomegalia; la restante obiettività è nella norma. Ha una linfo-monocitosi relativa, indici di flogosi negativi, e un modesto incremento delle transaminasi. Gli esami microbiologici e i principali esami strumentali risultano negativi. Nel sospetto di una recidiva di brucellosi, ripetiamo le indagini sierologiche con positività degli Ab anti-Brucella IgG ed IgM, un titolo alla sieroagglutinazione persistentemente elavato (1:2560), mentre la ricerca di DNA di Brucella su sangue periferico risulta negativa. Procediamo pertanto con l’esame del midollo: i reperti citometrici sono compatibili con infezione, mentre la PCR per Brucella e la coltura risultano negativi. Nell’ipotesi di una localizzazione nel sistema reticolo endoteliale epatosplenico, si pratica un nuovo ciclo terapeutico con doxiciclina e rifampicina con defervescenza a 48 ore dall’inizio del trattamento che viene continuato per un totale di 8 settimane. La recidiva di brucellosi incorre nel 5-15% dei casi, in genere entro 6 mesi dal completamento della terapia. Le cause possono essere attribuite ad errori terapeutici o legate alla presenza di foci infettivi localizzati. L’antibiotico-resistenza risulta rara. La diagnosi di recidiva di brucellosi è complessa perché le IgG anti-Brucella e il DNA del patogeno possono persistere per anni in pazienti trattati e in assenza di segni di recidiva o infezione cronica. Il gold standard rimane, come alla diagnosi, la coltura del sangue midollare. La terapia combinata con tetracicline e rifampicina può ridurre il rischio di ricadute.
			Vuoi citare questo contributo?

 Stampa
 Stampa Commenti
 Commenti Condividi via mail
 Condividi via mail Condividi su Twitter
 Condividi su Twitter Condividi su Facebook
 Condividi su Facebook Scarica in formato PDF
 Scarica in formato PDF