Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Aprile 2004 - Volume VII - numero 4
M&B Pagine Elettroniche
Caso Clinico Interattivo
Una
bambina con febbre e dolore alle ossa
Clinica
Pediatrica, IRCCS Burlo Garofolo, Trieste 
La nostra
scelta è di eseguire la scintigrafia ossea. 
In caso
di osteomielite una radiografia mirata ai tessuti molli può
evidenziare in alcuni casi l'edema circostante l'osso interessato
già 72 ore dall'inizio dei sintomi mentre è
sicuramente negativa se si cerca la lisi ossea fino a che almeno il
30-50% della matrice ossea non sia distrutta, ovvero fino a 10-14
giorni dall'inizio dei sintomi.
Nella definizione di sede di processi infettivi (modello osteomielite) la scintigrafia ha una buona sensibilità e specificità, circa pari a quella della RMN. La TAC ma ancora di più la RMN sono estremamente sensibili nel dimostrare il coinvolgimento consensuale dei tessuti molli ma evidenziano anche le formazioni di pus subperiostali e nel midollo osseo. La RMN è molto utile in particolare nelle spondiliti, anche per studiare l'eventuale coinvolgimento/origine del processo infettivo dal disco intervertebrale.
La scintigrafia con tecnezio marcato (99m Tc) ha un elevato potere predittivo a sua volta ed è da preferire quando si sospettano foci multipli o se la localizzazione non è sicura (come nel nostro caso).
Nella definizione di sede di processi infettivi (modello osteomielite) la scintigrafia ha una buona sensibilità e specificità, circa pari a quella della RMN. La TAC ma ancora di più la RMN sono estremamente sensibili nel dimostrare il coinvolgimento consensuale dei tessuti molli ma evidenziano anche le formazioni di pus subperiostali e nel midollo osseo. La RMN è molto utile in particolare nelle spondiliti, anche per studiare l'eventuale coinvolgimento/origine del processo infettivo dal disco intervertebrale.
La scintigrafia con tecnezio marcato (99m Tc) ha un elevato potere predittivo a sua volta ed è da preferire quando si sospettano foci multipli o se la localizzazione non è sicura (come nel nostro caso).
Tornando
al nostro caso alla scintigrafia si evidenzia una captazione a
livello dell'arco posteriore e del processo spinoso della V
vertebra lombare, senza interessamento dei dischi intervertebrali; il
referto è compatibile (ma non specifico) per una diagnosi
clinica di spondilite infettiva. Si decide di continuare la terapia
antibiotica in atto. La bambina continua ad essere sfebbrata,
cammina, è in buone condizioni generali.
Il giorno
successivo però gli esami ematochimici mostrano un
preoccupante nuova elevazione dell'LDH (863) ed all'emocromo sempre
leucopenia e calo delle piastrine (GB: 4000/mmc, N 1000/mmc, PLT:
177000/mmc, Hb: 10.1 g/dl). 
Riformuliamo
le nostre ipotesi che sono:
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