Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Marzo 2012 - Volume XV - numero 3
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Se
l'ossigeno non basta 
S.C.
Pediatria D'Urgenza, Ospedale Infantile Regina Margherita - Torino
Indirizzo
per corrispondenza: manuela.bianciotto@libero.it
D.
(7 anni, peso: 26 kg) è condotto in PS per aver presentato cefalea,
vertigine, vomito e dolore addominale in seguito al consumo di carne
grigliata, cotta utilizzando legna in parte trattata con impregnanti.
All'ingresso il bambino si presenta in condizioni generali
mediocri, vigile. Colorito grigio-pallido con acrocianosi non
responsiva all'O2-terapia.
All'EGA capillare si riscontra metaemoglobinemia - MetHba (MetHb:
37,4%) e si somministra O2
a 12 l/min, con persistenza di acrocianosi e SaO2
95%. In assenza di anamnesi e dati clinici compatibili con favismo,
viene intrapresa terapia antidotica con Blu di Metilene (50 mg ev in
20 min), con repentino miglioramento clinico. Dopo 4 ore il livello
di MetHb scende a 0,6%. Viene trattenuto in Osservazione Breve
Intensiva e dimesso il giorno seguente in benessere. L'assetto
emoglobinico, a distanza di 3 giorni, è risultato nella norma. In
anamnesi si riscontra che tutti i commensali, adulti, avevano
presentato cefalea e vertigine (MetHb madre 5,9%, padre 4,3%); la
sorella, che aveva mangiato una minore quantità della medesima
carne, presentava un valore di MetHb pari a 0,6%. Indagini condotte
in seguito dalla SC di Sanità Pubblica hanno dimostrato che la carne
utilizzata con il pasto era adulterata con nitriti. La MetHba può
essere secondaria a disordini congeniti oppure all'esposizione a
diversi agenti chimici, in particolare nitriti e nitrati, potenti
ossidanti utilizzati come conservanti e coloranti negli alimenti, tra
cui le carni. Si pone in diagnosi differenziale con altre patologie e
il sospetto è fondamentale in quanto può essere una condizione
potenzialmente fatale per il paziente. La caratteristica clinica
principale della MetHba è la cianosi centrale non responsiva all'O2.
Livelli di MetHb < 15% causano solo una pigmentazione grigiastra
della cute. Al di sopra di tale valore compare cianosi. Per valori di
MetaHb compresi tra il 20% e il 30% si associano sintomi neurologici
e cardiovascolari (nausea, vomito, vertigini, cefalea, ansia,
dispnea, sintomi da bassa gittata cardiaca, sonnolenza e
convulsioni). Livelli più elevati generano una riduzione dello stato
di coscienza, depressione respiratoria e shock; valori di MetHb >
70% sono usualmente fatali. Il trattamento deve essere guidato in
primis dalla sintomatologia e solo secondariamente dal tasso di MetHb
e consiste nella somministrazione di O2
ad alti flussi e dell'antidoto, il
Blu di Metilene, cui si ricorre solitamente per livelli di MetHb >
30%. è quindi di fondamentale importanza il sospetto clinico di
questa condizione potenzialmente fatale in caso di cianosi centrale
non responsiva a O2-terapia,
in presenza di un'anamnesi suggestiva. 
tratto
da: Confronti Giovani, XXIV
Congresso Nazionale Confronti in Pediatria
Trieste,
Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima 2-3 dicembre 2011
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