Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2007 - Volume X - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
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Presidio
Ospedaliero di Monfalcone (Gorizia), Unità Operativa di
Pediatria
Indirizzo
per corrispondenza:
irene.bruno@tele2.it/div>
31
Gennaio 2007
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29 novembre 2006
29 novembre 2006
Crescono
le speranze per i bambini malati di leucemia linfatica acuta.
È
la prima molecola, sviluppata specificatamente per i bambini affetti
da leucemia linfatica acuta recidivati o refrattari ad altre terapie,
a ricevere il parere positivo dell'Agenzia europea del farmaco
(EMEA). Si chiama clofarabina ed allunga di 66-67 settimane la
sopravvivenza di questi pazienti dando loro la possibilità di
giungere al trapianto di midollo. Un vantaggio significativo rispetto
alle sole otto settimane di sopravvivenza che si registrano tra i
malati refrattari alle altre terapie.
Si tratta di una molecola altamente innovativa, che presenta un meccanismo d'azione efficace nelle forme di leucemia linfatica acuta, con una buona tollerabilità, e potrebbe essere utile, sia in monoterapia, come è stato impiegata fino ad ora, sia in associazione ad altri farmaci chemioterapici, per potenziare sinergicamente l'effetto sulle cellule leucemiche. La leucemia linfatica acuta è la forma di tumore più frequente nei bambini ed è responsabile dell'80% di tutti i casi di leucemia pediatrica.
Per quanto riguarda le prospettive di sopravvivenza, l'80% dei bambini oggi non solo può essere curata ma guarisce. Sono risultati estremamente entusiasmanti rispetto al passato. Ma vi è ancora una percentuale di casi più gravi che varia tra il 20 e il 30%; si tratta di malati che, andando incontro a ricaduta, non guariscono. Negli adulti invece la percentuale di guarigione è molto più bassa e oscilla fra il 30 e il 40%.
Si tratta di una molecola altamente innovativa, che presenta un meccanismo d'azione efficace nelle forme di leucemia linfatica acuta, con una buona tollerabilità, e potrebbe essere utile, sia in monoterapia, come è stato impiegata fino ad ora, sia in associazione ad altri farmaci chemioterapici, per potenziare sinergicamente l'effetto sulle cellule leucemiche. La leucemia linfatica acuta è la forma di tumore più frequente nei bambini ed è responsabile dell'80% di tutti i casi di leucemia pediatrica.
Per quanto riguarda le prospettive di sopravvivenza, l'80% dei bambini oggi non solo può essere curata ma guarisce. Sono risultati estremamente entusiasmanti rispetto al passato. Ma vi è ancora una percentuale di casi più gravi che varia tra il 20 e il 30%; si tratta di malati che, andando incontro a ricaduta, non guariscono. Negli adulti invece la percentuale di guarigione è molto più bassa e oscilla fra il 30 e il 40%.
La
clofarabina potrà essere utilizzata non solo per migliorare le
probabilità di sopravvivenza di questi pazienti, ma avrà
importanti prospettive di impiego anche nelle terapie iniziali di
specifiche categorie di malati, soprattutto di coloro che sono più
a rischio di ricaduta in rapporto alle caratteristiche cliniche
iniziali (alto numero di globuli bianchi, alterazioni molecolari
ecc).
Tutte le notizie
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Ogni
minuto un bambino muore di morbillo. Sebbene esista un vaccino sicuro
ed efficace, in molte parti del mondo si verificano epidemie perché
non ci sono programmi di immunizzazione di routine o questi sono
inadeguati. Pertanto, laddove presenti, i team di MSF devono
organizzare campagne di vaccinazione di emergenza, che rappresentano
una sfida complessa dal punto di vista logistico.
Secondo
l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) 30 milioni di
bambini contraggono ogni anno il morbillo e di questi circa mezzo
milione muore. Il maggior numero di decessi si verifica in Africa e
in Asia. Ciò è nettamente in contrasto con quanto
accade nel mondo occidentale dove i casi di morbillo sono diventati
estremamente rari grazie a un' attività di vaccinazione di
routine che copre tutta la popolazione infantile. Questo fa sì
che molte persone considerino il morbillo una malattia non grave,
quando, di fatto, è mortale.
Il
morbillo è altamente contagioso, e a circa 10-14 giorni
dall'esposizione al virus compaiono i sintomi generici, naso che cola
(rinorrea), tosse, infezione oculare ed eruzione cutanea. Seguono
diversi livelli di gravità della malattia e i decessi
correlati al morbillo sono di solito causati dalle complicazioni
quali polmonite e diarrea profusa (disidratazione). Questi decessi
possono verificarsi settimane dopo la fase acuta della malattia e non
sempre le vengono imputati. La mortalità può
raggiungere dal 5% al 20% dei casi di morbillo, e fattori
determinanti di questa elevata mortalità sono certamente le
condizioni di salute preesistenti, l'opportunità di accesso
alle cure mediche e la somministrazione di cure adeguate.
Nelle
aree disagiate la malnutrizione si accompagna all'infezione di
morbillo perché la malattia consuma moltissime energie al
bambino e lo spinge verso un circolo vizioso mortale di infezione –
malnutrizione - infezione.
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19 dicembre 2006
19 dicembre 2006
La
nascita comporta una moltitudine di transizioni. I meccanismi che
intervengono al momento del parto sono in gran parte sconosciuti.
Cosa succede al bambino che sta per nascere? Come riesce a superare
lo stress del travaglio? Sembra che alcuni segnali molecolari tra
madre e feto abbiano lo scopo di preparare il cervello del feto alla
nascita e di aumentare la resistenza al trauma. L'ossitocina
materna, oltre ad indurre le contrazioni uterine, potrebbe avere il
ruolo di sedare l'attività neuronale del feto poco prima e
durante il parto, proteggendone il cervello dagli effetti di una
ipossia transitoria. E' quanto emerge dai risultati di uno studio
realizzato in collaborazione tra l'Istituto di neurobiologia
dell'INSERM di Marsiglia e l'Università di Amburgo,
pubblicato sulla rivista “Science” del 15 dicembre.
Il feto
umano è costretto entro il canale del parto per alcune ore,
durante le quali la testa sopporta una notevole pressione e il
nascituro subisce a intermittenza una privazione di ossigeno per la
compressione della placenta e del cordone ombelicale in seguito alle
contrazioni dell'utero. Il cervello deve essere difeso in qualche
modo. I ricercatori franco-tedeschi hanno individuato un legame tra
l'ossitocina e le variazioni di eccitabilità neuronale. Il
processo è mediato dal GABA (acido gamma-aminobutirrico), un
neurotramettitore il quale normalmente ha una funzione eccitatoria
sui neuroni fetali e inibitoria una volta che essi maturano.
L'esposizione all'ossitocina materna nelle fasi del parto agisce
da interruttore molecolare che cambia il segnale del GABA da
eccitatorio ad inibitorio, quietando il cervello del feto e
mantenendolo in una sorta di “standby”. Un effetto opposto si
verifica quando poco prima della nascita viene somministrato un
antagonista che annulla l'azione dell'ossitocina. In questo caso
si aggravano anche gli effetti degli episodi di ipossia sui neuroni
fetali.
Sembra
che la natura abbia predisposto anche un sistema per proteggere il
bambino nel momento più rischioso e per far sì che la
nascita assomigli il più possibile ad un sogno.
TRENTO -
Per evitare le stragi del dopo discoteca, la Polizia stradale ha
promosso per i week-end di Capodanno e del 6 gennaio l'iniziativa
"Brindo con prudenza". In 10 discoteche della provincia di
Brescia, di Trento e di alcune province dell' Emilia Romagna, i
ragazzi verranno invitati a nominare il proprio "Bob", cioé
colui che sceglierà di non bere per riaccompagnare a casa in
auto i propri amici. In palio un ingresso gratuito in discoteca per
il week end successivo.
L'accompagnatore volontario sarà riconosciuto con uno speciale braccialetto e a fine serata, se avrà mantenuto il proprio impegno, sarà premiato con la maglietta dell' iniziativa dalle hostess dagli stewart dalla fondazione Ania. Inoltre tutti i giovani potranno ritirare un alcol test e verificare liberamente il proprio stato di ebbrezza per poi decidere, più consapevolmente, se guidare o meno.
Sulle strade, intanto, saranno intensificati i controlli della Polizia stradale. Se i ragazzi verranno fermati e risulteranno negativi alla prova dell' etilometro, le pattuglie regaleranno loro un ingresso gratuito in discoteca per il week-end successivo
L'accompagnatore volontario sarà riconosciuto con uno speciale braccialetto e a fine serata, se avrà mantenuto il proprio impegno, sarà premiato con la maglietta dell' iniziativa dalle hostess dagli stewart dalla fondazione Ania. Inoltre tutti i giovani potranno ritirare un alcol test e verificare liberamente il proprio stato di ebbrezza per poi decidere, più consapevolmente, se guidare o meno.
Sulle strade, intanto, saranno intensificati i controlli della Polizia stradale. Se i ragazzi verranno fermati e risulteranno negativi alla prova dell' etilometro, le pattuglie regaleranno loro un ingresso gratuito in discoteca per il week-end successivo
Roma, 28
dicembre
Troppo
pesce nel piatto durante la gravidanza può mettere a
repentaglio la salute del feto. Colpa dei livelli di mercurio che
potrebbero salire troppo nel sangue di mamma e futuro bebè,
danneggiando lo sviluppo neuronale del bambino. Il nuovo allarme
proviene questa volta dai ricercatori taiwanesi, ed è
pubblicato sul Journal of Obstetrics and Gynecology. Il limite
massimo consentito è di tre pasti a settimana, hanno dunque
stabilito i ricercatori.
Uno stop
ben preciso, dunque, alle future mamme indotte spesso ad assumere più
pesce che carne rossa, perché ritenuto più salutare. Lo
studio condotto su 65 donne incinte ha infatti rivelato agli
scienziati di Taipei che nell'89% del campione le concentrazioni di
mercurio nel sangue delle donne, nel cordone ombelicale e nella
placenta superavano tutte, e di molto, i livelli massimi consentiti,
cioè oscillavano tra i 9 e i 10 microgrammi per litro contro i
5,8 considerati la soglia massima consentita.
In alcune
scuole elementari e materne della provincia di Piacenza è
stato avviato da poco il progetto pilota "L'orto a scuola -
seminiamo buon cibo". E' una proposta che rientra tra i progetti
di educazione alimentare dell'assessorato provinciale all'Agricoltura
e che ha per obiettivi la valorizzazione della bio-diversità
colturale e culturale del territorio e il miglioramento della
conoscenza della filiera ortofrutticola, con particolare riferimento
alla stagionalità, alle modalità di coltivazione e agli
effetti benefici per la salute. Le scuole piacentine che hanno
aderito al progetto sono la "Don Minzoni" di Piacenza e le
scuole elementari e materne di Borgotrebbia, Pontenure, Gossolengo,
Niviano e Rivergaro. L'iniziativa, promossa e finanziata dalla
Regione, coinvolge scuole di tutte le province emiliano romagnole. Il
progetto prevede una fase di formazione degli insegnanti: un ciclo di
incontri sulla progettazione e coltivazione di un orto biologico a
scuola e sulla conoscenza delle produzioni ortofrutticole dei
territori. Gli insegnanti, una volta frequentato il seminario,
saranno chiamati a progettare un orto nelle pertinenze scolastiche o
ampliarne uno già esistente, o a predisporre coltivazioni in
cassette o vasi per organizzare durante l'anno la specifica sequenza
delle attività che la realizzazione dell'orto comporta:
semina, trapianto, cure colturali, irrigazione, raccolta.
Questa
rubrica si propone di fornire notizie di interesse sanitario
generale e brevi aggiornamenti dalla letteratura pediatrica
“maggiore". Lo scopo è che il lettore abbia la
sensazione di sfogliare un giornale scegliendo i titoli che
più lo interessano: nessuna pretesa pertanto di sistematicità
e di commento che va oltre il breve riassunto di quelli che sono i
principali risultati e le possibili implicazioni pratiche o di
ricerca. Si parla di opinioni di giornalisti, novità dalla
letteratura, e come tali vanno lette: la storia ci insegna che ogni
commento, ogni ultima novità, non va considerata una verità
assoluta né applicata l'indomani, ma va presa come un
aggiornamento da far maturare nel cassetto attendendo le conferme e i
cambiamenti di opinione che solo il tempo e l'esperienza possono
fornire.
Questa
premessa è anche un invito ai lettori a
essere parte attiva della rubrica. Vi chiediamo di suggerirci
articoli/news/pubblicazioni che avete avuto modo di leggere e che
ritenete meritevoli di segnalazione (scrivete a
irene.bruno@tele2.it).
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