Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Maggio 2007 - Volume X - numero 5
M&B Pagine Elettroniche
Casi indimenticabili
Storie
di immigrati
UOC
di Pediatria di San Donà di Piave (Ve)
Kujtim
è un bambino di 5 anni albanese inviatoci dal curante per
la presenza di febbre persistente da quasi 1 mese, cefalea,
astenia, inappetenza e calo ponderale di circa 5 kg.
Parliamo
sempre con il padre, un immigrato di 30 anni, che da diversi anni
lavora come operaio in Italia, e che parla un discreto italiano,
a differenza della madre giunta con i figli da 4 mesi per
ricongiungersi al marito, che l'italiano lo mastica poco, e ci
guarda, con quei grandi occhi scuri, tristi. Gli occhi di una
madre d'altri tempi che ha tirato su molti figli che non si
scompone per una febbre, un raffreddore, qualche macchietta sul
torace, ma che appare di fronte a questo figlio visibilmente
preoccupata.
Dal
colloquio emerge che la sintomatologia del bambino si faceva più
evidente la sera e negli ultimi giorni era accompagnata da
intense sudorazioni notturne che costringevano la madre a
cambiargli addirittura le lenzuola nel corso della notte. Quando
vediamo Kujtim il piccolo appariva sofferente, astenico, non
partecipava ai giochi dei numerosi fratelli che quotidinamente
erano “accampati” nella sua stanza, se ne stava sempre
rannicchiato a letto.
Era
febbrile (con picchi di 40°C) presentava ecchimosi agli arti
inferiori, era tachicardico, aveva un soffio 1-2/6 sistolico al
mesocardio. Negativa appariva l'ascoltazione del torace. Si
apprezzavano invece una micropoliadenia laterocervicale,
ascellare, inguinale e sopraclaveare, un'epatosplenomegalia
importante con un fegato e una milza che si apprezzavano
benissimo visto il sottocutaneo scarsamente rappresentato, di
consistenza inquietante, marmorea; rispettivamente a 1 e 2 cm
dall'ombelicale trasversa.
Gli
esami ematici mostravano una pancitopenia (GB 2900-neutrofili
800, linfociti 1800, monociti 300-Hb8.2 g/dl MCV 73 fl, piastrine
79.000), con rialzo degli indici di flogosi (PCR 5.84 mg/dl VES
98), transaminasi mosse (TGO 92 U/L TGP 133 U/L) con LDH
aumentato sì, ma poco, rispetto all'atteso (316 U/L vn
<190 U/L)...
Il
sospetto di una patologia oncoematologica (un linfoma con
infiltrazione midollare o di una leucemia) è stato un
riflesso immediato per cui eseguiamo una radiografia del torace
che appare negativa per addensamenti mediastinici, un'ecografia
addominale che conferma l'epatosplenomegalia, senza rilevare
alterazioni dell'ecostruttura degli organi ipocondriaci e,
infine, un aspirato midollare che ha negato la presenza di una
patologia oncoematologica ma ha mostrato la presenza
di....amastigoti della leishmaniosi!
Eravamo
di fronte a un Kala-azar, di quelli che si leggono sui libri: età
tipica sotto i 5 anni, terra d'origine un paese lontano del
bacino del mediterraneo dove la malattia è endemica,
condizioni socio-economiche precarie, promiscuità.
Da
quanto tempo era in Italia Kujtim? 4 mesi!
Tanto
poco che madre e figli l'italiano non lo avevano ancora
appreso, quanto basta per lo sviluppo di una malattia
potenzialmente mortale! Ma la sorpresa non è finita qui,
per me è stato sorprendente come sotto i miei occhi
l'epatosplenomegalia marmorea, la febbre e la citopenia di
Kujtim si riducessero con un velocità incredibile
nell'arco di pochi giorni dall'avvio della terapia.
Cinque
giorni di anfotericina liposomiale con ripetizione di un'unica
dose al 10° giorno e per “magia“ l'epatosplenomegalia
se ne era volata via! La leishmaniosi è una
patologia opportunistica in cui la Leishmania (l.donovadi
in Africa e Asia, l. infantum nel bacino del Mediterraneo,
l.chagasi nell'America del Sud) viene inoculata nella
cute dell'uomo da parte di alcuni flebotomi. Il flebotomo si
infetta pungendo animali affetti come roditori o cani (reservoir
abituale in India), che fungono da reservoir e a sua volta la
patologia viene trasmessa all'uomo, che accidentalmnte viene a
contatto con il ciclo zoonotico.
L'incidenza
e la prevalenza globali del Kala-azar sono rispettivamente 0.5 e
2.5 milioni di casi/anno. Più del 90% dei casi di
leishmaniosi viscerale sono in India, Bangladesh, Nepal, Sudan,
Brasile. Il paese con la più alta incidenza di casi di
leishmaniosi viscerale è l'India.
L'infestazione
può decorrere in maniera asintomatica o paucisintomatica e
si risolve spontaneamente o evolve in Kala-azar attivo. I fattori
dell'ospite (backgraund genetico, patologie concomitanti, stato
nutrizionale), i fattori parassitari (virulenza, quantità
dell'inoculo),e i fattori vettore specifici (genotipo del
vettore, componenti immunomodulatori della saliva) influenzano
l'espressione della patologia come malattia subclinica o
attiva. Nelle aree endemiche la prevalenza della positività
dei test cutanei aumenta con l'età mentre l'incidenza
della malattia clinica diminuisce a indicare che la popolazione
nel tempo acquisisce l'immunità.
I
pazienti che sono paucisintomatici presentano blandi sintomi
costituzionali (malessere, diarrea, intermittente, scarsa
tolleranza all'attività fisica) e febbre intermittente,
i più avranno fegato modicamente ingrandito.
Nella
maggior parte di questi bambini la malattia si risolverà
senza terapia, ma circa un quarto di questi svilupperà
Kala-azar nel giro di 2-8 mesi. Il quadro clinico classico si
caratterizza per febbre elevata, splenomegalia marcata
(l'ingrandimento splenico è di regola maggiore di quello
epatico), epatomegalia, severa cachessia a distanza di sei mesi
dall'insorgenza della malattia. Negli stadi terminali del
kala-azar l'epatosplenomegalia è massiva, vi sono un
grave deperimento, una pancitopenia e un'ipergammaglobulinemia
marcate (o iperproteinemia con ipoalbuminemia) e possono esserci
ittero, edemi, ascite, epistassi. La causa di morte
frequentemente sono le infezioni batteriche secondarie. La morte
avviene nel 90% dei pazienti senza uno specifico trattamento
anti-leishmania. La diagnosi si pone attraverso la dimostrazione
dei parassiti all'esame microscopico e colturale del midollo o
del tessuto splenico.
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