Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Ottobre 2007 - Volume X - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
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Presidio
Ospedaliero di Monfalcone (Gorizia), Unità Operativa di
Pediatria
Indirizzo
per corrispondenza:
irene.bruno@tele2.it
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LE NOTIZIE
Timerosal
e vaccini: attenzione a fare le cose solo “per sicurezza”
NEJM, 27
settembre 2007
Il
Timerosal è una sostanza utilizzata per prevenire la
contaminazione batterica nei vaccini. Esso contiene etilmercurio,
una sostanza simile al metilmercurio (il mercurio rintracciabile
nell'ambiente). Il primo viene escreto molto rapidamente dal
corpo rispetto al metilmercurio e non tende quindi ad accumularsi
nell'organismo, per questo motivo non è ritenuto
particolarmente pericoloso.
Nel
1999 il CDC e la AAP hanno deciso, solo per precauzione, di
rimuovere il timerosal dai vaccini, adducendo la motivazione che,
pur non essendovi motivi di temerlo, togliere il conservante
avrebbe reso i vaccini ancora più sicuri. Questo
atteggiamento ambivalente, però, ingenerò nei
genitori uno stato di sfiducia nei confronti dei vaccini. Dopo
l'annuncio del 1999, il 10% degli ospedali sospese la
somministrazione di vaccino anti-epatite B ai neonati contenente
timerosal. Dal 2000 vennero fondate numerose associazioni di
genitori di bambini autistici che ritenevano il timerosal
responsabile dei problemi dei loro figli. Altrettanti gruppi di
ciarlatani sfruttarono questa situazione per offrire false
speranze vendendo chelanti del calcio (EDTA), per chelare il
mercurio che, in alcuni casi, portarono a morte i piccoli
pazienti. |
La
campagna anti-timerosal ha portato con se anche problemi legali,
sociali e politici. I genitori di 4800 bambini autistici hanno
richiesto un rimborso al “programma per il risarcimento da danni da
vaccino”. E' possibile che in America questa faccenda finisca
anche davanti a una giuria civile che, spesso, non è un
arbitro competente in verità scientifica. Nel 2004 due studi
inglesi negarono una correlazione tra timerosal e ritardo dello
sviluppo psicomotorio o problemi psicologici. Anche lo studio
presentato sul numero di NEJM da cui è tratta questa
segnalazione, giunge alle stesse conclusioni. Nei prossimi anni il
timerosal verrà tolto anche dal vaccino dell'influenza dove
ancora si trova. Attenzione quindi a modificare abitudini
consolidate, “solo per sicurezza” o solo per ragioni teoriche non
dimostrate…o almeno se lo si ritiene opportuno, lo si faccia con
cautela e progressivamente non raccomandando cambiamenti radicali e
immediati.
Progetto
“Bambini e bambine costruttori di pace”: risultati conseguiti
In
Colombia, paese colpito da anni di guerra civile e da una violenza
diffusa, l'UNICEF non si è limitato a fornire assistenza
materiale alle popolazioni colpite dalla guerra, ma ha operato
anche per promuovere una cultura di pace fondata sulla tolleranza
e la solidarietà. In un clima di odio e assuefazione alla
violenza che scuote la società colombiana a tutti i
livelli, il progetto dell'UNICEF Bambini e bambine
costruttori di pace, ha coinvolto 47.350 tra bambini e
adolescenti, conseguendo l'obiettivo prioritario di promuovere la
convivenza pacifica e il rispetto dei diritti umani. Il progetto è
stato direttamente sostenuto dai donatori italiani dell'UNICEF tra
il 2004 e il 2007 per un totale di 752.000 euro, trasmessi
interamente dal Comitato Italiano per l'UNICEF all'ufficio
operativo dell'UNICEF in Colombia.
Alunne
della „Escuela Primero de Mayo“, candidata al riconoscimento
di "Scuola amica delle bambine" - ©UNICEF
Italia/2005/M.Mazzone . | |
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Educazione
e partecipazione sono elementi chiave per promuovere una cultura
di pace. Perseguendo un approccio pedagogico e partecipativo, che
ha permesso il coinvolgimento di bambini, adolescenti, genitori e
maestri in iniziative comuni, il progetto "Bambini e bambine
costruttori di pace" ha promosso un processo di analisi
critica dei pregiudizi e dei fattori scatenanti la violenza, volto
al loro superamento e alla risoluzione pacifica dei conflitti.
L'idea principale è di coinvolgere i ragazzi come motori
del cambiamento, fornendo loro gli strumenti per promuovere la
pace tra i coetanei - partendo dalle scuole - ma anche tra gli
adulti, le comunità e tutti i settori della società,
dal mondo produttivo alle istituzioni.
Scuola
"La candelaria Santo Domingo" a Medellin (Colombia)-
©UNICEF Italia/2005/M.Mazzone |
Bambini e
adolescenti hanno partecipato concretamente ai processi decisionali
su questioni che li riguardano direttamente, facendo sì che i
governatori locali includessero nei programmi politici le loro
proposte, concepite a partire da un'analisi dei loro bisogni
quotidiani e delle loro aspettative per il futuro. Riconosciuti come
soggetti attivi, i bambini e i ragazzi hanno assunto un ruolo di
"moltiplicatori di pace", divenendo i protagonisti di un
cambiamento tangibile e diffuso, promuovendo campagne di
sensibilizzazione e vere e proprie iniziative di partecipazione dal
basso che hanno coinvolto oltre 700 famiglie, 960 maestri, 127
istituti scolastici pubblici e privati e i 32 governatori del Paese.
Ecco alcuni interventi specifici e risultati realizzati dal progetto
(2004-2007): tra questi che trovate al sito indicato in fondo:
sostegno a un programma per il miglioramento dell'istruzione;
sostegno alla strategia nazionale dell'Alleanza; formazione e risorse
finanziarie; sostegno allo sviluppo di un portale; sviluppo di un
database e un sistema informatico mediante cui i dati sull'infanzia
sono stati sistematizzati per settori quali istruzione, salute,
lavoro minorile, condizione dei bambini sfollati, abusi e
maltrattamenti, povertà infantile. Il sistema promuove e
agevola il confronto tra le istituzioni, consentendo anche l'accesso
dei giovani a forum, chat e ricerche che li riguardano. Il sistema
registra un accesso mensile di 15.000 utenti ed è stato
fondamentale per l'adozione del Piano provinciale per l'adolescenza e
del Piano nazionale decennale per l'infanzia.
Conclusa
a livello europeo revisione nimesulide
L'Agenzia
Europea dei Medicinali (EMEA) ha concluso il processo di revisione
dei prodotti medicinali a base di nimesulide, iniziata nel
maggio 2007 dall'Irlanda, in seguito alla segnalazione di un certo
numero di casi di gravi epatiti. L'EMEA ha preso visione di tutte
le evidenze disponibili, e ha concluso che il profilo
beneficio/rischio della nimesulide è ancora favorevole,
ravvisando però la necessità di introdurre delle
limitazioni d'uso del farmaco, e informare medici e pazienti del
rischio di possibili eventi avversi a carico del fegato. E' stato
quindi deciso di limitare l'uso della nimesulide a non più
di 15 giorni, e che le confezioni non debbano contenere più di
30 compresse o bustine. L'AIFA, che ha monitorato costantemente il
profilo di sicurezza della nimesulide e condurrà ulteriori
approfondimenti su eventuali azioni aggiuntive a livello nazionale,
ricorda comunque che il farmaco può essere dispensato solo
dietro presentazione di ricetta medica, e che i medici, nel
prescrivere il medicinale, devono tener conto del profilo complessivo
di rischio del farmaco e delle caratteristiche del paziente.
Narlisim
bambini gocce nasali: controindicazione al di sotto di 12 anni di
eta' e modifica del regime di fornitura
Il
medicinale Narlisim bambini gocce nasali è ora controindicato
al di sotto dei 12 anni di età. Questa controindicazione è
stata introdotta a seguito di una rivalutazione del rapporto
beneficio/rischio condotta dal Gruppo di Lavoro sui Farmaci
Pediatrici dell'AIFA e risultata sfavorevole nei bambini al di
sotto dei 12 anni per Narlisim bambini così come per tutti gli
altri decongestionanti nasali simpaticomimetici per uso topico (è
disponibile full-text l'articolo di revisione: Decongestionanti
nasali: nei bambini i rischi superano i benefici) Questa fascia
di età è infatti stata considerata più a rischio
in quanto più rappresentata nelle segnalazioni, sia a livello
nazionale che internazionale, con una prevalenza di sospette reazioni
avverse, alcune anche gravi, che vede coinvolti i bambini più
piccoli, sotto i tre anni. Le reazioni gravi segnalate per Narlisim
bambini sono state principalmente a carico dell'apparato
respiratorio (dispnea, edema della faringe e del naso, sofferenza
respiratoria, congestione nasale), della cute (eruzione cutanea) e
del sistema nervoso (ipotonia, iporeattività). Sono
attualmente in corso la modifica del regime di fornitura con
passaggio da OTC a ricetta medica ripetibile e l'aggiornamento
degli stampati per adeguarli al provvedimento dell'AIFA
(Determinazione pubblicata in GU n.177 del 1 agosto 2007). Si ritiene
pertanto necessario richiamare l'attenzione dei pediatri,
raccomandando loro quanto segue:
• il
medicinale non deve essere prescritto nei bambini al di sotto dei 12
anni di età;
• ai
pediatri spetta anche il compito di informare/educare i genitori in
merito al corretto uso dei farmaci nei bambini.
Si
sottolinea inoltre l'obbligo per i farmacisti di dispensare il
medicinale, dopo l'aggiornamento degli stampati, solo dietro
presentazione di ricetta medica.
L'Oms
sottolinea l'urgenza di garantire la sicurezza dei farmaci per
l'infanzia
La
mancanza di dati accurati e attendibili sul modo in cui i farmaci
rispondono alle necessità dei bambini rende indispensabili il
monitoraggio e la vigilanza dei prodotti medicinali. Questo è
il messaggio fondamentale dello studio realizzato dall'OMS dal
titolo “Promuovere la sicurezza dei medicinali per i bambini”
presentato a Ginevra il 21 settembre scorso. La pubblicazione offre
una panoramica del problema e alcune soluzioni per migliorare gli
effetti dei medicinali nei bambini, in particolare attraverso il
potenziamento dei sistemi di raccolta delle informazioni e
promuovendo la collaborazione tra governi, autorità
competenti, istituti di ricerca e industrie farmaceutiche. Lo studio
fa parte di una più ampia campagna che l'Oms sta cominciando
per estendere l'accesso dei bambini a farmaci di qualità,
sicuri ed efficaci. Howard Zucker, dirigente del dipartimento per la
salute, la tecnologia e i farmaci dell'Oms ha affermato: «Dobbiamo
migliorare le nostre conoscenze sul modo in cui l'organismo dei
bambini reagisce ai farmaci per poter migliorare la salute
dell'infanzia a livello globale. Per questo, è di
fondamentale importanza studiare attentamente gli effetti collaterali
dei medicinali sui bambini. Queste conoscenze consentiranno di
salvare molte vite».
Gran
parte degli effetti collaterali e delle reazioni avverse ai
medicinali nelle popolazioni adulte sono dovuti all'uso irrazionale
o all'errore umano e per questo si possono prevedere. Nel caso dei
bambini entrano in gioco anche altri fattori. La sfida principale da
vincere riguarda la mancanza di dati clinici, oggi disponibili solo
per un piccolo numero di farmaci appositamente realizzati per i
bambini. Spesso, infatti, ai bambini vengono date medicine testate
unicamente sugli adulti e non approvate ufficialmente per la
somministrazione ai minori (fenomeno conosciuto come uso off-label).
Questa
rubrica si propone di fornire notizie di interesse sanitario
generale e brevi aggiornamenti dalla letteratura pediatrica
“maggiore". Lo scopo è che il lettore abbia la
sensazione di sfogliare un giornale scegliendo i titoli che
più lo interessano: nessuna pretesa pertanto di sistematicità
e di commento che va oltre il breve riassunto di quelli che sono i
principali risultati e le possibili implicazioni pratiche o di
ricerca. Si parla di opinioni di giornalisti, novità dalla
letteratura, e come tali vanno lette: la storia ci insegna che ogni
commento, ogni ultima novità, non va considerata una verità
assoluta né applicata l'indomani, ma va presa come un
aggiornamento da far maturare nel cassetto attendendo le conferme e i
cambiamenti di opinione che solo il tempo e l'esperienza possono
fornire. Questa premessa è
anche un invito ai lettori a
essere parte attiva della rubrica. Vi chiediamo di suggerirci
articoli/news/pubblicazioni che avete avuto modo di leggere e che
ritenete meritevoli di segnalazione (scrivete a
irene.bruno@tele2.it).
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