Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Aprile 2007 - Volume X - numero 4
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- Psicofarmaci ai bambini
WHO e lista di farmaci essenziali per i bambini
Secco no degli scienziati alle medicine alternative
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WHO e lista di farmaci essenziali per i bambini
Secco no degli scienziati alle medicine alternative
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Aprile 2007 - Volume X - numero 4
M&B Pagine Elettroniche
Striscia... la notizia
Presidio
Ospedaliero di Monfalcone (Gorizia), Unità Operativa di
Pediatria
Indirizzo
per corrispondenza:
irene.bruno@tele2.it
A seguito
di segnalazioni di reazioni avverse gravi di tipo allergico insorte
in bambini sottoposti a terapia con Cefaclor/Panacef, sono state
apportate alcune modifiche al Riassunto delle Caratteristiche del
Prodotto di PANACEF® nella sezione “Avvertenze speciali e
opportune precauzioni d'impiego” e nella sezione “Effetti
indesiderati”.
Anche se
le reazioni segnalate sono previste in generale per gli antibiotici,
una maggiore frequenza di episodi di orticaria, angioedema e shock
anafilattico è stata segnalata a seguito dell'uso di
Cefaclor nei bambini rispetto ad altri antibiotici somministrati per
via orale. Considerato che le reazioni da ipersensibilità sono
reazioni IgE mediate, riteniamo che un'accurata anamnesi familiare
e individuale e un'attenta valutazione del rapporto
beneficio/rischio per il singolo paziente possano aiutare a prevenire
tali reazioni, tenendo presente che vi sono prove di allergenicità
crociata tra le penicilline e le cefalosporine.
Sono
stati pertanto aggiornati gli stampati in particolare il Riassunto
delle Caratteristiche del prodotto è stato aggiornato nelle
sezioni 4.4 Speciali avvertenze e Precauzioni d'Uso e 4.8 Effetti
indesiderati con l'inserimento di quanto segue:
RCP.4.4
Prima di istituire la terapia con il Cefaclor, deve essere
attentamente valutato il rapporto beneficio/rischio per il singolo
paziente. Si deve attentamente valutare se il paziente è
risultato precedentemente ipersensibile alle cefalosporine e alle
penicilline. […].
RCP 4.8:
Reazioni di ipersensibilità più severe, comprese la
sindrome di Stevens- Johnson, la necrolisi tossica epidermica e
l'anafilassi sono state raramente osservate.
Sono
stati segnalati molto raramente casi a esito fatale; l'insorgenza e
l'evoluzione di una reazione anafilattica grave possono essere
molto rapide, pertanto occorre adottare tutte le precauzioni utili a
prevenire tali reazioni (vedi punto 4.4). L'anafilassi può
essere osservata più facilmente in pazienti allergici alle
penicilline.
Aifa -
17/04/2007
L'Agenzia
Italiana del Farmaco (AIFA) sta revisionando i foglietti
illustrativi per renderli più comprensibili ai
cittadini. Un gruppo di esperti composto da medici, psicologi,
farmacisti e comunicatori ha infatti realizzato una prima bozza di
linee guida per una corretta stesura dei bugiardini, che contiene
non solo una struttura e un repertorio di immagini pre-testati
dall'AIFA, ma anche criteri generali e modalità per
condurre i test di leggibilità e comprensibilità
necessari, e un glossario di termini medici.
La
bozza definitiva sarà pronta per fine anno. Le linee guida,
una volta pronte, verranno sottoposte al vaglio di esperti,
aziende farmaceutiche, ma anche associazioni di pazienti e di
consumatori.
Valeria
Severi dell'AIFA, sottolinea a proposito: “Le maggiori criticità
dell'AIFA riguardano da un lato la scarsa comprensione, dovuta a
un linguaggio complicato o a frasi troppo generiche, e la scarsa
leggibilità, dovuta a caratteri troppo piccoli, carta
troppo sottile, interlinee del testo troppo fitte e difficoltà
a reperire a colpo d'occhio le informazioni più
importanti”.
20
Aprile 2007 |
S':
quando proprio necessario, e sotto controllo.
Il
provvedimento dell'Agenzia Italiana del Farmaco con cui il 28
marzo sono state modificate le indicazioni terapeutiche dellafluoxetina (conosciuta come Prozac®, ma in commercio in
Italia anche con altri 21 nomi commerciali), aggiungendo la
possibilità prescrittiva per i bambini a partire dagli 8
anni di età affetti da depressione medio-grave, ha
suscitato sugli organi di informazione commenti spesso emotivi e
poco oggettivi (non basati sulle conoscenze scientifiche
disponibili).
L'Organizzazione
Mondiale della Sanità ha recentemente documentato che la
depressione nei bambini minori di 14 anni rappresenta la quinta
causa di malattia nei giovani europei. In adolescenza il suicidio,
spesso legato a un disturbo depressivo, costituisce la seconda
causa di morte. Si stima che oltre il 10% dei bambini soffra di
disturbi neuropsichiatrici, rappresentati in maggioranza da
sindromi depressive (2% nei bambini e 8% negli adolescenti). In
Italia, sebbene un accurato e sistematico monitoraggio nazionale
dei disturbi neuropsichiatrici a esordio nell'età
evolutiva non sia ancora attivo, la situazione non dovrebbe
differire molto da quella europea.
Secondo
i criteri diagnostici internazionali, per poter formulare la
diagnosi di depressione occorre che il medico osservi un bambino
con umore marcatamente triste o irritabile che permane costante
per più di due settimane e con la persistente incapacità
di provare piacere per le attività precedentemente gradite. |
Occorre,
inoltre, che siano anche presenti almeno quattro dei seguenti
sintomi: disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), aumento
o diminuzione significativi del peso corporeo, fatica o
perdita di energia, agitazione o marcato rallentamento
psicomotorio, pensieri di morte, ideazione suicidaria
o tentativo di suicidio. L'entità dei sintomi e la
loro valutazione variano considerevolmente e l'accuratezza della
diagnosi e la stima della gravità possono differire tra gli
operatori, ma l'elemento caratterizzante è che l'insieme dei
sintomi deve determinare una grave e stabile interferenza nella vita
quotidiana, sociale, scolastica e familiare.
Il primo
intervento terapeutico è rappresentato dalla terapia
psicologica che in molti casi (i medio-lievi) è efficace nel
ridurre e controllare i sintomi. Nei casi più gravi è
invece necessario ricorrere anche al farmaco (che va quindi aggiunto
alla terapia psicologica, anche familiare, e che non rappresenta, se
non in rari casi l'intervento di prima scelta). Sebbene le
informazioni di efficacia e sicurezza degli psicofarmaci nei bambini
siano scarse, tra i farmaci antidepressivi le conoscenze scientifiche
disponibili indicano nella fluoxetina il farmaco (oggi) di scelta.
Le
considerazioni che si possono fare circa la prescrizione della
fluoxetina sono comuni all'uso di tutti gli psicofarmaci nel
bambino e nell'adolescente e possono essere così riassunte:
• la
diagnosi del disturbo neuropsichiatrico deve essere effettuata da
operatori della salute mentale dell'età evolutiva e deve
sempre coinvolgere, oltre al bambino, i suoi genitori, gli insegnanti
e il pediatra di famiglia;
• il
programma di trattamento deve prevedere consigli, supporto alla
famiglia e al contesto di vita, e interventi psicologici specifici.
La terapia con farmaci dovrebbe essere intrapresa solo se indicata
dal neuropsichiatria infantile, in accordo con le evidenze
riconosciute dalla comunità scientifica internazionale.
Il
provvedimento AIFA già vincola la prescrizione di fluoxetina
nei bambini alla presenza di diagnosi e piano terapeutico degli
specialisti di Neuropsichiatria Infantile, in associazione ad un
intervento psicoterapico. Per attuare ulteriormente queste
indicazioni, limitare l'uso di psicofarmaci ai soli casi di reale
bisogno e monitorare i percorsi assistenziali dei bambini (e delle
relative famiglie) con disturbi neuropsichiatrici è
auspicabile l'attivazione di un Registro Nazionale specifico per
l'uso di tutti gli psicofarmaci nei bambini, sul modello di quanto
attuato con il Registro Nazionale dell'ADHD.
5 aprile
2007
Vedi
anche, sull'argomento, JAMA, 21 aprile 2007: Clinical
response and risk for reported suicidal ideation and suicide attempts
in pediatric antidepressant treatment
Esiste
una lista di “medicine essenziali” stilata nel 1977, ma che
riguarda prevalentemente l'adulto. I bambini non vanno trattati
come “piccoli adulti”, anche per quel riguarda i farmaci:
differiscono infatti, per modo di assunzione, assorbimento,
metabolizzazione ed escrezione dei farmaci.
Un
rapporto di UNICEF e WHO dell'anno scorso concludeva che la
maggior parte dei farmaci nel mondo non sono formulati per una
semplice e accurata somministrazione ai bambini.
Circa
10 milioni di bambini muoiono ogni anno per diarrea, malaria,
malattie respiratorie, polmonite, HIV/AIDS. Le medicine per la
loro cura esistono, ma le formulazioni e le conoscenze su come
utilizzarle al meglio nei bambini, spesso mancano.
Per
questo motivo, ad Agosto 2006, l'UNICEF ha proposto una lista
di medicine essenziali in pediatria.
Attualmente
un comitato di esperti sta finendo di preparare questa lista
arricchita di tutti i commenti e suggerimenti fatti sulla proposta
UNICEF. La lista sarà pronta a settembre-ottobre 2007.
Questa sarà la prima rivolta agli interessi dei bambini nei
Paesi in via di sviluppo.
Per
esempio, esistono 12 farmaci antiretrovirali formulati in sciroppo
ma non esistono formulazioni con combinazioni di farmaci, come
invece è necessario e come avviene per l'adulto; esistono
farmaci efficaci, come lo zinco per la diarrea, ma che, per il
loro sapore, i bambini rifiutano di assumere. È necessario,
insomma, che la ricerca verta su questi campi e che le industrie
si interessino a questi argomenti spesso difficili e costosi da
affrontare.
Bulletin
of the World Health Organization (BLT), Aprile 2007. |
Secco
no degli scienziati alle medicine alternative
È
questa la sentenza emessa da scienziati della medicina ufficiale
come Umberto Veronesi, Umberto Tirelli, il farmacologo Silvio
Garattini e il fisico Tullio Regge, dall'immunologo Alberto
Mantovani e dall'internista Pier Mannuccio Mannucci.
Le
medicine non convenzionali (MNC) (tra queste rientrano
l'agopuntura, l'omeopatia, la fitoterapia e la chiropratica) non
posso equipararsi alla medicina ufficiale. E soprattutto si leva
alto il NO all'introduzione delle stesse nel Sistema Sanitario
Nazionale, nella pratica clinica o nei corsi universitari di tipo
scientifico.
Questi
i punti essenziali emersi nel corso del Convegno tenutosi ieri a
Milano e che ha riunito gli scienziati dell'associazione "Galileo
2001", del "Gruppo 2003" e della Società
Italiana di Medicina Interna, associazioni di cui fanno parte gli
scienziati sopra menzionati.
La
presa di posizione degli scienziati viene giustificata dal fatto
che «oltre 9 milioni di persone già negli anni '90
facevano ricorso alle MNC - hanno spiegato i partecipanti al
Convegno - mentre il 25% dei medici oggi le utilizza, e il 40%
circa indirizza i propri pazienti ai relativi specialisti».
Pratiche che - hanno concluso gli scienziati - non hanno alla base
alcuna evidenza scientifica».
“Paradossale.
Incredibile. Inaccettabile. Forse dovrebbero informarsi meglio”.
Con questi tre aggettivi l'Associazione Nazionale Medici
Fitoterapeuti rigetta la bocciatura della Fitoterapia come
scienza. “Sono stupito”, sostiene il presidente
dell'Associazione Fabio Firenzuoli, docente di Fitoterapia
Clinica all'Università di Firenze, direttore all'ospedale
S. Giuseppe di Empoli del Centro di Medicina Naturale e del Centro
di riferimento per la Fitoterapia della Regione Toscana. “Ho
tutto il rispetto possibile per questi cinque grandi scienziati,
ma non si comprende come possano ignorare le migliaia di lavori
scientifici pubblicati sull'argomento e già disponibili
nelle banche dati di tutto il mondo”.
20
Aprile 2007 |
In queste
ultime settimane sono giunti alla Società Italiana Fibrosi
Cistica (SIFC) numerosi messaggi da parte di operatori dei centri
Fibrosi Cistica (FC), di pazienti e familiari in cui si chiedono
chiarimenti per l'iniziativa "L'acqua che cura il mio respiro"
promossa dalla Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC) e si sollecita la
SIFC ad esprimersi al riguardo.
Il
progetto è formulato in modo generico e non ne sono stati resi
noti i dettagli. Si conoscono solo i tre aspetti fondamentali che
sono stati pubblicizzati nei passaggi televisivi e nei siti web: la
minipiscina per effettuare la terapia con acqua salata, la calotta di
copertura della piscina, la terapia aerobica all'interno della
copertura.
Il
progetto include quindi tre profili particolarmente rilevanti per la
cura delle persone con FC e per gli operatori che vi si dedicano: la
terapia con soluzione salina, la prevenzione delle infezioni e la
fisioterapia. La SIFC, con i propri Gruppi professionali, Gruppi di
Lavoro e Commissioni, ha al suo interno le competenze disponibili su
questi tre argomenti e desta sorpresa il fatto che essa non sia stata
interpellata per dare il suo contributo di conoscenze e di esperienza
nella formulazione del progetto. Il progetto presenta le seguenti
criticità:
- Per
quanto riguarda l'aspetto della terapia con soluzione salina, occorre
osservare che esistono vari studi che hanno portato evidenze a
supporto della efficacia di specifiche concentrazioni di soluzione
salina ipertonica. Tutti gli studi, però, prevedono
l'inalazione della soluzione salina attraverso normali apparecchi
personali per aerosol, almeno due volte al giorno. La vaporizzazione
di una soluzione salina in una minipiscina chiusa da una calotta non
è stata studiata e non può essere considerata
equivalente a quanto documentato negli studi clinici citati
(www.sifc.it: Orizzonti FC N° 4, 28.10.2006).
- Per
quanto concerne il profilo della prevenzione e controllo delle
infezioni, è noto che in ambiente sanitario l'acqua è
una importante fonte di infezioni da parte di Pseudomonas aeruginosa,
battere presente negli impianti idrici degli ospedali e delle
strutture sanitarie ed in ogni ambiente umido o con acqua stagnante.
Per questo motivo, le linee guida internazionali sulla prevenzione
delle infezioni in FC raccomandano, tra le altre cose, di evitare nei
centri di cura i contenitori di acqua stagnante e di istruire i
pazienti a non frequentare terme, vasche di idromassaggio, saune ed
altri luoghi in cui vi sia acqua nebulizzata. Le recenti
raccomandazioni della SIFC sulla prevenzione ed il controllo delle
infezioni hanno ribadito queste indicazioni (www.sifc.it: Linee Guida
della SIFC). La proposta avanzata, non chiara nei dettagli e negli
aspetti di sicurezza, sembra pertanto rappresentare un rischio di
infezione crociata per i pazienti. Tale rischio potrebbe essere forse
ridotto da alti livelli di clorazione dell'acqua in cui i pazienti
vengono immersi. Non esistono però allo stato attuale studi
che abbiano offerto prove convincenti sulla efficacia dei diversi
tipi di disinfezione nonchè sulla innocuità degli
stessi in caso di inalazione da parte dei pazienti FC. È per
questi motivi che tutte le linee guida internazionali sconsigliano
prudenzialmente ai pazienti FC la frequentazione di terme, saune,
idromassaggi e altri luoghi pubblici in cui può essere inalata
acqua nebulizzata.
- La
terapia aerobica giova se attuata secondo criteri precisi, che
stabiliscono l'intensità dello sforzo, la frequenza
settimanale dell'attività e la durata del programma. Ciò
rappresenta un aspetto rilevante nella prescrizione riabilitativa da
parte dei fisioterapisti. Un programma avviato in ospedale deve poter
avere continuità a domicilio.
La
sperimentazione di nuove cure è sempre lecita ed auspicabile.
Essa deve però essere presentata come tale e non dovrebbe
essere presentata come "terapia" o "cura".
La SIFC
conferma alla LIFC la propria offerta di collaborazione e mette a sua
disposizione il patrimonio di conoscenze scientifiche e di esperienza
clinica degli operatori sanitari che rappresenta.
Il
Consiglio Direttivo della SIFC
14 Aprile
2004
Questa
rubrica si propone di fornire notizie di interesse sanitario
generale e brevi aggiornamenti dalla letteratura pediatrica
“maggiore". Lo scopo è che il lettore abbia la
sensazione di sfogliare un giornale scegliendo i titoli che
più lo interessano: nessuna pretesa pertanto di sistematicità
e di commento che va oltre il breve riassunto di quelli che sono i
principali risultati e le possibili implicazioni pratiche o di
ricerca. Si parla di opinioni di giornalisti, novità dalla
letteratura, e come tali vanno lette: la storia ci insegna che ogni
commento, ogni ultima novità, non va considerata una verità
assoluta né applicata l'indomani, ma va presa come un
aggiornamento da far maturare nel cassetto attendendo le conferme e i
cambiamenti di opinione che solo il tempo e l'esperienza possono
fornire.
Questa
premessa è anche un invito ai lettori a
essere parte attiva della rubrica. Vi chiediamo di suggerirci
articoli/news/pubblicazioni che avete avuto modo di leggere e che
ritenete meritevoli di segnalazione (scrivete a irene.bruno@tele2.it).
Vuoi citare questo contributo?