Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Aprile 2005 - Volume VIII - numero 4
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Ricerca
Salute
orale in età pediatrica: studio della prevalenza di carie in
provincia di Milano
* Unità
Operativa Età Evolutiva, Servizio Medicina Preventiva nelle
Comunità, ASL Provincia di Milano Due
§
Centro vaccinale, Servizio Igiene e Salute Pubblica, ASL Provincia di
Milano Due
°
Centro di Collaborazione dell'OMS per l'Epidemiologia e
l'Odontoiatria di Comunità di Milano
Indirizzo
per corrispondenza: maria.vezzoni@aslmi2.it
ORAL
HEALTH OF CHILDREN: A SURVEY OF THE PREVALENCE OF DENTAL CARIES IN
PROVINCE OF MILAN
Keywords:
Oral Health, Childhood, Prevention
Summary:
Background:
Caries are a major problem of low- education and low-income families.
In order to assess the need for “prevention” we've measured
“caries free prevalence”, “dmft-DMFT”, “Community
Parodontal Index” (CPI) and “Significant Caries” index (SiC) in
Milano.
Methods:
We've investigated a “simple random sample” of 6 and 12 years
old (y.o.) children of Milano province.
Results:
Sixty seven percent of 6 y.o. children and 49% of 12 y.o. boys are
“caries free”; 12 y.o boys present a DMFT of 1,5. At 12 y. one
third of boys suffers from 83% of all caries. This inequality is
shown by the SiC , which scores 4. We found significantly higher
prevalence of caries where father's educational level was lower.
Discussion:
Our effort should focus on the “at high risk for caries” sub
group. Family paediatricians should screen for risk factors from 6
months of age onwards. They could use the “Caries risk Assessment
Tool” by the American Academy of Paediatric Dentistry. Community
paediatrician should monitor oral health indicators and feedback them
to the community. Teachers should fill the gap of competence among
children “at higher risk for caries”. We propose the
implementation of “low technology” dental services aiming at
“removing tartar”, “providing dental sealant” and “treating
early caries”.
La salute
orale è parte integrante della salute e del benessere generale
di una popolazione. Il periodico monitoraggio degli indicatori di
salute orale rientra tra i compiti della pediatria di comunità.
In Italia la media dei denti decidui cariati, mancanti o otturati per
carie a sei anni (“dmft” scritto con lettere minuscole) è
passata dal 5.6% nel 1979 al 2.2% nel 1991 (1). Questo importante
miglioramento è dovuto, in parte, all'introduzione del
fluoro nei dentifrici (2-5) e in parte al miglioramento di fattori
socioeconomici (6).
Gli studi
epidemiologici svolti nelle diverse regioni d'Italia sono
difficilmente confrontabili tra loro per la varietà degli
indicatori impiegati e delle fasce di età indagate (Tabella
1). Tuttavia i dati complessivi indicano che in questi anni, il
valore di prevalenza della carie all'inizio della scuola elementare
si colloca attorno al 30% mentre quello nelle scuole medie tra il 47e
il 62%. La distribuzione della patologia orale nelle tre aree
geografiche del Paese (Nord, Centro, Sud e Isole) non indica
apprezzabili variazioni.
Regione | Età
studiata (anni) | Prevalenza
carie (%) | dmft/
DMFT | Fonte
bibliografica |
Friuli | 5 /
12 | 33 /
70 | dmft
1.47; DMFT 2.46 | Sacher
1995 (7) |
Friuli | 6 /
12 | 29 /
Nd | dmft
1.2; DMFT 2.1 | Basso
T. 2000 (8) |
Veneto | 3 / 4
/ 5 | 13.28
/ 18.95 / 26.9 | Nd | Ferro
B. 2004 (9) |
Abruzzo | 7 / 9
/ 11 | Nd /
Nd /46.5 | dft
1.75/2.11; DMFT 1.19 | Perinetti,
2005 (10) |
Lazio | 3 - 5 | 27.3 | dft
1.1 | Petti
S. 2000 (11) |
Calabria | 6 /
12 | 47.1
/ 52.7 | dmft
2.1 / DMFT 1.5 | Angelillo
IF 1998 (12) |
Sardegna | 12 | 61.6 | Nd | Campus
G. 2001 (13) |
Sardegna | 2.5 -
6.5 | 29.9 | dmfs*
3.26 | Campus
G. 2004 (14) |
Sicilia | 6 /
13 | 57.7
/ 75.2 | Nd | Termini
C. 1993 (15) |
*
decidui cariati, persi, otturati per superficie dentale
Nonostante
la sensibile riduzione della prevalenza di carie, questa patologia,
insieme alla malattia parodontale continua a rappresentare uno dei
maggiori problemi di salute pubblica nel nostro Paese. Numerosi studi
inoltre hanno identificato la presenza di un sottogruppo di soggetti
“ad alto rischio di carie” ed “a limitato utilizzo dei servizi
preventivi” appartenenti alle fasce più svantaggiate della
popolazione (10,12,16-19).
Sul
versante delle cure, i dati indicano che la spesa per cure dentarie
rappresenta una buona parte della spesa sanitaria e grava quasi
completamente sul bilancio delle famiglie. La spesa annuale media per
cure odontoiatriche per famiglia nel 2002 è stata pari a 740
Euro e mediamente si è speso più al Sud rispetto alle
altre zone del Paese (20). Nel 2000 la spesa annuale media per
famiglia è stata di 673.089 £ su una spesa sanitaria
totale per famiglia di 2.046.193 £, comprendente oltre alle
spese odontoiatriche i ricoveri, le visite mediche, le analisi
cliniche e gli esami, gli occhiali e i farmaci. (21). Nel 1994 gli
italiani hanno speso per cure odontoiatriche 6.750 miliardi di lire
(1.200 il SSN e 5.500 i cittadini) pari al 15% della spesa sanitaria
nazionale (22). I servizi odontoiatrici sono caratterizzati da un
alto livello specialistico e da un prevalente orientamento alle cure
e, come già segnalato in letteratura, l'approccio
“specialistico” da solo non sembra in grado di soddisfare la
domanda di tipo preventivo di tutta la popolazione pediatrica
(6,23,24).
Obiettivi
di questo studio sono stati quelli di:
1.
monitorare gli indici DMFT e dmft della popolazione pediatrica;
2.
monitorare l'indice parodontale di comunità e la necessità
di trattamento;
3.
valutare il grado di disuguaglianza nella salute orale della
popolazione, attraverso la stima di un nuovo indicatore, il
“Significant Caries Index”;
4.
definire la necessità di un intervento di prevenzione
nell'area sud est di Milano.
Nel
presente lavoro abbiamo indagato lo stato della salute orale in un
campione di scolari di I elementare (6 anni) e di studenti di II
media (12 anni) in 46 comuni del hinterland milanese, un'area a
bassa concentrazione di fluoro nelle acque.
Il
campione è stato estratto col metodo del campionamento
“Casuale Semplice". Sono stati studiati 337 bambini di 6 anni
e 338 ragazzi di 12 anni scelti a caso dagli elenchi nominali degli
studenti di tutte le scuole pubbliche e private del territorio
dell'ASL della provincia di Milano 2. Tutti i bambini di I
elementare (4875) ed i ragazzi di II media (4887) sono stati
numerati. Tra questi sono stati estratti 337 soggetti di 6 anni e 338
di dodici, individuati dai numeri casuali ottenuti con la funzione
“Casuale” del programma Microsoft Excel 2000™. Nel caso uno
studente fosse stato assente il giorno dell'esame clinico veniva
sostituito da quello seguente per ordine di numerazione.
La
numerosità del campione è stata stabilita ad un livello
di confidenza del 95% ed una potenza dell'80%, utilizzando il
programma EPI Info 2000 (25).
Prima di
procedere all'indagine e' stata richiesta l'autorizzazione dei
direttori delle scuole e dei genitori degli alunni. Hanno rifiutato
di partecipare allo studio solo tre alunni di 6 anni, pari all'1%
del campione per quella fascia d'età. Le variabili
studiate per definire lo stato della salute orale sono quelle
indicate nella scheda di rilevazione dell'OMS (26). Quelle
pertinenti allo stato della dentatura sono la presenza di: carie,
otturazione con carie, otturazione senza carie, dente mancante per
carie e dente mancante per altro motivo. Quelle relative alla salute
parodontale sono la presenza di: gengive sane, gengive sanguinanti,
tartaro. Per il gruppo di dodicenni sono state rilevate altre
variabili tra cui quelle relative alla scolarità dei genitori.
Gli indici elaborati all'interno dello studio sono così
definiti:
- “Liberi da carie”: Indica la proporzione di soggetti senza carie rispetto al totale dei soggetti esaminati.
- “DMFT” (Decayed, Missing, Filled Teeth):E' la media dei denti permanenti cariati, estratti per carie e otturati nei soggetti esaminati.
- “dmft”: E' il DMFT misurato sui denti decidui
- “SiC Index” (Significant Caries Index): Il SiC è il DMFT del sottogruppo di popolazione con il maggior numero di carie. Si ottiene ordinando il campione in base ai valori crescenti di carie, selezionando il terzo della popolazione con i valori più alti e calcolando il DMFT di questo sottogruppo.
- “CPI” (Community Parodontal Index): Proporzione di soggetti con gengive sanguinanti per gengivite (CPI=1) o soggetti con presenza di tartaro (CPI=2) rispetto al totale dei soggetti esaminati. Strettamente collegato al CPI c'è il “TN” (Treatment Needs): TN1 è la necessità di miglior igiene orale (somma dei soggetti con CPI1 e CPI2); TN2 è la necessità di ablazione del tartaro (soggetti con CPI2).
Gli
esaminatori erano quattro operatori sanitari esperti addestrati
presso il “Centro di Collaborazione dell'OMS per l'Epidemiologia
e l'Odontoiatria di Comunità” presso la cattedra di
Odontoiatria dell'Università di Milano. L'esame
clinico della cavità orale è stato condotto nelle
sale mediche di ciascuna scuola, con l'ausilio di una sorgente
luminosa, uno specchietto ed uno specillo sterile.
Poiché
le rilevazioni sono state condotte, a seconda dei distretti, da
quattro diversi operatori sanitari, è stato misurato il valore
di “Concordanza inter-esaminatore”. Questo è stato
valutato al di fuori della rilevazione principale, confrontando il
giudizio dato da ciascun esaminatore, separatamente, ad un campione
di 25 studenti valutati in successione da tutti e quattro gli
esaminatori. Il valore di concordanza (test K) è stato
calcolato secondo il metodo indicato da Fleiss J. (27) ed è
risultato K = 0.77, valore di concordanza dei giudizi definito
“buono”.
A sei
anni 226 bambini su 337 sono esenti da carie (67%). L'indice dmft
(media dei denti decidui con patologia cariosa per soggetto) è
0,92, mentre il DMFT (media dei denti permanenti con patologia
cariosa per soggetto) è 0,18 (Tabella
2). Non è presente alcuna differenza significativa degli
indici di carie tra i due generi. La maggior parte delle carie non è
stata curata né sui denti decidui (273 su 310; 88%) né
sui permanenti (51 su 61; 84%). Lo stato di salute parodontale
“buono” (CPI=0) è presente nella maggior parte dei bambini
di sei anni (284 su 335; 85%) (Tabella 3). L'indice CPI=1 segnala
la presenza di sanguinamento per gengivite in 9 su 335 bambini (3%) e
presenza di tartaro (CPI = 2) in 42 su 335 (13%) (Grafico
1).
A 12 anni
i soggetti esenti da carie sono 156 su 338 (46%). L'indice DMFT è
uguale a 1,5 e la maggior parte delle carie riscontrate (306 su 514;
60%) non è stata curata. Non è presente alcuna
differenza significativa degli indici di carie tra i due generi. Lo
stato di salute parodontale “buono” (CPI=0) è presente in
184 su 338 (54%) dei dodicenni. I ragazzi con CPI=1 sono 58 su 338
(17%) e quelli con CPI = 2 sono 96 su 338 (28%) (Tabella
3).
DISTRIBUZIONE
DELLA CARIE PER GENERE ed ETA' ( tra parentesi gli I.C.
95%) | ||||||
INDICATORE | M*
6 anni | F*
6 anni | T**
6 a.(No. 337) | M12
anni | F12
anni | T12
a. (No. 338) |
Liberi
da carie | 67%
(59,4-74,5) | 67%
(59,4-73,7) | 67%
(61,8-72) 226 / 337 | 44%
(36,3-52,1) | 48%
(40,5-55,6) | 46%
(40,8-51,6) 156 / 338 |
DMFT | 0,11
(0-0,2) | 0,25
(0,1-0,4) | 0,18
(0,1-0,3) | 1,55
(1,2-1,9) | 1,5- (1,2-1,8) | 1,52
(1,3-1,8) |
dmft | 1
(1,4-0,7) | 0,81
(0,5-1,1) |
0,92 (0,7-1,1) | - | - | - |
SiC
Index | 3,4
(2,8-4) | 3,1
(2,4-3,7) | 3,3
(2,8-3,8) | 4,1
(3,5-4,6) | 3,9
(3,4-4,4) | 4
(3,7-4,4) |
La
Tabella 2 presenta quattro indicatori di patologia cariosa suddivisi
per genere e classe di età. Tra parentesi sono riportati gli
intervalli di confidenza al 95% delle misurazioni campionarie. *M
indica genere maschile, F femminile; **T indica totale
Il
confronto degli indicatori di carie nelle due classi d'età
evidenzia una significativa diminuzione dei soggetti liberi da carie
a 12 anni rispetto a quelli a 6 anni. In modo inverso si osserva un
aumento del DMFT all'età di 12 anni rispetto al dmft a 6.
Per quanto riguarda la patologia parodontale si osserva un aumento
significativo delle gengiviti e della presenza di tartaro a 12 anni
rispetto a 6. (Tabella
3 e Grafico
1).
MALATTIA
PARODONTALE E NECESSITA DI TRATTAMENTO PER CLASSE D'ETA' (tra
parentesi gli I.C.95%) | ||||
INDICATORE | No.
335 | % 6 anni | No.
338 | % 12 anni |
CPI
0 | 284 | 85
(80,5-88,4) | 184 | 54
(48,9-59,8) |
CPI
1 | 9 | 3
(1,2-5) | 58 | 17
(13,3-21,6) |
CPI
2 | 42 | 13
(9,2-16,6) | 96 | 28
(23,7-33,5) |
TN
1 | 51 | 15
(11,6-19,5) | 154 | 46
(40,2-51) |
TN
2 | 42 | 13
(9,2-16,6) | 96 | 28
(23,7-33,5) |
La
Tabella 3 presenta tre indicatori di patologia parodontale (CPI=0
indica assenza di patologia parodontale; CPI=1 indica sanguinamento
delle gengive; CPI=2 indica presenza di tartaro) e due indicatori di
necessità di trattamento (TN=1 indica necessità
d'igiene orale; TN=2 indica necessità di ablazione del
tartaro)
Il
Grafico descrive la distribuzione dei tre indici di patologia
parodontale di comunità (CPI) a 6 e 12 anni.
NelGrafico
2, è rappresentata la “necessità di trattamento”
nelle due fasce d'età suddivise per genere. Si può
notare come la necessità di trattamento per gengivite e
tartaro a 12 anni sia maggiore nei ragazzi rispetto alle ragazze;
questa differenza tuttavia non raggiunge il livello di
significatività statistica.
L'indice
“SiC” è stato calcolato a 6 e 12 anni ed è
risultato rispettivamente 3,3 (IC 95% 2.8 - 3.8) e 4 (IC 95% 3.7 -
4.4). Nel Grafico
3 è illustrata la distribuzione di frequenza della carie
nei ragazzi di 12 anni. In ordinata è rappresentato il numero
di denti con patologia cariosa per soggetto. In ascissa sono i
soggetti appartenenti al campione. Si può osservare come nella
parte destra del grafico si concentrino i soggetti con maggior numero
di carie. In questo terzo della popolazione si concentra l'83%
delle carie totali.
Nella
classe d'età dei dodicenni abbiamo svolto un'analisi
utilizzando la variabile indipendente “scolarità del
genitore” come indicatore “by proxy” del livello socioculturale
della famiglia e confrontandola con la “presenza di carie nel
figlio”. A questo scopo abbiamo suddiviso il campione a seconda che
il genitore avesse frequenza limitata alla scuola dell'obbligo o
avesse conseguito un diploma di scuola superiore. Si è così
evidenziata un'associazione tra “scuola dell'obbligo paterna”
e “presenza di carie nel figlio”. Applicando il test Chi quadro
l'associazione è risultata statisticamente significativa (P
< 0,001).
Gli
obiettivi di salute orale dell'OMS per il 2010 prevedono che a 6
anni il 90% dei bambini sia libero da carie e che a 12 anni il DMFT
non sia superiore a 1. Per il 2015 il SiC a 12 anni dovrebbe essere
inferiore a 3 (28). La presente indagine indica che questi obiettivi
sono validi anche nella nostra popolazione. Lo studio non ha
evidenziato differenze di patologia tra i due generi anche se
potrebbe esserci un maggior bisogno di igiene orale e ablazione di
tartaro nei ragazzi rispetto alle loro compagne di classe. La
necessità di trattamento TN=1 evidenzia un bisogno di migliore
igiene orale che può essere soddisfatto attraverso interventi
di educazione sanitaria, TN=2 rappresenta invece un bisogno di
ablazione del tartaro che deve essere effettuata attraverso un
intervento specialistico. In particolare, i dati confermano la
presenza di una maggior prevalenza della patologia cariosa e
parodontale a 12 anni rispetto ai 6. Questo dato letto insieme alla
comparsa a questa età della dentizione permanente, indica come
interventi di educazione sanitaria debbano essere intrapresi
precocemente e mantenuti nel tempo (29). In particolare sono
importanti gli interventi educativi rivolti ad un minor consumo di
dolci e bevande zuccherate, ad una miglior igiene orale, ad un
miglior utilizzo del fluoro e dei servizi odontoiatrici primari per
l'ablazione del tartaro, la sigillatura e la cura precoce delle
carie (8, 10, 18, 30, 32, 33, 34, 35).
Anche
nella nostra popolazione, il rischio carie sembra essere aumentato
nella fascia economicamente più svantaggiata. Questo è
indicato dalla maggior presenza di carie nei figli di genitore con
scolarità limitata alla scuola dell'obbligo e potrebbe
indicare minor prevenzione e maggior difficoltà di accesso ai
servizi.
Il SiC è
un indicatore relativamente nuovo e gioca un importante ruolo
soprattutto nella “diagnosi di comunità”. Esso segnala
l'esistenza di uno o più sottogruppi ad alto rischio e
indica la necessità di identificarli per attuare un programma
di prevenzione selettivo (36, 37).
A questo
sottogruppo è necessario dedicare maggiori sforzi in ambito
preventivo.
Il
Pediatra di famiglia è certamente la figura più adatta
ad identificare questi bambini: conosce le famiglie dei suoi
assistiti e può avvalersi anche di strumenti specifici per lo
screening. Uno di questi è il “Caries-risk Assessment Tool”
(CAT) recentemente proposto dall'Accademia Americana di
Odontoiatria Pediatrica (AAPD), semplificato nella
tabella 4. (38).
Per
utilizzare questo strumento il pediatra deve visualizzare
adeguatamente la bocca del bambino e avere accesso alle informazioni
anamnestiche per poter valutare le tre componenti del rischio:
circostanze cliniche, caratteristiche ambientali e stato generale di
salute. Il livello di rischio di un bambino è determinato
dalla presenza di anche una sola variabile nella categoria più
alta.
Indicatori | RISCHIO
BASSO | R.
MODERATO | R.
ELEVATO |
CLINICI | |||
Tempo
trascorso dallÕultima Carie | >
24 mesi | <=24
mesi | <=12
mesi |
Macchie
di demineralizzazione dello Smalto | No | 1 | >
1 |
Gengivite
(G) / Placca Anteriore (P) | No | (G) | (P) |
Radiografia
dei Denti* | carie | ||
Streptococcus
Mutans* | alto
titolo | ||
Uso
di apparecchio Ortodontico (fisso o mobile) | No | No | Si |
Ipoplasia
dello Smalto o Solchi Profondi | No | No | Si |
AMBIENTALI | |||
Assunzione
ottimale di fluoro sistemico (s) / topico (t) | Si/Si | No/Si | No/No |
Cibi
cariogeni o zuccheri semplici fuoripasto | No | <=
2 volte al di' | >=
3 volte al di' |
Condizioni
socio - economiche | elevate | medie † | basse‡ |
Controlli
odontoiatrici | periodici | occasionali | assenti |
SALUTE
GENERALE | |||
Madre
con carie attiva al momento della valutazione | No | No | Si |
Bambino
con bisogni speciali** | No | No | Si |
Predisposizione
a modifica quali - quantitativa della saliva*** | No | No | Si |
*
queste indagini non sono ritenute essenziali per l'utilizzo dello
strumento
**Bambini
con bisogni speciali sono quelli con aumentato rischio o presenza di
una condizione cronica fisica, evolutiva, comportamentale o
emozionale e che richiedono prestazioni sanitarie superiori a quelle
generalmente richieste dai bambini.
***alterazioni
quali-quantitative della saliva possono risultare da condizioni
congenite o acquisite, secondarie a chirurgia, irradiazione, farmaci.
Ogni trattamento o processo in grado di alterare il flusso salivare
deve essere considerato un fattore di rischio.
(†)eleggibile
per riduzione del costo dei buoni pasto; (‡) eleggibile per
interventi socioassistenziali o esenzione ticket ove presenti)
Per
contribuire al miglioramento della salute orale è necessario
promuovere un'azione integrata tra Pediatra di Famiglia (PLS),
Pediatra di Comunità (PdC) e Insegnanti che concentri
l'attenzione nei confronti dei soggetti a maggior rischio (39, 40).
Il PLS
dovrebbe includere la valutazione del rischio di carie nei bilanci di
salute a partire dall'età di circa sei mesi (bilanci N°
4, 6, 7, 8, 9, 10). In caso di riscontro di rischio moderato o
elevato il bambino dovrebbe essere incluso in un programma di
intervento odontoiatrico facilitato (41, 42). Uno strumento a
disposizione per la valutazione del rischio è il CAT. Questo
strumento può essere impiegato anche successivamente alla
prima valutazione per monitorare l'evoluzione dei fattori di
rischio e l'efficacia dell'intervento effettuato.
Il PdC
dovrebbe misurare periodicamente gli indicatori di salute orale e
diffonderne i risultati alle altre figure professionali del
territorio. Per finalità di raffronto, sarebbe opportuno che
la rilevazione dei dati si svolgesse a scadenze fisse in tutte le
regioni d'Italia e utilizzasse gli indicatori suggeriti negli
obiettivi dell'OMS. Il PdC dovrebbe promuovere attività di
educazione alla salute orale e definire “percorsi di formazione”
con gli insegnanti delle scuole in cui simili iniziative non sono
presenti (43). La collaborazione della scuola ad interventi di
educazione sanitaria appare di fondamentale importanza per il
contributo che essa può dare a colmare il divario di
conoscenze e abilità esistenti all'interno dei gruppi a
rischio. Essa infatti rivolge il suo intervento a tutta la
popolazione infantile e, ove opportunamente supportata dai servizi
sociosanitari, potrebbe rivolgere un'attenzione maggiore ai
soggetti più a rischio (44).
Infine
sarebbe opportuno che le ASL o le Aziende Ospedaliere attivassero
ambulatori di odontoiatria infantile, convenzionati col SSN,
dimensionati in base alla stima del bisogno di cure specialistiche “a
bassa tecnologia” (ablazione tartaro, sigillatura dei solchi, cura
precoce della carie) (2) e permettessero l'accesso facilitato dei
soggetti appartenenti alle categorie a maggior rischio.
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