Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2015 - Volume XVIII - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Gabrio, il bimbo in punta di piede
1Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste
2IRCCS Materno-Infantile "Burlo Garofolo", Trieste
2IRCCS Materno-Infantile "Burlo Garofolo", Trieste
Indirizzo
per corrispondenza:
cri.bibalo@yahoo.it
Gabrio è un bambino di 19 mesi, giunto alla nostra attenzione per una storia di zoppia da 3 settimane, senza storia di trauma. Il quadro è stato inizialmente interpretato dal curante come coxalgia benigna, ed è stata avviata terapia con FANS senza beneficio. Dopo 10 giorni è comparsa tumefazione calda e arrossata al piede sinistro, con presenza di 2 piccole maculo-papule al tallone. Valutato presso l’ospedale di riferimento, gli esami ematici mostravano 10.000 GB/mmc, VES e PCR nella norma con radiografia del piede negativa. Nell’ipotesi di artrite post-infettiva veniva avviata terapia con betametasone per 5 giorni, con miglioramento della tumefazione ma persistenza di zoppia.
Dopo 20 giorni dall’esordio è giunto al nostro Pronto Soccorso dove si notava una zoppia con deambulazione sulla punta del piede sinistra e opposizione alla dorsiflessione. Venivano eseguiti diversi accertamenti risultati tutti nella norma: esami ematici (GB 9680/mmc di cui N 2500 e L 6100, Hb 12,7 g/dl, VES 2 mm/h, PCR 0,12 mg/dl), radiografia ed ecografia del piede sinistro, ecografia addominale (nel sospetto di malignità). Nell’ipotesi di osteomielite si decide quindi di eseguire RMN del piede sinistro che evidenzia area di alterato segnale a livello dei settori medio-inferiori del calcagno con segni di edema e iperemia delle parti molli adiacenti, compatibile con osteomielite calcaneare sinistra. Data l’età (<2 anni), la sede dell’infezione e la presenza di maculo-papule al tallone, si avviava terapia ev con ceftazidime e oxacillina coprendo una possibile eziologia da Pseudomonas aeruginosa. La risposta clinica alla terapia antibiotica è stata pronta: dopo 2 giorni risultava migliorata la flessione dorsale del piede; dopo 4 giorni il bambino ha iniziato ad appoggiare il carico sul calcagno sinistro. Questo ulteriormente confermava la diagnosi di osteomielite.
Questo caso ci ricorda che l’assenza di febbre e la negatività degli indici di flogosi non escludono la diagnosi di osteomielite.
Infine, ricordiamo che il calcagno è coinvolto nel 4-11% delle osteomieliti in età pediatrica.
			Dopo 20 giorni dall’esordio è giunto al nostro Pronto Soccorso dove si notava una zoppia con deambulazione sulla punta del piede sinistra e opposizione alla dorsiflessione. Venivano eseguiti diversi accertamenti risultati tutti nella norma: esami ematici (GB 9680/mmc di cui N 2500 e L 6100, Hb 12,7 g/dl, VES 2 mm/h, PCR 0,12 mg/dl), radiografia ed ecografia del piede sinistro, ecografia addominale (nel sospetto di malignità). Nell’ipotesi di osteomielite si decide quindi di eseguire RMN del piede sinistro che evidenzia area di alterato segnale a livello dei settori medio-inferiori del calcagno con segni di edema e iperemia delle parti molli adiacenti, compatibile con osteomielite calcaneare sinistra. Data l’età (<2 anni), la sede dell’infezione e la presenza di maculo-papule al tallone, si avviava terapia ev con ceftazidime e oxacillina coprendo una possibile eziologia da Pseudomonas aeruginosa. La risposta clinica alla terapia antibiotica è stata pronta: dopo 2 giorni risultava migliorata la flessione dorsale del piede; dopo 4 giorni il bambino ha iniziato ad appoggiare il carico sul calcagno sinistro. Questo ulteriormente confermava la diagnosi di osteomielite.
Questo caso ci ricorda che l’assenza di febbre e la negatività degli indici di flogosi non escludono la diagnosi di osteomielite.
Infine, ricordiamo che il calcagno è coinvolto nel 4-11% delle osteomieliti in età pediatrica.
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