Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Ottobre 2017 - Volume XX - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Un ospite inatteso: una rickettsia
Sezione di Immunologia Clinica e di Laboratorio, Ambulatorio di Reumatologia, Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana; Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Pisa
Indirizzo
per corrispondenza:
francesca.lorenzoni@live.it
Elena, 7 anni, da circa una settimana lamenta artralgie agli arti inferiori poi localizzatesi alla caviglia destra, associate a un’eruzione cutanea a carico dei quattro arti. Alcuni giorni prima la bambina aveva presentato febbre elevata, diarrea e faringodinia con aftosi orale. Per l’ingravescenza delle artralgie e la comparsa di zoppia viene eseguita una visita reumatologica. 
All’esame obiettivo, sulla cute rosea e normoelastica si osserva un esantema apparentemente petecchiale. L’esame obiettivo generale e articolare è per il resto negativo, eccetto che per una modesta tumefazione a carico della caviglia destra, che appare dolorabile alla mobilizzazione attiva e passiva. Si eseguono esami ematochimici e si imposta una terapia antinfiammatoria con ibuprofene. Gli esami ematici generali risultano nella norma. A orientare la diagnosi è la reazione di Weil-Felix, risultata positiva (titolo 1:160) e indicativa di probabile infezione da Rickettsia.
Si imposta terapia antibiotica con claritromicina per 10 giorni e si rivaluta la bambina alla ricerca di un’eventuale porta di ingresso per la rickettsia veicolata, generalmente, dalla comune zecca del cane. Si riscontra infatti una escara di circa 0,5 cm a livello del fianco sinistro, senza però evidenza di zecca in sede.
La rickettiosi da Rickettsia conorii è una delle più frequenti zoonosi del bacino del Mediterraneo che si manifesta con la classica triade clinica: febbre elevata, esantema maculopapulare ed escara di inoculo (tache noir). La diagnosi è sierologica e la terapia, per quanto talvolta superflua, si avvale di antibiotici ad azione intracellulare (doxiciclina, macrolidi o cloramfenicolo).
All’esame obiettivo, sulla cute rosea e normoelastica si osserva un esantema apparentemente petecchiale. L’esame obiettivo generale e articolare è per il resto negativo, eccetto che per una modesta tumefazione a carico della caviglia destra, che appare dolorabile alla mobilizzazione attiva e passiva. Si eseguono esami ematochimici e si imposta una terapia antinfiammatoria con ibuprofene. Gli esami ematici generali risultano nella norma. A orientare la diagnosi è la reazione di Weil-Felix, risultata positiva (titolo 1:160) e indicativa di probabile infezione da Rickettsia.
Si imposta terapia antibiotica con claritromicina per 10 giorni e si rivaluta la bambina alla ricerca di un’eventuale porta di ingresso per la rickettsia veicolata, generalmente, dalla comune zecca del cane. Si riscontra infatti una escara di circa 0,5 cm a livello del fianco sinistro, senza però evidenza di zecca in sede.
La rickettiosi da Rickettsia conorii è una delle più frequenti zoonosi del bacino del Mediterraneo che si manifesta con la classica triade clinica: febbre elevata, esantema maculopapulare ed escara di inoculo (tache noir). La diagnosi è sierologica e la terapia, per quanto talvolta superflua, si avvale di antibiotici ad azione intracellulare (doxiciclina, macrolidi o cloramfenicolo).
Vuoi citare questo contributo?

 Stampa
 Stampa Commenti
 Commenti Condividi via mail
 Condividi via mail Condividi su Twitter
 Condividi su Twitter Condividi su Facebook
 Condividi su Facebook Scarica in formato PDF
 Scarica in formato PDF