Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Ottobre 2003 - Volume VI - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
Appunti di Terapia
IIl
ruolo clinico della combinazione antibiotici _-lattamici/inibitori
delle _-lattamasi
L‘uso
degli inibitori delle _-lattamasi in combinazione con un antibiotico
_-lattamico è in pratica la più utile strategia per
combattere uno specifico meccanismo di resistenza (Lee N., Yuen
K.Y:, Kumana C. – Clinical role of beta-lactam/beta-lactamase
injbitor combination – Drugs 2003, 63:1511-24).
Il loro ampio spettro di attività deriva dalla capacità dei rispettivi inibitori di inattivare un ampio spettro di beta-lattamasi, prodotte dai Gram-positivi, Gram-negativi, anaerobi e anche patogeni acido-resistenti. L'esperienza clinica conferma la loro efficacia nel trattamento empirico delle infezioni, respiratorie, intraddominali, cutanee e dei tessuti molli.
Ci sono prove che suggeriscono che essi sono efficaci nel trattare pazienti con febbre neutropenica e infezioni nosocomiali, specialmente in combinazione con altri agenti. La combinazione antibiotici _-lattamici/inibitori delle _-lattamasi è particolarmente utile contro le infezioni miste. Il loro ruolo nel trattare vari patogeni multiresistenti, come le specie di Acinetobacter e la Stenotropomonas moltophilia, sta aumentando d'importanza.
Sebbene, in linea di massima, essi non costituiscano una reale terapia contro i produttori di grandi quantità di beta-lattamasi, la loro sostituzione. al posto delle cefalosporine di seconda e terza generazione appare ridurre l'insorgenza di questi patogeni. Ugualmente il loro uso può anche ridurre la comparsa di altri patogeni resistenti come il Clostridium difficile e gli enterococchi vancomicina-resistenti.
Le combinazioni di antibiotici _-lattamici con inibitori delle _-lattamasi sono generalmente ben tollerate e le loro preparazioni orali forniscono un'efficace terapia nei pazienti contro la maggior parte delle infezioni, comunemente incontrate. In alcune circostanze, essi possono anche avere un rapporto costo/efficacia superiore a quello delle terapia convenzionali di associazione.
Con l'accumulo di queste esperienze, il loro ruolo nel trattamento delle infezioni è oggi più chiaramente definito.
Il loro ampio spettro di attività deriva dalla capacità dei rispettivi inibitori di inattivare un ampio spettro di beta-lattamasi, prodotte dai Gram-positivi, Gram-negativi, anaerobi e anche patogeni acido-resistenti. L'esperienza clinica conferma la loro efficacia nel trattamento empirico delle infezioni, respiratorie, intraddominali, cutanee e dei tessuti molli.
Ci sono prove che suggeriscono che essi sono efficaci nel trattare pazienti con febbre neutropenica e infezioni nosocomiali, specialmente in combinazione con altri agenti. La combinazione antibiotici _-lattamici/inibitori delle _-lattamasi è particolarmente utile contro le infezioni miste. Il loro ruolo nel trattare vari patogeni multiresistenti, come le specie di Acinetobacter e la Stenotropomonas moltophilia, sta aumentando d'importanza.
Sebbene, in linea di massima, essi non costituiscano una reale terapia contro i produttori di grandi quantità di beta-lattamasi, la loro sostituzione. al posto delle cefalosporine di seconda e terza generazione appare ridurre l'insorgenza di questi patogeni. Ugualmente il loro uso può anche ridurre la comparsa di altri patogeni resistenti come il Clostridium difficile e gli enterococchi vancomicina-resistenti.
Le combinazioni di antibiotici _-lattamici con inibitori delle _-lattamasi sono generalmente ben tollerate e le loro preparazioni orali forniscono un'efficace terapia nei pazienti contro la maggior parte delle infezioni, comunemente incontrate. In alcune circostanze, essi possono anche avere un rapporto costo/efficacia superiore a quello delle terapia convenzionali di associazione.
Con l'accumulo di queste esperienze, il loro ruolo nel trattamento delle infezioni è oggi più chiaramente definito.
Vuoi citare questo contributo?

 Stampa
 Stampa Commenti
 Commenti Condividi via mail
 Condividi via mail Condividi su Twitter
 Condividi su Twitter Condividi su Facebook
 Condividi su Facebook Scarica in formato PDF
 Scarica in formato PDF