Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2003 - Volume VI - numero 1
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Gennaio 2003 - Volume VI - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Rigidita'
nucale e mioclonie ipniche all'arto superiore destro
come
sintomi di esordio di astrocitoma midollare
^ U.O. di
Pediatria, Ospedale "Madonna delle Grazie" Matera,
* U.O. di
Neuropsichiatria Infantile, Ospedale "Madonna delle Grazie"
Matera.
#
Pediatra di famiglia, ASL n 4 Matera.
CASO
CLINICO
Antonio è
un bambino di 6 anni che è sempre stato bene, se si escludono
i soliti episodi febbrili, la VI malattia e la varicella.
Da circa
3 mesi però, accusa strani sintomi che si manifestano solo
durante il sonno: si tratta cioè di movimenti ripetitivi
dell'arto superiore destro. Queste manifestazioni inducono la mamma a
consultare il suo pediatra e, successivamente, a ricoverare il
bambino per gli approfondimenti del caso.
Durante
il ricovero vengono confermati i movimenti nel sonno, che sono delle
mioclonie (molto simili alle mioclonie ipniche benigne) localizzate
al solo arto superiore destro.
Antonio
però, presenta anche altri segni, che solo alla luce della
suddetta sintomatologia assumono il giusto rilievo: ha una postura
leggermente asimmetrica con la testa rivolta a sinistra, rigidità
dei muscoli della nuca e slivellamento delle spalle, ed ha l'arto
superiore destro in atteggiamento di lieve flessione con il 4 e il 5
dito della mano in posizione ad artiglio.
La mamma,
che è una donna molto attenta, dice che quel "torcicollo"
Antonio ce l'ha da tanto tempo (tant'è che spesso è
costretta a lenirlo con dei massaggi) così come da tanto tempo
ha quello strano atteggiamento del braccio e della mano destra. Ad
avvalorare le sue affermazioni, ci porta tutta una serie di
fotografie che ritraggono Antonio in molte situazioni diverse, e che
risalgono anche ad anni prima. Effettivamente in tutte si nota
l'atteggiamento del collo in lieve flessione, e della mano, che
Antonio si è adattato ad usare in maniera particolare: afferra
cioè tutti gli oggetti fra il pollice e l'indice chiuso in
semiflessione, escludendo le altre dita, anch'esse atteggiate in
flessione.
Alla fine
il quadro clinico si fa dunque chiaro; Antonio viene sottoposto a RNM
encefalica e midollare, che evidenzia un "processo espansivo
intramidollare che si estende dall'inizio del midollo fino a D5-D6,
in gran parte cistico".
Diagnosi:
astrocitoma midollare.
Il
problema
I tumori
midollari possono insorgere lungo tutto il decorso del midollo
spinale. La maggior parte sono extradurali ed extramidollari, come il
neuroblastoma, che dal mediastino posteriore o dalla regione
retroperitoneale penetra nel canale midollare. In questo gruppo di
tumori rientrano anche il rabdomiosarcoma, il sarcoma di Ewing e
l'istiocitosi X.
Altri
tumori sono extramidollari ma intradurali, come il neurofibroma, che
si sviluppa dalle radici nervose dopo la loro emergenza dal midollo
spinale, il meningioma e lo schwannoma.
I tumori
intramidollari, invece, originano dall'interno del midollo spinale, e
spesso si associano a formazioni cistiche. Tra questi vanno ricordati
gli astrocitomi, gli ependimomi e, più raramente, gli
emangioblastomi.
Infine
una compressione midollare può originare da infiltrazione
leucemica, linfomi, malformazioni artero-venose e cisti congenite.
Le
caratteristiche cliniche dei tumori midollari comprendono tre gruppi
di sintomi:
- dolore
dorsale e rigidità,
- sintomi
neurologici spinali segmentali;
- sintomi
neurologici da interruzione di fasci di fibre nell'interno del
midollo.
Il dolore
dorsale è più spesso diffuso e predominante nelle ore
notturne; la rigidità spesso si associa a scoliosi. Il
coinvolgimento delle radici dei nervi può indurre debolezza
segmentale, iporeflessia, disturbi sensori e amiotrofia, più
raramente mioclonie segmentali. Il coinvolgimento di lunghi tratti
midollari provoca disturbi sfinterici e spasticità evolvente
in paraplegia.
La
sintomatologia dolorosa spesso associata a parestesie e debolezza è
più tipica dell'esordio dei tumori extramidollari. Quelli
intramidollari, invece, spesso provocano all'origine debolezza agli
arti inferiori, ma è sorprendente come la maggior parte di
questi possano essere così ben tollerati per lungo tempo,
nonostante estensioni di considerevole entità. Alcune volte,
infine, i tumori intramidollari possono insorgere con manifestazioni
cliniche di ipertensione endocranica (in cui però non si
associa la dilatazione ventricolare).
Il
contributo
I tumori
del midollo spinale nell'infanzia sono da 5 a 10 volte meno comuni
dei tumori encefalici. Sebbene alcuni tumori midollari possano
insorgere clinicamente d'emblèe mimando una mielite acuta
traversa, comunemente i segni iniziali sono subdoli, tanto da essere
spesso interpretati come disturbi banali. Ciò fa sì che
la diagnosi troppo spesso venga posta tardivamente.
E' quindi
assolutamente necessario che essi vengano diagnosticati
tempestivamente, poiché gli accidenti vascolari locali
provocati dalla loro crescita portano rapidamente a lesioni midollari
irreversibili con paraplegia.
Questo
caso vuole sensibilizzare l'attenzione sulla diagnostica precoce
delle neoplasie midollari, sottolineando soprattutto il concetto di
non sottovalutare segni che a prima vista possono apparire "banali",
e che quindi possono essere trascurati, o peggio interpretati come
"malingering".
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