Ottobre 2025 - Volume XLIV - numero 8
Articolo speciale
AOU Policlinico “G.Rodolico-S.Marco”, Catania; Associazione Culturale Pediatri (ACP), gruppo PuMP (Pediatri per un Mondo Possibile)
Indirizzo per corrispondenza: annamaria.pan@gmail.com
Key words: Microplastics, Nanoplastics, Neurodevelopment, Neurotoxicity
Microplastic and nanoplastic (MNP) pollution is a growing environmental and health concern, with global plastic production exceeding 400 million tons annually. These particles, persistent in the environment due to their slow degradation, are ubiquitous in air, water, soil, and the food chain. Children are particularly vulnerable due to their frequent contact with plastic-containing products, such as baby bottles and toys. Scientific literature has already documented the presence of MNPs in various human biological tissues and fluids, including human milk, placenta, liver, kidneys and testes. Once inside the body, MNPs can cause inflammation, cellular damage, oxidative stress and DNA toxicity, with potential carcinogenic effects, impaired neurodevelopment and endocrine disorders. Recent studies on MNP neurotoxicity indicate that these particles can cross the blood-brain barrier and also accelerate neurodegenerative processes like those seen in Alzheimer’s and Parkinson’s diseases. A groundbreaking study published in Nature Medicine in 2025 revealed the bioaccumulation of MNPs in the human brain, showing concentrations approximately 10 times higher than in the liver and kidneys and doubling within 8 years. A correlation between high MNP concentrations in the brain and dementia was also observed, with three to ten times more plastic in the tissues of affected patients. Therefore, urgent interventions are needed to reduce MNP exposure, especially for the most vulnerable individuals, such as children and pregnant women, by promoting family practices that minimize contact with plastic and implementing national and international policies for more sustainable management.
L'inquinamento da microplastiche e nanoplastiche (MNP) rappresenta motivo di crescente preoccupazione ambientale e sanitaria, con una produzione globale di plastica che supera i 400 milioni di tonnellate all'anno. Queste particelle, persistenti nell'ambiente a causa della loro lenta degradazione, sono onnipresenti nell'aria, nell'acqua, nel suolo e nella catena alimentare Particolarmente vulnerabili sono i bambini, a causa del loro frequente contatto con prodotti contenenti plastica, come biberon, giocattoli, cosmetici, stoviglie, vestiti sintetici etc. La letteratura scientifica ha già documentato la presenza di MNP in vari tessuti e fluidi biologici umani, inclusi latte materno, placenta, fegato, reni e testicoli. Una volta penetrate nell'organismo, le MNP possono causare infiammazione, danno cellulare, stress ossidativo e tossicità sul DNA, con potenziali effetti cancerogeni, alterazioni del neurosviluppo e disordini endocrini. Recenti studi sulla neurotossicità delle MNP indicano che queste particelle possono attraversare la barriera emato-encefalica (BEE), accelerando anche processi neurodegenerativi come quelli della malattia di Alzheimer e Parkinson. Uno recente studio pubblicato su Nature Medicine nel 2025 ha rivelato il bioaccumulo di MNP nel cervello umano, evidenziando concentrazioni circa 10 volte superiori a fegato e reni, raddoppiate nel giro di 8 anni. È stata inoltre osservata una correlazione tra elevate concentrazioni di MNP nel cervello e la demenza, con una quantità di plastica da tre a dieci volte maggiore nei tessuti di pazienti affetti. Pertanto, sono urgenti interventi per ridurre l'esposizione a MNP, soprattutto per i soggetti più vulnerabili, come i bambini e le donne in gravidanza, promuovendo pratiche familiari che minimizzino il contatto con la plastica e implementando politiche nazionali e internazionali per una loro gestione più sostenibile.
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