Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Aprile 2006 - Volume IX - numero 4
M&B Pagine Elettroniche
Caso Clinico Interattivo
Questa
volta il caso interattivo viene presentato in modo un po' diverso
dal solito: alle domande non seguono risposte predefinite. E' un
invito a pensare in modo compiuto e, prima di andare all'altra
pagina, a definire ipotesi cliniche e un programma di gestione.
Sarebbe
bello se ciascun lettore segnalasse i suoi dubbi, cosa ha pensato e
cosa avrebbe fatto di diverso, scrivendo a:redazione@medicoebambino.com
Una
bambina con polipnea
1 Clinica
Pediatrica, IRCCS “Burlo Garofolo”, Università di Trieste
2 Day
Hospital endocrinologico, IRCCS “Burlo Garofolo”, Università
di Trieste
3 U.O.C.
Pronto Soccorso e Primo Accoglimento, IRCSS “Burlo Garofolo”,
Trieste.
Indirizzo
per corrispondenza: margheritalondero@yahoo.it
Il
successo del trattamento della chetoacidosi diabetica dipende
dalla adeguata correzione dello stato di disidratazione,
dell'iperglicemia, della chetoacidosi e del deficit
elettrolitico.
Il
primo obiettivo è quello di espandere il volume
extracellulare e ristabilire un'adeguata per fusione renale.
Questo si può ottenere con l'infusione di salina
isotonica ad una velocità di 10-20 mL/Kg all'ora (in
mezz'ora in caso di shock), durante la prima ora. Dopo la
prima ora di sola reidratazione, non appena usciti dalla fase di
shock, si avvia infusione di insulina a basse dosi (0,1 U/kg/h)
Nelle
tre ore successive si procede con l'infusione di 7ml/kg/h di
SF diluita a 3/4 per evitare il sovraccarico di sodio. Inoltre,
non appena il paziente ha iniziato ad urinare e il livello del
potassio scende sotto i 4,5 mEq/l, è raccomandata
l'infusione di 40 mEq/l di questo elettrolita (20 mEq/l sotto
forma di potassio fosfato e 20 mEq/l sotto forma di cloruro di
potassio)(1) per mantenere una concentrazione sierica compresa
fra 4 e 5 mEq/l.
Infatti
il trattamento della chetoacidosi è associato ad una
rapida diminuzione del potassio sierico, dovuta principalmente
al suo rientro nel compartimento intracellulare dovuto alla
correzione dell'acidosi e alla terapia insulinica.
Per
prevenire una rapida diminuzione della glicemia e il possibile
sviluppo di un'ipoglicemia, quando il livello di glucosio
plasmatico raggiunge i 200 mg/dl è opportuno proseguire
la reidratazione con soluzione glucosata al 5% tamponata con 1U
di insulina ogni 4 gr di glucosio.
I
pazienti con pH inferiore a 7.3, shock e riduzione del livello
di coscienza dovrebbero essere trasferiti in un reparto di
terapia intensiva.
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