Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Marzo 2012 - Volume XV - numero 3
M&B Pagine Elettroniche
Il punto su
Guida pratica per il bambino con sindrome di Prader-Willi
S.S.
Endocrinologia, Auxologia e Diabetologia, Clinica Pediatrica, IRCCS
Pediatrico “Burlo Garofolo”, Trieste
Indirizzo
per corrispondenza: tornese@burlo.trieste.it
- gianluca.tornese@gmail.com
Practical
guidelines for children with Prader-Willi syndrome
Key
words
Prader-Willi
syndrome, Hypotonia, Feeding problems, Hypogonadism,
Developmental delay, Obesity, Hyperphagia, Scoliosis
Summary
Although
Prader-Willi syndrome is a rare disease, it provides an excellent
example of how early diagnosis and meticulous management can
significantly improve long-term prognosis of some genetic
diseases. These guidelines, particularly addressed to family
paediatricians, provide a brief and practical summary on how to
diagnose and to manage the different physical and behavioural
problems of patients with Prader-Willi syndrome.
|
La
Sindrome di Prader-Willi (PWS; OMIM 176270), originariamente
descritta nel 1956 in 14 pazienti con un quadro clinico
caratterizzato da obesità, ipogenitalismo, criptorchidismo, ipotonia
e ritardo mentale1, è una malattia genetica
multisistemica dovuta alla mancata espressione della regione critica
del cromosoma 15 (15q11-q13) ereditata dal padre (vedi Box
1)2-5, con significative anomalie cognitive,
neurologiche, endocrine e comportamentali. Si ritiene che la maggior
parte dei sintomi della PWS (dai disturbi del sistema riproduttivo
alla bassa statura, dall'iperfagia all'obesità, dai disturbi del
sonno all'alterazione della temperatura corporea) siano dovuti a
una primitiva alterazione a livello ipotalamico.
Recentemente,
l'American Academy of Pediatrics ha pubblicato delle linee
guida (LG)6 destinate agli operatori sanitari che
assistono pazienti con PWS per fornire una panoramica complessiva
sulle problematiche della malattia: come per tutte le patologie
croniche sarebbe necessaria anche nella PWS una collaborazione e una
comunicazione chiara ed efficace fra il pediatra di famiglia (PdF) e
i singoli specialisti, delineando chiaramente i rispettivi ruoli per
fornire in modo regolare ed efficace le cure previste alla singola
persona e il sostegno alla famiglia.
L'incidenza
stimata della PWS è di 1:15.000-1:25.000 nati vivi7,8, ma
da un recente studio multicentrico risulta che in Italia ci sono
ancora molti casi non diagnosticati (una prevalenza reale di
1:134.117 contro una stimata di 1:10.000-1:52.000)9. Pur essendo una
malattia rara la PWS fornisce un eccellente esempio di come una
diagnosi precoce e una gestione meticolosa possano notevolmente
migliorare la prognosi a lungo termine di alcune malattie
genetiche10. Ad esempio, senza un adeguato controllo del peso e una
gestione del comportamento alimentare, l'obesità massiccia e le
complicazioni associate portano a morte in genere nella quarta decade
di vita; mentre con un attento controllo del peso, oltre che con le
altre misure preventive, le persone con PWS possono rimanere in buona
salute nella vita adulta, raggiungendo anche i 70 anni di età.
Il
presente articolo nasce come adattamento delle LG americane6, riviste
e integrate in base all'esperienza italiana, con alcuni doverosi
distinguo e sottolineature rispetto ad alcune indicazioni degli
Autori americani che non abbiamo ritenuto condivisibili e supportate
da evidenze scientifiche.
Il
tipo di ereditarietà della PWS non appartiene agli schemi
classici mendeliani, ma è il risultato di fenomeni genetici meno
noti riguardanti il cosiddetto imprinting genomico (di cui la PWS
è stato il primo esempio negli umani)2. Sebbene non
rientri nella quotidianità della pratica clinica, soprattutto nel
setting ambulatoriale, è importante conoscerne le basi, anche per
poter fornire informazioni precise riguardo all'ereditarietà
della malattia.
L'imprinting
genomico è un fenomeno che si verifica fisiologicamente e
comporta una ereditarietà differente di alcune regioni del genoma
a seconda del genitore da cui provengono. Durante la formazione
dei gameti, l'imprinting silenzia uno dei due geni (che viene
compattato con metilazione, in modo da non dare accesso alle
proteine trascrizionali), e quello che viene attivamente
trascritto è solo uno, che proviene a caso o dalla madre o dal
padre.
Nella
regione del cromosoma 15 q11-q13 i geni materni vengono
normalmente imprintati (ossia disattivati, grazie
all'ipermetilazione della regione promotore), e pertanto i
prodotti genici vengono generati solo a partire dal cromosoma
ereditato dal padre. Se però anche la parte paterna viene a
mancare, questo provoca l'assenza di tali prodotti e quindi la
malattia:
Come
accennato, conoscere il meccanismo di trasmissione è importante
per un corretto counselling genetico:
È
consigliabile richiedere anche un cariotipo standard sul probando
insieme alle analisi molecolari, in modo da investigare possibili
alternative spiegazioni per il quadro clinico (se le analisi per
PWS risultano essere negative)4.
|
Nel 1993
sono stati sviluppati e validati dei criteri clinici per la diagnosi
(di Holm e Cassidy) divisi fra criteri maggiori e minori e con un
punteggio minimo da raggiungere, diverso fra
bambini ≤ 3 anni o > 3 anni (Tabella
I e Figura
1)5,11.
Oggi sono disponibili test molecolari affidabili e facilmente
accessibili, per cui questi criteri clinici (sviluppati prima del
loro avvento) dovrebbero essere considerati piuttosto come LG per
definire in quali casi eseguire la genetica, indispensabile per
confermare la diagnosi6,12-14
(Figura
2). Nel 2001 è
stata proposta una revisione semplificata dei criteri, suddivisi per
classi di età, per procedere al test genetico nel sospetto di PWS15
(Tabella II).
In
generale, la PWS deve essere considerata sempre nei neonati con
ipotonia significativa (Figura 3) (già
durante la gravidanza viene riportata una riduzione dei movimenti
fetali), in particolare in un contesto di scarsa alimentazione,
riduzione del risveglio spontaneo per le poppate e ipogonadismo
(criptorchidismo, pene piccolo, o clitoride piccolo). Uno studio
italiano ha concluso che, alla nascita, il 100% ha ipotonia severa,
il 95% scarsa suzione, il 93% criptorchidismo (mono o bilaterale),
l'81% ridotti movimenti fetali, il 71% nasce da taglio cesareo
(rispetto al 29% della popolazione generale) e il 57% presenta almeno
tre anomalie facciali16.
Nei
bambini più grandi, la diagnosi deve essere presa in considerazione
quando è compromesso il senso di sazietà con conseguente rapido
incremento ponderale o in caso di scarsa crescita lineare in presenza
di eccessivo apporto calorico. Ipogonadismo, ipotonia, ritardo dello
sviluppo, difetti nell'articolazione del linguaggio e un
caratteristico aspetto fisico dovrebbero aumentare il sospetto
clinico. Una significativa ipotonia neonatale è presente
praticamente in tutti i bambini in cui viene poi confermata la
diagnosi di PWS17,18, pertanto, questo dato dovrebbe
essere attivamente ricercato nell'anamnesi anche nella valutazione
dei bambini più grandi.
Nel Box
2 riportiamo alcuni casi clinici per aiutare a identificare
nella pratica clinica come riconoscere un bambino con PWS.
Tabella
I. Criteri clinici-anamnestici di Holm e Cassidy, attualmente
suggeriti per procedere al test genetico nel sospetto di PWS (da voce
bibliografica 11, modificata)
Criteri
maggiori (valgono 1 punto ciascuno)*
|
1.
Ipotonia centrale neonatale e infantile con scarsa suzione, che
migliora gradualmente con l'età
2.
Problemi di alimentazione nell'infanzia, con necessità di
tecniche di alimentazione speciali e scarsa crescita ponderale
3.
Aumento di peso rapido o eccessivo in base al rapporto
peso/altezza dopo i 12 mesi ma prima dei 6 anni di età; obesità
centrale in assenza di interventi
4.
Tratti somatici caratteristici con dolicocefalia in infanzia,
faccia o diametro bitemporale stretto, occhi a mandorla, bocca
piccola con labbro superiore sottile, angoli della bocca rivolti
verso il basso (ne sono richiesti 3 o più)
5.
Ipogonadismo, con uno dei seguenti criteri, secondo l'età:
-
ipoplasia genitale (maschio: ipoplasia scrotale, criptorchidismo,
pene piccolo e/o testicoli piccoli per l'età (<5°
percentile); femmina: assenza o ipoplasia severa delle piccole
labbra e/o del clitoride)
-
maturazione gonadica ritardata o incompleta con segni puberali
ritardati in assenza di interventi dopo i 16 anni di età
(maschio: gonadi piccole, ridotta peluria, mancato cambiamento del
timbro vocale; femmina: amenorrea/oligomenorrea dopo i 16 anni)
6.
Ritardo globale dello sviluppo psicomotorio in un bambino sotto i
6 anni di vita; ritardo mentale da lieve a moderato o problemi di
apprendimento nei bambini più grandi
7.
Problemi comportamentali connessi con l'alimentazione
(iperfagia, ricerca ossessiva di cibo)
|
Criteri
minori (valgono 0,5 punti ciascuno)
|
1.
Riduzione dei movimenti fetali, letargia, pianto debole
nell'infanzia, che migliorano con l'età
2.
Caratteristiche comportamentali: accessi di collera; scoppi
violenti e comportamento ossessivo/compulsivo; tendenza ad essere
polemici, oppositivi, rigidi, manipolativi, possessivi e testardi;
perseveranza, furti e menzogne (ne sono richiesti 5 o più)
3.
Disturbi del sonno o apnee del sonno
4.
Bassa statura per il bersaglio genetico all'età di 15 anni (in
assenza di terapia con rhGH)
5.
Ipopigmentazione (pelle e capelli chiari rispetto alla famiglia)
6.
Acromicria: mani (< 25° percentile) e/o piedi (< 10°
percentile) piccoli per l'altezza
7.
Mani affusolate con margine ulnare rettilineo
8.
Anomalie oculari (esotropia, miopia)
9.
Saliva densa e vischiosa con croste agli angoli della bocca
10.
Difetti nell'articolazione delle parole
11.
Lesioni cutanee da grattamento (skin picking)
|
Criteri
aggiuntivi (non danno punteggio ma rendono la diagnosi più
probabile)
|
1.
Elevata soglia del dolore
2.
Diminuito senso del vomito
3.
Alterazioni della termoregolazione nell'infanzia o alterata
sensibilità termica i bambini più grandi e adulti
4.
Scoliosi e/o cifosi
5.
Adrenarca precoce
6.
Osteoporosi
7.
Abilità nei giochi di pazienza (puzzle)
8.
Normali indagini neuromuscolari
|
*Nei
criteri originari le indagini genetiche di biologia molecolare (test
di metilazione, FISH ecc.) erano uno dei criteri maggiori; ora sono
stati rimossi perché sono diventate essenziali per confermare la
diagnosi clinica precedentemente sospettata utilizzando i suddetti
criteri.
Bambini
fino a 3 anni di età: sono necessari almeno 5 punti per la diagnosi
clinica di PWS (di cui almeno 4 dai criteri maggiori)
Dai
3 anni all'età adulta: sono necessari almeno 8 punti per la
diagnosi clinica di PWS (di cui 5 dai criteri maggiori)
Tabella
II. Criteri suggeriti per procedere al test genetico nel
sospetto di PWS (da voce bibliografica 15)
Età
alla valutazione
|
Caratteristiche
sufficienti per un test genetico sollecito
|
Nascita-2
anni
|
1.
Ipotonia con difficoltà di suzione
|
2-6
anni
|
1.
Ipotonia con storia di difficoltà di suzione
2.
Ritardo di sviluppo globale
|
6-12
anni
|
1.
Storia di ipotonia con difficoltà di suzione (l'ipotonia spesso
persiste)
2.
Ritardo di sviluppo globale
3.
Alimentazione eccessiva (iperfagia, ossessione per il cibo) con
obesità centrale se non controllata
|
>13
anni
|
1.
Problemi cognitivi, di solito con ritardo mentale moderato
2.
Alimentazione eccessiva (iperfagia, ossessione per il cibo) con
obesità centrale se non controllata
3.
Ipogonadismo ipogonadotropo e/o tipici problemi di comportamento
(inclusi capricci e caratteristiche ossessive - compulsive)
|

Figura
1. Facies tipica della PWS (da voce bibliografica 5). I soggetti
con PWS hanno tipiche caratteristiche fisiche che li
contraddistinguono fin dalla nascita facendoli somigliare tra di
loro. I dimorfismi del viso riguardano innanzitutto la conformazione
del cranio (diametro bifrontale stretto), l'inclinazione degli
occhi (a mandorla con le palpebre rivolte verso l'alto), il naso
piccolo, la bocca con il labbro superiore sottile e gli angoli
ripiegati verso il basso, solitamente tenuta leggermente aperta. Gli
archi del palato sono eccessivamente alti, l'arco dentale basso e i
denti frontali accavallati. Le orecchie si presentano mal sagomate
con l'attaccatura bassa, il colore dei capelli e della pelle è più
chiara rispetto a quella dei familiari. Tutti questi sono elementi
della loro “facies tipica” che compaiono maggiormente e più
evidenti in soggetti PWS derivanti da delezione. Gli specifici tratti
facciali e l'ipotonia muscolare causano in questi soggetti
frequenti disfunzioni nei muscoli oro-facciali.
Caso
1
Luca
è nato a 34+1 settimane di età gestazionale da taglio cesareo
d'urgenza per bradicardia fetale. Da segnalare riscontro
ecografico prenatale di polidramnios; l'amniocentesi ha mostrato
un cariotipo normale 46 XY. Alla nascita ipotonia marcata e
distress respiratorio; indice di Apgar 4-6 rispettivamente al
primo e quinto minuto. Peso adeguato per l'età gestazionale
(25-50° percentile).
Il
piccolo viene dunque trasferito in Terapia Intensiva Neonatale con
supporto ventilatorio a pressione positiva. Obiettivamente
ipotonia ed iporeattività marcata, dismorfismi facciali quali
dolicocefalia, orecchie a basso impianto, micrognazia,
criptorchidismo con ipoplasia scrotale. In seconda battuta, ad un
esame più attento, viene evidenziato anche un margine ulnare
piatto bilaterale.
Per
incapacità nella suzione e scarsa crescita si avvia
un'alimentazione enterale mediante sondino naso-gastrico. Viene
effettuata un'ecografia encefalica che mostra una lieve
asimmetria dei ventricoli cerebrali priva di significato clinico.
A questo punto, valorizzando l'ipotonia generalizzata, i tratti
dismorfici, l'ipoplasia genitale e la difficoltà
nell'alimentazione, viene posto il sospetto di PWS per cui si
esegue il test di metilazione che dà esito positivo. La FISH
permette infine di identificare una delezione della regione
15q11-q13 che conferma definitivamente il sospetto diagnostico.
Caso
2
Matilde
è nata 40+2 settimane di età gestazionale da taglio cesareo per
presentazione podalica dopo gravidanza normodecorsa. Alla nascita
ipotonia marcata e respiro irregolare. Indice di Apgar 6-8-9
rispettivamente al primo, quinto e decimo minuto. Peso basso per
l'età gestazionale (3-10° percentile). In seconda giornata di
vita viene riscontrata ipotonia generalizzata e riflesso di
suzione assente. Gli esami di laboratorio escludono un'infezione
acuta (emocromo nella norma, PCR e procalcitonina negative),
un'ipoglicemia, e un'alterazione elettrolitica. All'esame
obiettivo vengono evidenziati: micrognazia, occhi a mandorla,
diametro bifrontale stretto, ipotrofia clitoridea con grandi
labbra piatte.
La
piccola non riesce a succhiare né il seno né il biberon per cui
viene avviata una nutrizione enterale mediante sondino
naso-gastrico. Vengono effettuate sia un'ecografia che una RMN
dell'encefalo che risultano nella norma. Valorizzando l'ipotonia
marcata, i dismorfismi facciali, l'ipoplasia genitale e la
difficoltà di suzione viene eseguito il test di metilazione che
risulta positivo.
Anche
in questo caso la FISH permette di individuare una delezione della
regione 15q11-q13 che fa porre diagnosi di PWS.
Caso
3
M.
è nato a 33 settimane di età gestazionale da taglio cesareo
elettivo per pregresso taglio cesareo.
Da
segnalare nel corso della gravidanza ritardo di crescita
intrauterina (IUGR), scarsi movimenti fetali e polidramnios. Alla
nascita ipotonia ed iporeattività marcata, qualche atto
respiratorio irregolare per cui viene ventilato con ossigeno in
maschera per 5-7 minuti con ripresa del respiro spontaneo e del
colorito ma persistente ipotonia. Indice di Apgar 5-7-8
rispettivamente al primo, quinto e decimo minuto. Peso basso per
l'età gestazionale (< 3° percentile).
Viene
dunque trasferito con supporto ventilatorio (N-CPAP) in TIN dove
il piccolo è ancora marcatamente ipotonico ed iporeattivo.
All'esame obiettivo: facies triangolare, impianto basso delle
orecchie, blefarofimosi, criptorchidismo, artrogriposi e piede
torto bilaterale.
Viene
effettuata un'ecografia dell'encefalo che evidenzia
un'emorragia intraventricolare bilaterale di 3° grado, e una
RMN cerebrale che mostra un idrocefalo tri-ventricolare
post-emorragico. L'emorragia intracranica giustifica dunque
l'ipotonia centrale. Viene posizionato un drenaggio
intraventricolare con reservoir sottocutaneo (a livello parietale
sinistro) e vengono praticate periodiche punture evacuative.
Nei
giorni successivi tuttavia M. è ancora ipotonico, presenta scarsi
movimenti spontanei, e la dinamica respiratoria è scarsa per cui
viene mantenuto il supporto ventilatorio fino al cinquantesimo
giorno di vita. Nel contempo la suzione non è valida, per cui
viene alimentato con sondino naso-gastrico.
A
questo punto l'emorragia intraventricolare non può più
giustificare un'ipotonia così persistente.
Viene
effettuata la FISH che risulta negativa, dunque
un'elettromiografia che non mostra alterazioni significative, ed
una biopsia muscolare, completamente nella norma.
Nei
mesi successivi il quadro clinico si fa più chiaro: dismorfismi
facciali evidenti, criptorchidismo persistente (alla nascita
poteva essere giustificato dalla prematurità), ipotonia
generalizzata, difficoltà nell'alimentazione. Valorizziamo
anche il dato ostetrico della paucità di movimenti fetali
intrauterini ed eseguiamo il test di metilazione nel forte
sospetto di PWS. Il test risulta positivo.
Sia
la disomia uniparentale materna che una mutazione del locus
dell'imprinting, responsabili complessivamente del 25% dei casi
di PWS, non sono evidenziati con la metodica FISH.
|

Figura
2. Flowchart della strategia per l'utilizzo dei test
molecolari raccomandati per la PWS (da voce bibliografica 4,
modificata) (vedi anche Box 1). Di fronte
al sospetto clinico di PWS, la prima indagine di laboratorio da
effettuare è il test di metilazione, che è capace di rilevare
differenze nello stato di metilazione della regione critica 15q11-q13
e risulta positivo nel 98% dei pazienti13.
Esistono
due tipi di test: (1) l'individuazione dello stato di
metilazione esclusivamente a livello del locus SNRPN mediante l'uso
di PCR metilazione specifica (MS-PCR) o Southern blot. Questo
approccio conferma la diagnosi, ma non fornisce ulteriori
informazioni sul meccanismo della malattia che richiede altri tipi di
test (FISH e/o analisi dei microsatelliti). (2) un nuovo
metodo, mediante l'uso di amplificazione legatura-dipendente
multipla della sonda metilazione sensibile (MS-MLPA, methylation
sensitive multiplex ligation-dependent probe amplification), che
permette di valutare simultaneamente in un unico esame lo stato di
metilazione e il dosaggio genomico in numerosi locus della regione
15q11-q13. Questo approccio conferma la diagnosi e inoltre identifica
la presenza di una delezione causale, indicandone la grandezza
approssimativa. Tuttavia, in assenza di una delezione, bisogna
procedere con ulteriori analisi per distinguere una UPD o un difetto
di imprinting.
L'analisi
con metodica FISH (fluorescence in situ hybridization) consiste
nell'utilizzo di una sonda specifica che è in grado di evidenziare
un'eventuale delezione sul braccio lungo del cromosoma 15.
L'analisi
dei microsatelliti mediante PCR (polymerase chain reaction) per la
ricerca della disomia uniparentale è un'indagine molecolare che
permette di confrontare marcatori polimorfici contenuti nella regione
15q11-q13 del paziente con quelli presenti nei genitori: in questo
modo è possibile stabilire l'origine parentale dei cromosomi del
paziente e di conseguenza valutare l'eventuale doppio contributo
materno (disomia uniparentale); questo test risulta positivo nel 25%
dei casi e richiede un campione di sangue sia del paziente che dei
genitori.
Lo
studio del centro dell'imprinting viene effettuato solo da alcuni
laboratori nei casi con test di metilazione positivo ma restanti
analisi negative.
Il
mantenimento di una nutrizione adeguata e appropriata è fondamentale
per la cura dei pazienti con PWS ad ogni età6.
- Neonati: possono richiedere un supporto nutrizionale per diversi mesi. Il fabbisogno calorico può essere ridotto nei neonati e nei lattanti, i quali solitamente non allattano spontaneamente. Pertanto l'alimentazione deve essere regolata in modo da garantire una crescita adeguata, con controlli di peso frequenti. Spesso può essere utile un aumento della densità delle poppate.
- Bambini: quando inizia l'iperfagia la dieta invece deve essere piuttosto ipocalorica (circa il 60% delle calorie rispetto a un bambino sano di età e peso uguale, vedi Tabella III)19; l'obiettivo di una dieta equilibrata può essere raggiunto in modo migliore con il sostegno di un dietista che conosca e abbia dimestichezza con la PWS.

Figura
3. Ipotonia neonatale nei pazienti con PWS. Notare la
posizione della testa che resta indietro rispetto al corpo quando il
bambino viene sollevato per le braccia (da voce bibliografica 5)
Tabella
III. Linee guida sugli apporti calorici indicati per il
mantenimento e la perdita di peso in soggetti con PWS (da voce
bibliografica 19, modificata)
Età
(anni)
|
Statura
media (cm)
|
Per
stabilità peso (kcal)
|
Per
calo ponderale (kcal)
|
3
|
90
|
720-990
|
630
|
6
|
110
|
880-1210
|
770
|
9
|
123
|
984-1353
|
861
|
15
|
150
|
1200-1650
|
1050
|
adulto
|
160
|
1280-1760
|
1120
|
Sondini
per l'alimentazione
I neonati
con PWS si alimentano poco perché succhiano debolmente, si
affaticano facilmente e hanno un basso tono muscolare, pertanto quasi
tutti necessitano di un'assistenza nell'alimentazione nei primi
4-6 mesi.
Si
possono provare i sistemi con valvole a senso unico e assistenza
manuale della suzione, originariamente progettati per i bambini con
palatoschisi (ad esempio poppatoio Haberman o Pigeon), per ridurre la
dipendenza dai sondini6.
Quando
necessari, i sondini naso-gastrici sono generalmente ben tollerati e
raramente vengono utilizzati per più di 3-6 mesi6,20. È
necessaria una particolare attenzione nei bambini con provato
reflusso gastroesofageo, in quanto l'assenza del riflesso del
vomito può portare complicazioni importanti21.
L'utilizzo
di un sondino tramite gastrostomia (generalmente con il
posizionamento di un dispositivo a bottone) può essere evitato nella
maggior parte dei casi: innanzitutto la scarsa alimentazione è un
problema transitorio nella PWS, e inoltre l'aumento della massa
grassa addominale con la riduzione di quella muscolare assicura una
cicatrice esteticamente deturpante (le famiglie a volte la chiamano
“secondo ombelico”). Se però, dopo aver considerato i rischi e i
benefici di entrambi gli approcci viene deciso di utilizzare una
gastrostomia, il dispositivo dovrebbe essere comunque rimosso non
appena possibile6.
Una
disregolazione dell'asse ipotalamo-ipofisario è caratteristica
della PWS e si può manifestare come una disregolazione dell'asse
ipotalamo-ipofisario (comprendente quasi sempre l'ormone della
crescita, GH, talvolta la funzione tiroidea e la regolazione della
corteccia surrenalica), dell'appetito, della termoregolazione e del
controllo respiratorio.
Insufficienza
surrenalica centrale
Se non
riconosciuta può essere causa di morte22,23, pertanto
viene consigliato il dosaggio su siero al primo mattino dell'ACTH e
cortisolo quando il bambino sta bene e ripetendolo in corso di ogni
malattia severa6,24. È da tenere in considerazione la
profilassi con idrocortisone durante malattie gravi nei bambini con
PWS22. È utile discutere con un endocrinologo pediatrico
per valutare se effettuare un test da stimolo con ACTH per lo studio
della funzione surrenalica.
Ipotiroidismo
è
riportato nei bambini con PWS, sia di origine centrale che
periferica, pertanto è richiesto uno screening con TSH, fT3 ed fT4
sia prima che durante il trattamento con ormone della crescita25.
Deficit
di GH
Non tutti
i bambini con PWS hanno valori patologici ai test standard per il
riscontro di deficit di GH, ed è per questo che secondo la nota 39
dell'AIFA (vedi Box 4) non si ha bisogno
del riscontro di un deficit per l'inizio della terapia con ormone
della crescita ricombinante (rhGH). Si suggerisce comunque di
effettuare, ove possibile, i 2 test standard prima di iniziare il
trattamento25. Nel primo anno di vita può essere
difficile identificare una ridotta velocità di crescita, ma spesso
c'è una risposta significativa al trattamento con rhGH. Ci sono
sempre più evidenze scientifiche (RCT) che indicano che la terapia
con rhGH nei bambini migliora la crescita lineare, la massa magra, il
rapporto massa magra/grassa25-27 e il drive
respiratorio29,30; è stato inoltre indicato un effetto
benefico sulla densità ossea28,31 e probabilmente una
stabilizzazione del disturbo del comportamento32.
Nonostante
l'inizio della terapia con rhGH e la sua gestione debbano essere
condotti da parte di un endocrinologo pediatrico, accenniamo comunque
ad alcuni punti critici di questa terapia.
- Età di inizio: anche se il trattamento con rhGH è stato approvato dalla FDA statunitense per i bambini con PWS di età > 2 anni con deficit di crescita documentato, in Italia la nota AIFA 39 (vedi Box 3) non pone limiti di età e i dati della letteratura suggeriscono che il trattamento può iniziare fin dai primi mesi di vita con un outcome migliore se iniziato più precocemente33,34. È importante che i genitori siano accuratamente informati sui potenziali benefici ed effetti indesiderati35.
- Rischio ostruttivo: poiché l'ipopnea (sia ostruttiva che centrale) è comune nella PWS36 e durante la terapia con rhGH si possono verificare ipertrofia adenotonsillare e apnee ostruttive, le attuali raccomandazioni e la stessa nota 39 AIFA includono la verifica di una normale funzionalità respiratoria prima dell'inizio della terapia e l'esclusione di una sindrome dell'apnea ostruttiva nel sonno tramite polisonnografia, indipendentemente dall'età all'inizio. In seguito, se i controlli clinici sono nella norma, si ripete l'esame strumentale dopo 4-6 mesi. In caso di evidenza di apnee ostruttive nel sonno, è invece necessario inviare il paziente ad un otorinolaringoiatra per la valutazione delle vie aeree, aumentare gli sforzi per ridurre il peso, considerare di ritardare l'inizio o sospendere il trattamento con rhGH finché non si rileva un miglioramento della polisonnografia37.
Pertanto,
le valutazioni pre-trattamento
per documentare le sequele dell'insufficienza di GH, per escludere
altre cause di scarsa crescita nei bambini con PWS, e per definire i
parametri di riferimento sulle
potenziali complicanze della terapia includono:
- polisonnografia;
- misurazione di IGF-1, fT4 e TSH, emocromo e un profilo metabolico di base (incluso il calcio), in particolare glicemia e insulinemia (eventualmente la curva da carico orale di glucosio – soprattutto in pazienti già obesi e/o con familiarità per diabete);
- RX polso e mano sinistra per età ossea (dopo l'anno di età);
- RX rachide (anche nei bambini piccoli per valutazione di eventuale scoliosi).
Il
follow-up consigliato consiste in:
- ripetizione della polisonnografia 4-6 mesi dopo l'inizio della terapia (considerare la ripetizione dopo 1 anno e in qualsiasi momento in cui vi siano sintomi nuovi o un peggioramento degli stessi);
- parametri auxologici ad ogni visita, inclusa la circonferenza cranica (l'aumento di quest'ultima può avere effetti benefici persistenti sullo sviluppo mentale e psicosociale, ma ci sono segnalazioni per cui la terapia con rhGH avviata quando le fontanelle sono ancora aperte potrebbe provocare una crescita abnorme della testa)38,39;
- bending test per la valutazione della scoliosi;
- monitoraggio delle IGF-1, almeno due volte all'anno, dosando il GH per mantenere l'IGF-1 nel range fisiologico;
- Densitometria ossea (DEXA) dopo i 2-3 anni di età.
Fra
le condizioni indicate dalla nota 39 AIFA (Gazzetta Ufficiale
della Repubblica Italiana, Serie generale, n. 270, 18 novembre
2010) per la prescrizione dell'rhGH a carico del Sistema
Sanitario Nazionale sono inclusi, alla voce “Altre condizioni”,
i “soggetti prepuberi affetti dalla PWS, geneticamente
dimostrata, limitatamente ai casi con diagnosi di deficienza
dell'ormone della crescita, con Indice di Massa Corporea o Body
Mass Index (BMI) < 95°, normale funzionalità respiratoria,
non affetti da sindrome dell'apnea ostruttiva nel sonno”. La
PWS è fra le condizioni per le quali “al raggiungimento della
statura definitiva non è più indicata la terapia con GH”.
Tuttavia, non esiste nessuna evidenza che l'insufficienza
endogena di GH migliori con l'avanzare dell'età, pertanto, è
ragionevole considerare di continuare la terapia anche in età
adulta.
|
Dopo la
comparsa dell'iperfagia i bambini con PWS possono sviluppare una
vasta gamma di comportamenti legati all'alimentazione, tra cui la
ricerca attiva di cibo, l'assunzione di sostanze non alimentari (ad
esempio, cibo per animali, cibo avariato, oggetti che assomigliano a
cibo, ricerca di lattine nella spazzatura ecc), il furto di soldi per
comprare cibo, e anche la fuga da casa per cercare alimenti in una
zona più ampia. Il controllo di questo comportamenti è complesso,
ma si fonda su strategie per limitare l'accesso ai viveri, per
ridurre l'esposizione a elementi che fanno pensare al cibo e per
infondere fiducia che il pasto successivo sarà servito in orario
secondo un programma routinario scrupoloso. I genitori e le persone
che si occupano di questi bambini devono essere educati affinché si
rendano conto che dare del cibo di nascosto ad un bambino con PWS non
è un modo di dimostrare affetto e, di fatto, mina il regime
nutrizionale del bambino. Nel Box 4 alcuni
suggerimenti pratici per l'alimentazione dei soggetti PWS40.
I
soggetti diagnosticati nel primo anno di vita, grazie ad abitudini
radicate fin dall'infanzia, riescono spesso a non sperimentare
l'eccessivo incremento di peso che costituiva la regola fino a
pochi anni fa (tanto da essere considerato l'elemento diagnostico
principale) e apparentemente riescono a seguire le norme dietetiche
prescritte con minore difficoltà. Le strategie nutrizionali dopo la
prima infanzia sono concentare sull'evitamento del soprappeso.
Pochi studi41,42 hanno valutato il fabbisogno calorico dei
bambini con PWS. Il mantenimento del peso è riportato con un apporto
calorico di 8-11 kcal/cm/die (i bambini non-PWS richiedono 11-14
kcal/cm/die; cm = altezza in cm); la perdita di peso è stata
documentata con apporti di 7 kcal/cm/die. In Tabella III sono
riportate delle indicazioni a riguardo, tenendo in considerazione che
queste linee guida sono basate su criteri logici e non esistono dati
prospettici sull'efficacia, e che potrebbero essere eccessive per
bambini particolarmente inattivi o insufficienti per chi fa terapia
con rhGH19.
Il
trattamento con rhGH sembra fornire qualche ulteriore nota
ottimistica: la riduzione del rapporto massa grassa/massa magra, il
miglioramento del tono muscolare e della capacità di deambulazione,
contribuiscono a un maggior dispendio energetico e a un minor
incremento ponderale31,43. Comunque è essenziale
esercitare un rigido controllo esterno sull'assunzione di cibo,
poiché non è disponibile alcun rimedio che ripristini il normale
controllo interno ipotalamico.
|
L'ipogonadismo
è di origine ipotalamica, e quindi generalmente ipogonadotropo, con
bassi livelli di testosterone e di estrogeni e di FSH e di LH in
entrambi i sessi. Sia i maschi che le femmine sono colpiti, anche se
le manifestazioni esterne primarie nelle femmine (ipoplasia del
clitoride e delle piccole labbra) possono non essere evidenti ad una
valutazione superficiale, rispetto al criptorchidismo nei maschi
(spesso associato a scroto ipoplasico, con pelle sottile,
ipopigmentata e scarsamente rugosa).
Per
quanto riguarda i maschi, le LG americane6 suggeriscono un
tentativo terapeutico con gonadotropina corionica umana (hCG) prima
di ricorrere all'intervento di orchidopessi, per evitare
l'anestesia generale in bambini con basso tono muscolare e con
potenziale compromissione respiratoria sottostante. Tuttavia
riteniamo che l'orchidopessi resti sempre l'unico intervento da
eseguire in caso di criptorchidismo, sia perché la terapia con hCG è
quasi sempre inutile44, sia perché la morbilità da
anestesia nella PWS può essere drasticamente ridotta da una serie di
esami preoperatori (polisonnografia, ecocardio), dalla giusta età di
esecuzione (entro l'anno di vita, quando il bambino ancora non è
obeso) e dalla scelta della tecnica operatoria più opportuna
(anestesia epidurale caudale)45.
La
maggior parte degli individui avrà una pubertà assente, ritardata
e/o incompleta. Per quanto riguarda i maschi, la maturazione puberale
raramente procede oltre uno stadio G2 o G3, e i testicoli non
superano il volume di 6-7 ml. Solo raramente i maschi hanno
cambiamento di voce, conformazione fisica di tipo maschile e peluria
sessuale e facciale. Non sono mai stati riportati maschi con PWS
fertili. Riguardo le femmine, un'amenorrea primaria è segnalata
nel 56% dei casi. Quando presente, il menarca è piuttosto tardivo,
con cicli mestruali irregolari (fino a 1-2 volte all'anno) e spesso
con caratteristiche di spotting ematico vaginale. Inoltre in 1/3
delle ragazze con menarca spontaneo, è segnalata amenorrea
secondaria. Anche le femmine con PWS sono sterili, sebbene ci siano
state almeno 2 segnalazioni di donne con PWS che hanno avuto una
figlia ciascuna (una sana, l'altra con sindorme di Angelman)46,47.
Nel 14%
dei casi è segnalato un pubarca prematuro isolato (probabilmente
dovuto a una maturazione precoce della zona reticolare del surrene
secondaria all'obesità per iperesposizione a insulina o IGF-I)
(48,49); nel 3,6% si segnala un'inaspettata pubertà precoce, la
cui patogenesi è ignota44.
Attualmente
non esiste una consensus sul trattamento di queste condizioni, la cui
gestione comunque attiene allo specialista endocrinologo pediatrico.
La
scoliosi è una caratteristica frequente nei pazienti con PWS, con
un'alta prevalenza (30-70% dei casi)50,51 che si può in
parte spiegare con l'ipotonia e l'obesità. A differenza della
scoliosi idiopatica, sono affetti bambini piccoli (15% sotto i 5
anni)51, senza differenze fra i sessi. La scoliosi è
frequentemente associata a cifosi, soprattutto nei bambini obesi, ed
entrambi sembrano essere fattori prognostici negativi. Il controllo
del peso è una parte vitale della prevenzione e del trattamento.
Vista quest'alta frequenza di scoliosi anche nei bambini piccoli,
un Rx del rachide (+ eventuale consulenza ortopedica) è necessaria
prima dell'inizio della terapia con rhGH, così come una
valutazione con bending test ad ogni visita di controllo. Fino a poco
tempo fa la scoliosi era considerata una controindicazione alla
terapia con rhGH, ma si è notato che l'insorgenza e la
progressione sono uguali sia nei pazienti in terapia con rhGH che in
quelli senza52.
Le
indicazioni all'uso di busti o alla chirurgia sono uguali a quelle
della scoliosi idiopatica. Il trattamento chirurgico è indicato in
scoliosi-cifosi a insorgenza molto precoce e in adolescenti prossimi
alla maturità scheletrica. Le complicazioni sono più frequenti e
gravi rispetto alla scoliosi idiopatica con un alto rischio di
paraplegia (20%) e di complicazioni maggiori (30%)53-55;
pertanto un'eventuale intervento necessita un team
multidisciplinare specializzato.
Con la
crescita c'è una progressione dei problemi comportamentali, molti
dei quali si possono prevedere, identificare all'esordio, e gestire
in maniera prospettica.
La prima
infanzia è spesso caratterizzata da rigidità, in particolare
relativa alla routine quotidiana, e dalla eccessiva durata dei
capricci e dei comportamenti di opposizione tipici del bambino di 2
anni56.
Più
tardi, diventano preminenti i “discorsi perseveranti” (parlare in
modo persistente o continuare a fare domande sullo stesso argomento)
e i comportamenti compulsivi, in particolare le lesioni cutanee da
trattamento57-59.
In tarda
infanzia e nei primi anni dell'adolescenza, i comportamenti legati
alla ricerca di cibo possono aumentare e sono spesso associati a
bugie e, occasionalmente, a furti. Alcuni adolescenti con PWS hanno
una temibile tendenza a scappare da casa alla ricerca di cibo: è
tipica dell'adolescenza l'eccessiva fiducia nelle proprie
capacità di gestire i rischi e le situazioni pericolose.
Gli
adolescenti con PWS affrontano molti dei problemi che tutti gli
adolescenti affrontano in questo periodo e molti dei loro problemi
comportamentali sembrano stabilizzarsi, anche se non scomparire del
tutto, al raggiungimento dell'età adulta. Per gestire i molti e
complessi problemi di comportamento è auspicabile una collaborazione
attiva tra i genitori, il pediatra di base e lo specialista
(neuropsichiatria/psicologo).
La
gestione più efficace sembra essere premiare i comportamenti
desiderabili ed ignorare, per quanto possibile, quelli inopportuni.
Il riconoscimento precoce dei problemi di condotta è fondamentale
per massimizzare l'efficacia di tale approccio. I genitori
dovrebbero essere informati che offrire il cibo come premio o negare
il cibo come punizione è quasi sempre controproducente e dovrebbe
essere evitato. I rinforzi positivi generalmente non sono difficili
da individuare e bisogna scegliere obiettivi piccoli e a breve
termine per poi arrivare a obiettivi più grandi60.
Infine, i
giovani adulti con PWS sembrano essere inclini ad una serie di
comportamenti compulsivi (tra cui il fumo di sigaretta e alcool) e
alcuni di loro sviluppano un franco disturbo ossessivo-compulsivo.
Allo stesso modo, una significativa minoranza di giovani adulti con
PWS sviluppa depressione, ansia, e, in alcuni casi, psicosi vera e
propri60. Ai genitori devono essere fornite le indicazioni per
identificare precocemente questi processi e facilitare un adeguato
intervento medico.
Questa
guida pratica non ha la pretesa di essere esaustiva, ma vuole
soltanto dare una panoramica generale sulla sindrome, perché possa
essere un “memorandum” per i PdF, aiutando il possibile
riconoscimento dei casi non diagnosticati e soprattutto la corretta
gestione dei diversi problemi fisici e comportamentali per migliorare
non solo la prognosi quoad vitam ma anche quella quoad valetudinem
dei pazienti con PWS.
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